Naturalmente, la Storia non sarà l'unica modalità in cui ci sarà possibile cimentarsi: non mancherà infatti la classica Skalata, vale a dire la serie di 10 incontri in stile Arcade (forse dovremmo scrivere Arkade?) con tanto di “finale” contestuale al personaggio scelto, affrontabile anche con una squadra di due. E' inoltre presente, come nella versione casalinga, la Torre delle Sfide: si tratta di una successione di mini-prove a difficoltà crescente, che vanno dallo scontro classico, ai combattimenti con regole particolari (nessuna mossa speciale, parametri casuali, nemici imbattibili a cui sopravvivere), più tutta la serie di mini-giochi come “Testa la tua forza” o “Testa i tuoi riflessi”. Introdotta inoltre una seconda Nuova Torre delle Sfide, con minigiochi specifici per i comandi di PS Vita.
Al pari del concept intrinseco del gioco, anche il sistema di combattimento e di controllo strizzano l'occhio al classico: ecco pertanto che i lottatori, sebbene realizzati con modelli 3D, combattono su un unico piano (niente movimenti da e/o verso lo sfondo) in un ambiente anch'esso 3D ma scevro di elementi interattivi. Il movimento del personaggio è gestito dalla croce direzionale o, se preferite, dallo stick analogico sinistro, mentre i quattro tasti frontali sono di default preposti ai due comandi di pugno e ai due di calcio; i tasti laterali sono legati alla parata ed alla presa, ma naturalmente dalla combinazione di questi sei comandi e del direzionale si origineranno le varie mosse speciali e combo caratteristiche del lottatore. Lo stick analogico destro, infine, viene utilizzato per il TAG col compagno o per effettuare le mosse di coppia negli scontri in a squadre.
Nel gioco sono presenti due barre: una è il canonico indicatore della vita residua, mentre la seconda, suddivisa in tre segmenti, si riempie portando a segno ed incassando attacchi e serve a gestire un set particolare di mosse speciali. Sacrificando uno dei tre segmenti è infatti possibile “potenziare” gli effetti di una mossa speciale, aumentandone i danni, la gittata o il numero di attacchi a seconda dei casi; sacrificando due segmenti è possibile spezzare una combo del nemico ed effettuare contestualmente un devastante contrattacco; riempiendo totalmente la barra, infine, sarà possibile eseguire (con una procedura identica per tutti i lottatori) le terribili tecniche X-Ray, tanto devastanti quanto truculente: parliamo infatti di ossa infrante analizzate in una visuale sottocutanea.
Chiudono la carrellata le famosissime Fatality, ossia le tecniche “letali” con cui i lottatori possono brutalmente privare della vita gli avversari sconfitti: per ciascun personaggio ne saranno disponibili svariate, ma solo la prima sarà immediatamente visibile nell'elenco delle mosse; a queste si aggiunge la “Babality”, tecnica magica che tramuta il nemico in un bebè. Infine, ciascuna arena permetterà di eseguire una peculiare “Stage Fatality” sfruttando gli elementi contenuti, come ad esempio scagliare il malcapitato in una fossa irta di spuntoni o in una vasca di acido.
Dal punto di vista tecnico, il gioco si presenta in maniera altalenante. Contrariamente all'abitudine del relatore, cominceremo trattando il comparto audio, il quale di base è identico alla controparte casalinga: questo significa che i lottatori parlano in Inglese durante gli scontri ed in Italiano durante le cinematiche. Già soltanto questa scelta fa arricciare il naso, e quando poi si aggiunge che le voci nel nostro idioma sono spesso inascoltabili, ci si chiede semplicemente perché non si sia lasciato il tutto in Inglese sottotitolato. Niente da eccepire invece per quanto concerne la colonna sonora, che propone temi d'accompagnamento in linea con gli standard della serie. Discreti gli effetti sonori.
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