Assolutamente identiche alla realtà sono inoltre tutte le 32 motociclette disponibili, che si rifanno come nel caso dei piloti al calendario sportivo di tre anni fa dove correvano l'Aprilia RSW-2, la Yamaha YZR e la Honda NSR, distinguibili l'una dall'altra oltre che dalla livrea anche per le diverse caratteristiche tecniche che la non troppo simulativa natura del gioco riassume in sole quattro voci: velocità, accelerazione, manovrabilità e frenataSIMULATORE O ARCADE
Proprio parlando di simulazione è bene specificare come MotoGP non si inserisca affatto nella suddetta categoria, rimanendo anzi piuttosto orientato verso uno stile arcade, seppure per certi versi particolarmente realistico. La guida è innanzitutto molto semplificata rispetto alla realtà cosicché i concetti fondamentali da tenere a mente per cavalcare i potenti bolidi della 500 si riducono agli insegnamenti base della guida a due ruote. Per prima cosa bisogna imparare a frenare prima dell'entrata in curva e a dosare l'acceleratore in uscita dopodiché, fatta propria questa regola e presa la sufficiente confidenza con il potente mezzo, bisogna iniziare a studiare e soprattutto a seguire le traiettorie migliori, quelle cioè che è assolutamente necessario percorrere anche solo per rimanere con le ruote sull'asfalto. Nonostante la natura di MotoGP sia dunque ben lontana dal complesso e iper-realistico Superbike, va detto che l'approccio al gioco non è particolarmente immediato e richiede anzi una certa pazienza e pratica, indispensabile per prendere confidenza con il controllo del mezzo. Ed è proprio il controller analogico della PS2 a giocare da questo punto di vista il ruolo di protagonista poiché, grazie non solo ai tradizionali stick analogici ma anche alle frecce direzionali non più solo digitali, permette a qualsiasi giocatore di trovare la giusta configurazione dei tasti, vitale per gestire al meglio l'accelerazione e lo sterzo della moto. Una volta superato l'iniziale smarrimento che accompagna le prime partite MotoGP riesce comunque a catturare sempre più prepotentemente l'attenzione del giocatore, esaltato nel vedere i progressi nella guida e stimolato a migliorare sempre più i propri tempi. Avanzando nel gioco si iniziano poi a scoprire numerosi dettagli che a prima vista potrebbero sfuggire come il posteriore della moto che sbanda nelle frenate più violente, le sospensioni che si flettono morbidamente in curva e in frenata e persino i capelli di Norick Abe che sventolano da sotto il casco