Come sempre abbiamo analizzato per voi, lettori di Gamesurf il gioco, per capire se potrà avere lo stesso successo che ha meritato il suo illustre predecessore...
A bordo di un mezzo da sbarco ci apriamo la strada attraverso le linee nemiche: da notare la nebbia che fuoriesce dalla canna della mitragliatrice e che rende sfuocata la visuale.
A questo proposito è particolarmente utile la figura del medico che curerà i feriti sul campo e che potrete chiamare (un numero limitato di volte) ogni volta che la vostra salute verrà messa a dura prova da un numero eccessivo di proiettili nemici: infatti, rispetto al passato, è diminuito esponenzialmente il numero di medikit che è possibile trovare durante le vostre peregrinazioni per la mappa di gioco e dovrete affidarvi quasi solamente alle capacità curative del vostro compagno (che è comunque in grado di riportare la vostra energia al 100% ogni volta che entrerà in azione). Allo stesso modo sono diminuite anche le munizioni disseminate per il percorso e può essere una buona idea effettuare uno scambio di armi da fuoco, prelevandole dai nemici uccisi, al fine di rubare le munizioni dai cadaveri a mano a mano che si procede.
Come da tradizione anche in Pacific Assault potrete trasportare un numero limitato di oggetti: 2 tipi di arma da fuoco (fucili semiautomatici, automatici e pistole), granate, esplosivi e un paio di binocoli. Sarà possibile, come già detto, scambiare le armi ogni volta che ne troverete una abbandonata sul corpo di un nemico.
Inoltre vi verrà messa a disposizione un'utile bussola con l'indicazione della direzione in cui troverete il prossimo obbiettivo della missione.
Rispetto al passato, è possibile notare un incremento del realismo del gioco, che però non va a scapito della giocabilità e della “semplicità d'uso”: infatti, anche se è possibile “assorbire” ancora un numero di colpi esorbitante senza grossi problemi per la vostra salute (a patto di avere sempre vicino il medico), allo stesso tempo si notano alcune innovazioni che erano state introdotte in passato da Call of Duty, come il mirino che si allarga automaticamente quando sparerete con un'arma automatica o in movimento e che si restringerà ogni qual volta vi troverete in una posizione di equilibrio più stabile. La convenienza dello star fermi per colpire i nemici è però affievolita dal fatto che i giapponesi tendono ad accorciare la misura ogni volta che possono e se vi fate raggiungere da un soldato armato di baionetta mentre siede sdraiati per sparare avrete vita molto breve. Anche la fisica del gioco è migliorata rispetto al passato: pur non raggiungendo le vette toccate dall'Havoc (vedere Max Payne 2 o Half Life 2), in Pacific Assault la maggior parte degli oggetti non è incollata staticamente allo scenario, ma può essere spostata o distrutta con dei colpi bene assestati. Così come sul piano della fisica, anche dal punto di vista della qualità grafica il nuovo motore di Pacific Assault, sviluppato internamente dalla EA Games, è in grado di assicurare un livello di dettaglio molto alto, in virtù di una realizzazione eccellente dei modelli e di una qualità delle textures altrettanto buona.
Anche dal punto di vista del bad clipping, onnipresente in Allied Assault, si sono fatti dei passi da gigante e si possono riscontrare molto raramente dei casi in cui alcuni oggetti (armi soprattutto) rimangono sospese per aria.
Gli unici difetti che è possibile imputare al motore grafico del gioco sono dei tempi di caricamento delle missioni veramente troppo lunghi e una pesantezza insostenibile per qualunque PC non sia di ultimissima generazione: in ogni caso, per questo secondo aspetto, è possibile scalare la qualità grafica per raggiungere un frame rate accettabile, pur permanendo dei requisiti minimi molto alti rispetto alla media. Dal punto di vista del sonoro, come nella tradizione di Medal of Honor, è possibile ascoltare delle musiche realizzate ottimamente e che, come delle colonne sonore di stampo cinematografico, si sposano ottimamente con i momenti di maggior tensione dell'azione di gioco contribuendo a ricostruire l'atmosfera epica tipica dell'ambientazione storica in cui si svolgono gli eventi. Anche gli effetti sonori sono ben realizzati: a ogni arma è stata associato il suo rumore tipico, così come ad ogni personaggio viene assegnato un doppiatore. In generale possiamo anche aggiungere che le voci dei vostri compagni svolgeranno anche un aspetto funzionale, aiutandovi in qualche frangente a scovare i nemici nascosti con delle utili e precise indicazioni. Nonostante l'hype degli sviluppatori sia stato puntato sulla realizzazione della campagna per il single-player è presente anche una sezione multiplayer che affianco alle modalità di gioco classiche offre una modalità “Invader” in cui le due squadre (Alleati e Giapponesi) si scontreranno in partite a obbiettivi: una squadra dovrà completare una serie di obbiettivi consecutivi mentre l'altra dovrà impedire che ciò avvenga. Nel multiplayer sono supportati fino a 32 giocatori contemporaneamente su un server.
In Pacific Assault, continuano a essere presenti tutti gli aspetti che hanno portato al successo i precedenti titoli della serie: ambientazione curata e d'atmosfera, ottima realizzazione tecnica, grazie al nuovo motore grafico creato per l'occasione e ad una colonna sonora che come da tradizione si dimostra eccezionale, adrenalina negli scontri a fuoco.
Quel che manca a Pacific Assault risulta essere una ventata di novità, qualche innovazione che dia un tocco in più rispetto agli altri titoli ad ambientazione storica che nei tre anni intercorsi dall'uscita di Allied Assault hanno affollato il panorama videoludico.
Ad ogni modo rimane comunque un'ottima torta a cui manca la ciliegina.