Tiscali

Recensione NHL 2001

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (14 dicembre 2000)
Riflessi sul ghiaccio delle movenze dei giocatori decisamente convincenti e credibili; segni delle lamine dei pattini sul ghiaccio veritiere e ben definite, a dare un minimo tocco di classe in più al tutto; riflessi di luce sui caschi dei giocatori (e sui portieri bardati in primis) a dir poco kitsh. Poco male. La digitalizzazione dei volti delle star dell'hockey, oltretutto, palesa una metodica e sempre nuova classe nel corso del tempo nei programmatori/visagisti della Electronic Arts. Volti virtuali con serie e pensose espressioni facciali o mandibole che imprecano con estrema credibilità renderanno "vivo" il titolo EA, titolo ancor più corredato da controparti elettroniche e binarie dei vari Mike Modano, Eric Desjardin, Corbet o Rubin, dinanzi a cui si potrebbe stentare di credere di osservare un semplice, freddo e programmato videogame. Nuova consolle di gioco, ancor più razionale ed accattivante, con indicatore di punteggio, periodo in cui giochiamo e tempo rimasto nel periodo, per assaltare all'arrembaggio la porta avversaria. Ulteriormente ampliata è l'interfaccia di accesso alle sequenze di replay, ancora una volta ahinoi poco intuitiva, causa la spasmodica completezza di funzioni, tra inquadrature, diverse angolazioni e rotazioni, telecamere soggettive e via di seguito, in un mare magnum di opzioni
NHL 2001 - Immagine 3
Rilassare muscoli e tendini è cosa buona e giusta prima di immolarsi sul campo.
Sirena dell'intervallo, nessuna merenda, ma solo un coach a dispensare ordini di gioco e direzionare le convergenze errate tra wings e punta. Una sezione completa e ben razionale agevolerà nell'azione gli allenatori improvvisati, implementando la facoltà di editare linee di gioco, effettuare sostituzioni, stabilire zona di maggiore o minore pressione e rifinire la squadra sui contorni degli avversari. Argomento sonoro lasciato ai piedi del testo: coinvolgente grazie alla splendida e conturbante colonna sonora dei Collective Soul (con la splendida Heavy), entusiasmante negli stacchi e intervalli infra-partita, adrenalinica negli scontri a colpi di pugni alti e bassi, in stile beat'm up, tra due avversari di fazioni opposte (a ricordare che l'hockey non è uno sport per signorine o damerini si legga l'occhiello)
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