Gli intermezzi sono numerosi e raccontano gli eventi senza troppi sconti. In più, sono interamente disegnati a mano. A parte le animazioni più semplici, sembra quasi di vedere una puntata qualsiasi del cartone in TV, rendendo la sceneggiatura più piacevole e piuttosto in linea con quanto siamo stati abituati negli scorsi anni. Stavolta parliamo di un picchiaduro a scorrimento tridimensionale. Ai comandi di uno dei quattro membri della squadra, verremo catapultati in arene consecutive da esplorare e ripulire dai “pesci” più piccoli, così da seguire la trama fino all'immancabile boss di turno. La fase esplorativa, premettiamolo, è ridotta davvero all'osso. Anzi, forse era meglio non metterla proprio, se poi doveva stare lì a far solo presenza. Ma, comunque, è innegabile che sia un elemento aggiunto che può spezzare la monotonia dei combattimenti.La routine non va mai oltre la classica “comincia, avanza, uccidi, avanza”. Può capitare di dover aprire barriere con appositi pulsanti, ma è davvero roba di poco conto. Anche il sistema di combattimento non si contraddistingue più di tanto. Il tasto per attaccare è uno solo, mentre con un altro potremo concludere la combo con una mini-mossa speciale, a patto di avere il Chackra necessario. Più sarà lunga la concatenazione principale, migliore sarà la tecnica finale che ne scaturirà. Peccato che parliamo di tre (massimo quattro) mosse a personaggio. Chi vorrà giocare d'astuzia, magari approfittando della libertà di movimento nell'ambiente, sarà accontentato. Sono infatti utilizzabili i kunai (per colpire dalla lunga distanza) e carte di ogni tipo (dalle curative a quelle trappola), senza dimenticare la possibilità di infliggere danni bonus ai nemici facendoli schiantare contro le pareti o giù dai dirupi. Anche se, tranne nell'ultimo caso, i cari vecchi attacchi normali si riveleranno sempre più utili.
All'inizio può anche piacere, ma le novità cominciano a scemare dopo la prima mezz'ora. Decidendo di cambiare personaggio ad ogni capitolo ritarderemo la noia solo di un po'. Le missioni secondarie, in cui guadagneremo oggettistica varia per potenziare i protagonisti, neanche si distinguono per varietà. Un gioco da buttare sullo scaffale dopo poco, allora? Errore. Ci siamo tenuti il meglio, il vero cavallo di battaglia di Kizuna Drive, per ultimo. È innegabile come l'intero gioco sia stato costruito attorno alla cooperativa. In singolo, la mancanza di menti umane al controllo dei partner si fa sentire, infatti. Ben presto si cade in una IA zoppicante e in una struttura di comandi scomoda. Ma se dessimo ad un nostro amico quel Kakashi che, senza una vera guida, continua a guardare nel vuoto e a colpire i nemici quando ormai non serve più? Le cose si farebbero indubbiamente più interessanti.
Il vero problema è che non c'è un supporto online. Per entrare in cooperativa servono quattro persone armate di quattro PsP con all'interno, a loro volta, quattro Kizuna Drive. O anche di meno, certo, se si vuole lasciare sempre qualcuno nelle mani della CPU. Purtroppo raramente, soprattutto in Italia, si hanno a disposizione simili mezzi per godere appieno di un videogame. In caso contrario, allora potrete tirare fuori il 100% del potenziale da questo prodotto. I momenti in cui fare tattica di squadra - soprattutto durante i boss - non mancano, mentre le diverse predisposizioni dei personaggi (Attacco, Difesa, supporto, guaritori) permettono di scegliere il team con un senno di poi.
Graficamente, ci troviamo di fronte ad un titolo colorato e sgargiante, beato da un cell-shading perfettamente in linea con lo stile dell'anime. Le animazioni in-game sono fluide e ben differenziate tra i vari personaggi, mentre i filmati (di cui abbiamo già parlato) chiudono ottimamente il quadro. Le colonne sonore, anch'esse in linea con la serie televisiva, accompagnano egregiamente l'azione, mentre la scelta tra doppiaggio inglese e giapponese è sempre cosa buona e giusta.
6,5
Naruto Shippuden: Kizuna Drive ricade nei soliti errori dei tie-in: combattimenti poco profondi, ripetitività di fondo e Intelligenza Artificiale lacunosa. Guadagna molto se giocato in compagnia di 3 amici in carne ed ossa, però, ed è proprio quello il suo pilastro portante. Raccomandato a chi ne ha la possibilità o, semplicemente, a chi non riesce a vivere senza nuove avventure del ninja biondo. Speriamo in cuor nostro che simili features, sicuramente ammalianti, vengano riprese in seguiti futuri (magari anche per le console maggiori). Seguiti che abbiano, possibilmente, un contorno ben più qualitativo di questo.



