Tiscali

Recensione Passengers

Amore o fantascienza: un dilemma spaziale.
Elisa Giudici Di Elisa Giudici(29 dicembre 2016)
Difficile dire se Morten Tyldum sia un regista da biasimare o compiangere, perché è davvero complesso stabilire il suo grado approvazione verso l'ultimo quarto d'ora del film, il finale risolutivo che pone la pietra tombale su una pellicola che, inaspettatamente, si era rivelata capace di un notevole potenziale.

L'impresa non era per niente facile: non con una sceneggiatura scritta da Jon Spaihts e ricolma di tante buone idee uccise dai luoghi comuni, non con trailer e promo che svelavano gran parte dello svolgimento del film. Eppure Passengers per gran parte del film è una promessa mantenuta i cui termini non sono poi così chiari e forse per questo sanno affascinare.
L'ambientazione a bordo di un'astronave generazione promette un film di fantascienza, ma si tratta di pura sci-fi del nuovo millennio, dove il punto non è mai né tecnologico né esistenziale. Lo spazio funge da vuoto, l'assenza di tutto il mondo attorno ai passeggeri Chris Pratt e Jennifer Lawrence permette di concentrarsi sull'evoluzione di un bisogno primordiale quanto Adamo che chiede a Dio un'Eva per il suo Eden. Passengers forse non è un film propriamente romantico, ma ricade in pieno in un territorio dove i sentimenti sono centrali e vividi, come avvenne anche per il suo chiarissimo punto di riferimento, Gattaca.

Altra ispirazione, soprattutto per la svolta d'azione che prende il film nella sua seconda parte, è Gravity. Se Passengers non ha i mezzi ma soprattutto l'ambizione di essere all'altezza di nessuno di questi due grandi film, è anche vero che rimanere nel solco di Gattaca gli avrebbe permesso forse di dare compiutezza a una premessa bizzarra e affascinante, a una metafora stranota ma comunque mai esplorata in questi termini.

Inseguendo invece chimere quali la possibilità di diventare a 20 minuti dalla fine un film che non è (di tensione, azione e fantascienza), Passengers incappa nel prevedibile e nel ridicolo, come tanti film simili che non dimostrano però mai lo smalto che Tyldum riesce a mantenere per il primo, lungo arco narrativo.
Passengers - Immagine 2
Passengers è un film non privo di fascino, quasi misterioso nel suo essere sospeso esattamente a metà tra l'ambizione di essere un blockbuster remunerativo e il potenziale di diventare un film artistico di grande rilevanza. Se si potessero cancellare quegli ultimi, prevedibili, talvolta perfino patetici 20 minuti si potrebbe scrivere un finale che permetta al film di incarnare una di queste due possibilità, entrambe dignitose e affascinanti. Purtroppo la piega presa dalla sceneggiatura decide di solcare una terza strada: quella di un ottimo avvio sfociato in una mediocre banalità.