Non mancheranno i rilevatori termici, utili per scovare i nemici nascosti tra la folta vegetazione sudamericana.
Ovviamente l'agente Dark sarà aiutata nelle sue operazioni non solo da un'arsenale di tutto rispetto, ma anche da una serie di gadgets tecnologici che faranno invidia alla dotazione di Sam Fisher. Il riferimento all'agente della Third Echelon non è casuale, dal momento che anche Joanna dovrà cercare per quanto possibile di evitare gli scontri diretti con gli avversari. La ricerca dell'approccio stealth sarà fondamentale in diverse situazioni, soprattutto per la netta inferiorità numerica con cui la nostra agente si troverà ad operare nella maggior parte delle occasioni. L'approccio più dimesso, però, non riuscirà ad evitare comunque i furiosi scontri a fuoco in cui Joanna dovrà dare fondo alle proprie capacità balistiche nel tentativo di avere la meglio sui numerosi avversari che spesso sembrano essere prodotti “a cottimo” dal sistema. Fortuna vuole che il basso tasso d'intelligenza artificiale avversaria sia un vero invito al massacro che nella maggior parte delle volte vedrà i nostri oppositori nelle vesti di bersagli mobili che ci si pararenno davanti al giocatore con l'unico scopo di essere abbattuti. La doppia veste Stealth-Action, però, potrebbe scontentare un po' tutti dal momento che nelle vesti più dimesse, Joanna soffre per una struttura dei livelli che spesso dimostra di non essere stata progettata per tale scopo (senza gli aiuti dall'esterno si farà fatica anche a scovare gli obbiettivi della missione) e per una fase più action che visto il basso tasso di sfida si risolve in una mattanza sistematica che si trascina lungo tutto l'arco delle 10 ore necessarie per arrivare al “The End”.
La X indica generalmente un punto "critico" da raggiungere prima di far scattare qualche evento particolare.
Ecco nostro padre: Jack Dark. Come si può notare la skin utilizzata per il modello lo associa ai vecchi Big Jim...
Impossibile poi tacere su alcuni errori grossolani a cui abbiamo assistito, tra cui annoveriamo il clipping (misteriosamente salito a bordo del treno della next-gen), personaggi “ancorati” alle pareti e cadaveri che davanti ai nostri occhi hanno iniziato a svolazzare allegramente da una parte all'altra della stanza. Non convince nemmeno il motore fisico utilizzato da Rare che a buoni effetti di ragdoll associa un “peso” degli oggetti presenti in scena decisamente poco credibile e coerente. Perfect Dark 0, quindi, si configura come un discreto titolo votato maggiormente all'azione pura e “ignorante”, mosso da un motore grafico che asseconda pregevolmente quanto raffigurato su schermo, con sporadici rallentamenti nel frame rate in casi di particolari sovraffollamenti, ma che manca di quel particolare appeal che lo possa porre di diritto tra i primi, veri, capolavori di questo iniziale scorcio di next-gen. Capitolo a parte lo merita il comparto audio che seppure alimentato da un'ottima soundtrack "a tema", è purtroppo penalizzato da un doppiaggio in italiano che riporta indietro di qualche anno i recenti progressi visti proprio in questo settore. Un vero peccato.
Insomma, prendere il comando in prima persona di Joanna Dark, per quanto questo sia ben assecondato dal nuovo pad Microsoft, e portare a termine le missioni assegnate lascerà comunque un certo senso di insoddisfazione, soprattutto a causa di un basso tasso di sfida e di un gameplay reso poco intrigante da un'azione di gioco decisamente poco intrigante. Fortuna vuole che Pd0 decolli nel multigiocatore che, ben architettato per le arene Live, riesce a proporre un gameplay frenetico e divertente anche se non esente da pecche. Capiterà che su server con una forte presenza di bot (che andranno a colmare gli slot vuoti) l'azione risulterà particolarmente rallentata, segno che il sistema non riesce a gestire adeguatamente i movimenti della IA dei bot.
Vi siete persi? Niente paura, un sentiero luminoso vi condurrà direttamente verso gli obbiettivi della missione.
7,5
Un buon titolo, quello sviluppato da Rare, ma forse non quel capolavoro che in tanti si aspettavano. I problemi di Joanna Dark sono da ricercare principalmente in una realizzazione concettuale ormai superata, a metà tra il gioco d'azione reso insipido e “ignorante” da una IA avversaria a dir poco deficitaria e un titolo con velleità stealth lasciate però a macerare a causa di un level design che offre veramente poche occasioni per la bella Joanna di poter calcare le orme di Sam Fisher.
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