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Recensione Need For Speed 4: Road Challenge

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (18 febbraio 2000)
Da quando nel 1996 uscì il primo Need For Speed, è possibile associare ogni anno con un versione di questo gioco. Oggi, dopo tre titoli che hanno avuto un discreto successo e dopo due "Special Edition", eccoci qui a parlare di questo quarto titolo, che sarà associato al 1999 (sempre che non esca, prima della fine dell'anno, Need For Speed: Motor City, il nuovo titolo di Electronic Arts che sarà ambientato negli anni '50 - '60)
Quando un gioco giunge alla quarta versione, se non apporta particolari innovazioni, corre il rischio di risultare, per chi già conosce i titoli precedenti, piuttosto ripetitivo. La sigla "Need for Speed", in questi anni, è diventata sinonimo di simulatore di guida misto arcade e simulazione pura. Questa volta per Road Challenge il compito di mantenere questa fama è abbastanza arduo, dovendo tentare, allo stesso tempo, di introdurre delle innovazioni tali da non rendere "obsoleto" il gioco
Nella migliore delle tradizoni EA, il gioco si presenta con un fulmineo ed "adrenalinico" filmato introduttivo, per immergere immediatamente il giocatore nello spirito del gioco, anche se, questa volta, la qualità di tale filmato non è all'altezza dei precedenti. Una volta superato lo "shock da inseguimento" si viene catapultati nei consueti menu di scelta, che, sebbene rinnovati nel look, condividono quasi completamente l'impostazione con Need For Speed III
Dopo aver settatto alcuni parametri riguardanti la grafica e il sonoro (da configurare in relazione all'hardware posseduto... ovviamente quanto più questo è potente tanto più sono i dettagli che sarà possibile apprezzare durante il gioco). A questo punto è possibile scegliere una delle macchine da sogno (vedi box relativo) disponibili (18 in tutto, 13 immediatamente altre sono bonus car, è in più c'è la possibilità di scaricarne nuove da Internet), e lanciarsi su uno dei tracciati presenti (19, fra quelli già presenti in Need For Speed III e quelli nuovi). Per facilitare le nostre scelte, nel gioco è presente una mini-enciclopedia delle vetture, con tanto di foto, statistiche e interni virtuali. Anche i tracciati dispongo di ampie descrizioni che consentono di comprendere cosa ci attenderà. Purtroppo alla EA hanno optato ancora una volta di implementare tracciati chiusi, al posto dei tracciati aperti che si erano visti nel primo titolo. Secondo chi vi scrive, questa scelta rende il gioco molto poco realistico e forse anche meno divertente. Che piacere c'è infatti a passare sempre dallo stesso punto, attraversando un insolito traffico cittadino che si diverte a percorre il nostro stesso circuito e a sfuggire ad una polizia che tanto rincontreremo al giro successivo? Probabilmente questa decisione è stata fatta in relazione alla possibilità di poter impersonare la polizia stessa, e, in tracciati aperti, sarebbe stato molto difficile riuscire a raggiungere lo scopo di arrestare qualche pirata della strada
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