Tiscali

Recensione NBA 2K15

Il basket  secondo Visual Concept torna su next gen e convince nuovamente!
Roberto Vicario Di Roberto Vicario(17 ottobre 2014)
Mentre i training camp e i tour europei volgono al termine, segnando l'avvicinarsi sempre più incombente dell'inizio della regular season, 2K Games e Visual Concepts ci portano ancora una volta sui parquet virtuali del loro NBA 2K15. Dopo l'ottimo esordio dello scorso anno sulle console di nuova generazione, c'era molta curiosità riguardo al lavoro che gli sviluppatori avrebbero compiuto su questa nuova versione. Il risultato? l'ennesimo tiro da tre sulla sirena che va a segno.

Un'NBA sempre più reale e accattivante!

A distanza di quasi un anno dal rilascio delle nuove console, se provate a chiedere ad un possessore di PS4 o Xbox One quale è stato il titolo che più gli ha fatto percepire la sensazione di next gen, probabilmente vi rispoderà NBA 2K14.

Il lavoro svolto dagli sviluppatori era stato incredibile un anno fa, risultando ancora oggi di forte impatto visivo. Proprio per questo motivo, una volta inserito NBA 2K15 nella nostra PS4, siamo rimasti incredibilmente stupiti dall'enorme lavoro che i ragazzi americani sono riusciti a svolgere in un solo anno di sviluppo.
NBA 2K15 non è un semplice gioco di basket, ma un titolo che ti fa respirare l'NBA in ogni sua singola particella di sudore. Azioni spettacolari, blocchi, tagli, tiri sulla sirena, schiacciate e tutto l'agonismo che i grandi campioni della lega americana portano sui parquet statunitensi tutte le sere, sono riprodotti in maniera impeccabile.

Non fraintendeteci, non parliamo esclusivamente di un fattore estetico - che rimane comunque imponente - ma di tutta quella serie di migliorie che sono state inserite all'interno del titolo per renderlo ancora più completo, fluido e pienamente gestibile in base alle esigenze del giocatore.

Grazie alle nuove animazioni, i cestisti saranno ora in grado di effettuare penetrazioni più incisive, posizionarsi in maniera ancora più precisa prima di rilasciare il tiro, effettuare blocchi più duri e difendere in maniera più efficace grazie ad una serie di nuove “mosse” utilizzabili.

Tutto questo viene esaltato nel momento in cui si utilizzano gli schemi, dando così la sensazione di essere davanti ad un match televisivo. Inoltre, grazie all'introduzione di un nuovo sistema di tiro, ora sarà meno complesso completare in maniera positiva un'azione. Una barra posizionata sotto il giocatore ci segnalare attraverso un'indicatore il momento esatto in cui rilasciare il tasto di tiro per poter andare a canestro. Ovviamente la zona di rilascio e la velocità dell'indicatore di tiro varieranno in base alla pressione del difensore sul nostro giocatore, alle statistiche di tiro, alla posizione del corpo e alla zona di tiro. Pur risultando all'apparenza semplicistico, questo nuovo sistema si è rivelato estremamente efficace e valido all'interno del gameplay del titolo, e una volta assimilato, fidatevi, non ne farete più a meno.

Anche la fase difensive, grazie alla già citate nuove animazioni, risulta ora più efficace e proprio come nel basket reale studiare i movimenti dei giocatori, tentando di anticiparli, sarà l'unico modo davvero efficace per provare a rubare la palla o effettuare un blocco.

Guardando tutto nel complesso, dobbiamo quindi ammettere di esserci trovati non solo davanti al miglior capitolo della serie sotto l'aspetto del gameplay, ma davanti ad un gioco che fa della libertà un vero e proprio pilastro di gioco. Volevate respirare next gen? qui potrete respirarla a pieni polmoni.

Un giorno giocherò nell'NBA...

A supporto del gameplay non mancheranno le diverse modalità che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare nel corso di questi anni. Anche in questo caso, il lavoro svolto ha portato a delle varianti di gioco decisamente più complete e corpose rispetto all'anno scorso. A giovare maggiormente di queste novità è sicuramente la modalità MyPlayer, a partire da un editor che ci offrirà finalmente la possibilità di entrare nel dettaglio della personalizzazione creando il nostro alter ego perfetto. Come se non bastasse, il pieno supporto alla scansione facciale ci permetterà di avere il nostro volto sul corpo del giocatore creato, a patto di possedere kinect o ps camera. A differenza dello scorso anno, questa volta non andremo ad impersonare una giocatore del draft, bensì un cestista in cerca di una squadra, e proprio da questo punto partirà la nostra scalata all'ambito anello. Per farlo però dovremo passare attraverso tutta una serie di situazioni che contemplano allenamenti, richieste dei coach, conferenze stampa e molto altro ancora.

Grazie all'enorme lavoro di Visual Concept, giocare il MyPlayer è ora decisamente più appagante. Molte scene ricalcano momenti che possono accadere nel corso della stagione, ed il doppiaggio fatto da molti giocatori della lega, rende il tutto ancora più credibile. Ovviamente, le novità non riguardano solo il contesto, ma anche il gameplay vero e proprio. La novità più interessante è sicuramente legata all'allenamento del nostro alter ego. Rispetto all'anno scorso dovremo spendere i punti esperienza (Virtual currency) in uno dei sei blocchi di allenamento, e non più sul singolo parametro. Il tutto sarà diviso in categorie come atletismo, rimbalzo, tira da tre ecc.
Questo è stato fatto per rendere più completa e omogenea la crescita del personaggio, evitando così sproporzioni rispetto al passato. A questo si aggiunge il bilanciamento dei compiti che ci verranno richiesti dal coach, molto più realisti e realizzabili, che tengono soprattutto conto del ruolo che abbiamo all'interno della squadra.

Per coloro che non voglio vivere la carriera da giocatore professionista, ci sono due opzioni: MyGM e MyPark. La prima ci metterà nei panni di un dirigente d'alto profilo, e ci chiederà di gestire tutto quello che ruota attorno ad una franchigia NBA: economia, stampa, marketing e rapporto con i giocatori. Anche in questo caso c'è da segnalare un discreto bilanciamento e qualche ritocco qua e là.

Anche la modalità MyPark può vantare qualcosa di nuovo, soprattutto sotto forma di numeri. Avremo la bellezza di otto campi per fazione come sempre dislocati in location differenti. Inoltre, passando all'interno di un luogo come il Jordan Rec Center sarà possibile cimentarsi in cinque contro cinque su campi regolamentari con le regole ufficiali della lega.

Ultima ma non meno importante la modalità MyTeam, che mai come quest'anno si avvicina sempre più al concetto che ha visto trionfare l'Ultimate Team di FIFA in questi ultimi anni. Sempre spendendo la valuta del gioco (Virtual currency) potremo decidere di comprare buste contenenti i vari giocatori, oppure - novità di quest'anno - partecipare all'asta. Oltre alla compravendita, per guadagnare crediti potremo vincere le famose sfide “What if?” in cui, sostanzialmente, ci verrà chiesto di riscrivere la storia di alcuni momenti topici delle season passate.

In linea generale dobbiamo ammettere che quest'ultima modalità è stata sensibilmente migliorata ed ampliata, diventando come dicevano poco sopra, una valida alternativa all'Ultimate Team.

Chiudiamo parlando dell'online che, dopo le difficoltà iniziali dei primi giorni (davvero incomprensibili), sembra essersi assestato. Rimane comunque assurdo vedere come un titolo così massiccio e ricco di mercato, non riesca ancora ad avere un net code solido ed in grado di far divertire indistintamente tutti i giocatori, escludendo tutti coloro che non hanno una connessione “più che perfetta”.

Realismo all'ennesima potenza

Pur avendo accennato qualcosa poco sopra, non possiamo non soffermarci sull'incredibile comparto tecnico del titolo. La realizzazione dei volti e dei palazzetto è stata ulteriormente migliorata, non solo a livello puramente estetico ma anche nelle movenze tipiche che hanno molte stelle, e che qui sono state fedelmente riprodotte. A fare da corollario a quello che succede sul rettangolo di gioco, ci saranno tutti quegli elementi che rendono speciale una partita dell'NBA: giochi di luce, cheerleaders, replay, statistiche, interviste e persino un'introduzione televisiva curata dalla versione digitale di Shaquille O'Neill e Earnie Johnson. Il tutto - almeno su PS4 - a 60 fps costanti e 1080p di risoluzione. A questo si aggiunge una colonna sonora in pieno stile NBA e per l'occasione curata dal noto cantante/produttore Pharrel Williams.

Unica - grossa - pecca sotto l'aspetto contenutistico riguarda il mancato aggiornamento delle squadre di Eurolega presenti nel titolo. Massimo esempio di questa mancanza è paradossalmente la presenza di Siena, nonostante la società sia fallita e giochi ora in serie B.

Chiudiamo citando anche la presenza dell'NBA 2KTV che, similmente a quanto visto in altri titoli sportivi, farà da hub per chi vuole tenersi costantemente aggiornato in termini di risultati, video, highlights e così via.

Insomma ci sono veramente poche altre parole da spendere per quel che riguarda NBA 2K15. Il titolo sviluppato da Visual Concept migliora e amplia tutto quello che abbiamo visto lo scorso anno sbarcare nella next gen. Se siete ancora solo minimamente appassionati di questo bellissimo sport, il titolo di 2K Sports è un acquisto praticamente obbligato. Ci si vede sui campetti!
9
NBA 2K15 è un bellissimo esempio di come sia possibile portare all'interno di un titolo sportivo l'emozione, l'eccitazione, la fatica ed il sudore che si respira giocando o semplicemente guardano una partita dell'NBA. L'approdo su next gen era stato già ottimo l'anno scorso, questo nuovo capitolo non fa altro che confermare l'estrema solidità e maturità raggiunta dalla serie. Acquisto obbligato.
voto grafica9,5
voto sonoro9
voto gameplay9
voto durata9