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Recensione NBA Live 2001

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (8 aprile 2001)
Il basket, come ogni sport di squadra in genere, è molto difficile da riprodurre all'interno di un videogame. Oltre a concentrarsi sul singolo giocatore e sulle sue movenze, gli sviluppatori devono badare al comportamento di due squadre e alle caratteristiche di ognuna. In campo videoludico, fino a qualche tempo fa, basket era sinonimo della serie NBA Live. Da qualche anno però si è inserita nell'agone Sega con il suo NBA 2K che ha conquistato un incredibile numero di fan, in particolare negli Stati Uniti, grazie al suo elevato grado di giocabilità e di realismo. Nonostante alcune voci di corridoio parlino di un possibile spostamento della serie 2K verso altri lidi, questo titolo per ora è a esclusivo appannaggio dei possessori del Dreamcast. In ambito PC invece è ancora la simulazione targata Electronic Arts a mietere i migliori successi in fatto di vendite e, con qualche ritardo, la versione 2001 del titolo è giunta anche quest'anno ad allietare gli appassionati di basket e della NBA in particolare. Quello che però è mancato alle ultime uscite della serie sono delle vere novità. Alcuni fan di vecchia data sostengono addirittura che, dagli esordi nel 1995, NBA Live non sia poi cambiato molto. Al di là di queste esagerazioni, bisogna ammettere che, soprattutto negli ultimi tempi, il titolo della EA Sports è stato davvero portatore di ben poche innovazioni. Certo, "squadra (e gioco) che vince non si cambia", ma qualche novità servirebbe a dare nuova linfa al gioco e a spingere all'acquisto anche i possessori delle release precedenti. D'altronde Konami (con la serie di Iss Pro) ci ha insegnato che non è impossibile rinnovarsi mantenendo elevata la qualità di un gioco
NBA Live 2001 - Immagine 1
Ecco una delle spettacolari immagini che la EA Sports ha diffuso per pubblicizzare il nuovo titolo
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Nell'accingersi a scrutare questa nuova versione di NBA Live, era molta la curiosità di scoprirne i segreti e le eventuali novità. L'introduzione è come sempre molto spettacolare e alterna immagini tratte dal gioco ad altre che riprendono le intense fasi di motion capture grazie alle quali sono state riprodotte al meglio le movenze dei giocatori. Da questo punto di vista la collaborazione di Kevin Garnett è risultata molto importante. Lo stesso capitano dei Minnesota Timberwolves nonché medaglia d'oro agli ultimi giochi olimpici di Sidney, ha espresso tutta la sua soddisfazione per il lavoro svolto, essendo molto contento di associare il suo nome al gioco più realistico presente sulla piazza. Da parte loro i dirigenti di Electronic Arts non si sono lasciati sfuggire l'occasione di chiarire che l'entusiasmo, la personalità e il modo di giocare di Garnett sono perfetti per il loro titolo. E' ovvio che si tratta delle classiche dichiarazioni di rito, che comunque contribuiscono ad accendere la curiosità
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