Quando la classe non è acqua. L'arco di trionfo sfigura di fronte ad una manovra di siffatta bellezza.
La visuale in prima persona è la classica ad altezza parafango anteriore con la quale avremo a disposizione tutta l'area visibile disponibile frontalmente senza l'ingombro visivo della nostra auto. E si tratta anche della visuale migliore se si vuole assaporare in pieno il gusto della velocità. Le visuali in terza persona (ce ne sono diverse, a distanze differenti) sono invece ottime per inquadrare un'area di gioco più estesa che comprende anche l'area laterale che, per forza di cose resterebbe celate usando la visuale in prima persona. Parlare di visuali di gioco ci permette di introdurre il discorso grafica, importante senza ombra di dubbio in un gioco che fa della spettacolarità e della velocità il suo motto. Se dal punto di vista del livello di dettaglio, dei poligoni su schermo e della qualità delle texture non possiamo di certo gridare al miracolo, è anche vero che un lavoro grafico deve essere valutato per quello che offre nel suo insieme. E Midnight Club II da questo punto di vista raggiunge un risultato a dir poco buono. Sia perché riprodurre una città e renderla viva non è semplice: su schermo, tranne casi particolari c'è sempre tanto, tantissimo traffico condito dai pedoni che passeggiano ignari di ciò che sta per succedere. Le stesse città sono sviluppate in modo vario e caratterizzate in maniera ottima: i monumenti e le opere principali sono presenti e riconoscibili.
Quindi, laddove il gioco non abbonda in qualità e ricerca del dettaglio e del particolare, ripara con una quantità la cui qualità media non si può comunque mettere in discussione. Di certo aiutano parecchio gli effetti di mappatura ambientali e le riflessioni e le illuminazioni in tempo reale, che danno quel tocco di realismo in più che permette all'insieme di assumere una corposità non indifferente. Per quanto riguarda la fluidità del tutto bisogna fare i conti con la configurazione sulla quale girerà il gioco. La produzione Rockstar non si accontenta di una macchina di basso livello: in ogni caso maggiori informazioni sulla configurazione di prova sono ottenibili nel box hardware.
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I Rockstar Games hanno senza ombra di dubbio centrato l'obiettivo con Midnight Club II. Il gioco è allo stesso tempo semplice e molto divertente come i giochi di vecchia scuola insegnano. Tecnicamente buono, il gioco offre una grandissima giocabilità, sia grazie alla possibilità di girare liberamente senza nessun tipo di obiettivo e sia grazie alle gare che possono essere affrontate senza nessun vincolo di percorso: si può vincere una gara percorrendo strade alternative (alcune delle quali possono essere scoperte soltanto grazie ad un'attenta esplorazione delle città). In sostanza il gioco è consigliabile ad ogni tipologia di giocatore: dall'appassionato di giochi di guida fino ad arrivare al giocatore che desidera fare una partita veloce ad un gioco non troppo impegnativo. Non troppo impegnativo in quanto a concetto di gioco, ma mai semplice in quanto a livello di difficoltà: per vincere alcune gare bisognerà sudare le proverbiali sette camicie. Alla resa dei conti non ci resta che dire, ben fatto Rockstar.



