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Recensione Marvel: La grande Alleanza 2

E voi, da che parte state?
Luca Luperini Di Luca Luperini(8 ottobre 2009)
who watches the watchmen?
In questi mesi colmi di scoppiettanti appuntamenti videoludici, rischia seriamente di passare in sordina il seguito di uno degli hack and slash più apprezzati degli ultimi anni. Stiamo evidentemente parlando di Marvel La Grande Alleanza 2, titolo multipiattaforma che riparte dal successo del suo predecessore aggiungendo una delle merci più rare che esistano: una storia degna d'essere raccontata.

Come gli appassionati del Marvel Universe sanno bene, il cuore della campagna si baserà infatti sulla Civil War nata dalle illustri penne di Mark Millar e Steve McNiven. Nient'altro che una serie di albi capaci di riprendere il discorso aperto da Alan Moore nel suo Watchmen, mettendo in discussione il paradigma sul quale ogni storia supereroistica che si rispetti si poggia: può un uomo arrogarsi il diritto di porsi al di sopra della legge, pur perseguendo il bene comune?.
L'idea base, scremata di gran parte delle contaminazioni socio-politiche proprie del fumettista inglese, viene così immersa nel patinato universo Marvel, inserendo quel “moralmente grigio” che era sempre mancato nelle produzioni della comic house statunitense.
Marvel: La grande Alleanza 2 - Immagine 1
un esempio di fusion guidata tra Iron Man e Mrs Marvel
Marvel: La grande Alleanza 2 - Immagine 2
cambiano gli interpreti ma non la sostanza. E' comunque gratificante vedere come ogni personaggio personalizzi la propria versione della fusione.
Marvel: La grande Alleanza 2 - Immagine 3
Gambit si gioca tutte le sue carte
Nello specifico, la querelle troverà traduzione figurata nel “registration act”, un emendamento governativo secondo cui ogni supereroe in attività è obbligato a regolarizzarsi, rivelando la propria identità e diventando, a tutti gli effetti, un mero dipendente parastatale.
Inutile dire che mentre ad alcuni questa sembrerà l'unica alternativa disponibile - Tony Starks aka Iron Man -, ad altri non resterà che darsi alla macchia - Steve Rogers aka Capitan America -, rivendicando la propria indipendenza e spaccando così in due agguerrite fazioni l'eterogeneo roster di eroi Marvel.
Tutto molto interessante, vero? Certo, interessante a patto di avere una discreta padronanza della lingua inglese, visto che nel titolo è assente qualsiasi tipo di traduzione in italiano. Un problema non da poco per chi, oltre a non brillare nella lingua anglofona, non mastica pane e fumetti.

la grande mattanza
Proprio dalla questione relativa alla comprensione dei contenuti nasce spontanea una domanda: può un giocatore passare una dozzina di ore abbondanti -questa la durata approssimativa della storyline- a menare le mani ignorandone il motivo? da romantici, ci piace pensare di no. Anzi, siamo convinti che se localizzazione avesse coinvolto anche solo la parte testuale (esattamente come accaduto per il primo episodio), il bacino d'utenza trascinato dal fascino della guerra civile marveliana sarebbe stato decisamente più consistente.
Fatto sta che ci troviamo qui a disquisire se il problema sia da rintracciare in una sorta di “pigrizia” del publisher - che, contro ogni logica commerciale, ha pure scomodato il noto disegnatore Gabriele Dell'Otto per firmare un'esclusiva cover per il mercato italiano-, oppure all'ormai endemica arretratezza linguistica del nostro popolo. Certo è che per comprendere ogni singola sfumatura della già di suo complessa articolazione del plot, non sarà sufficiente un inglese “scolastico”. Se a ciò aggiungete la continua interazione testuale con la quale sarete chiamati ad approfondire gli interessanti temi stanti alla base del conflitto, e la difficoltà nel gestire un menù rpg in lingua straniera, allora la questione idiomatica rischia seriamente di pregiudicare la vostra esperienza di gioco.
Bene. Finito l'esamino di coscienza sulla più o meno adeguatezza del vostro inglese, possiamo passare al cuore pulsante del gioco: le mazzate.

Marvel Ultimate Alliance 2 -questo il titolo originale, che per comodità abbrevieremo in MUA2- è sostanzialmente un hack and slash duro e puro, caratterizzato da una forte impronta cooperativa. Fin dal prologo-tutorial narrante la Secret War -altro masterpiece Marvel- sarete così chiamati a formare una squadra di quattro supereroi, alternabili semplicemente schiacciando la croce direzionale nel bel mezzo dell'azione.

Ogni elemento avrà la sua importanza strategica nell'economia del party. Formare una squadra funzionale e ben affiatata significherà mischiare personaggi in grado di coesistere, e di completarsi, nel migliore dei modi. Per fare ciò sarà utile dare uno sguardo alla scheda delle caratteristiche, nella quale sono elencate le peculiarità di ogni supereroe. Tra queste trovano sede l'indole a cooperare, la propensione per gli attacchi corpo a corpo e molto altro. Tali valutazioni rimarranno invariate per tutto il corso del gioco. Potrete invece divertirvi ad accrescere le singole abilità nelle quali si traducono i super poteri di ognuno, livello dopo livello.
Marvel: La grande Alleanza 2 - Immagine 4
il Dio del Tuono è decisamente troppo per dei comuni mortali. Fossero anche agenti dello SHIELD
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"Cosa metti via quel coso"
Marvel: La grande Alleanza 2 - Immagine 6
le varianti aeree degli attacchi sono coreografiche e null'altro
Purtroppo questa sezione risulta meno appagante di quanto si possa pensare in origine, sia per la scarsità di voci presenti, sia per la fumosa influenza sul gameplay provocata dalle scelte effettuate. Ad ogni modo basterà selezionare l'autolivellamento per sbarazzarsene senza troppi rimpianti.
In compenso sarà utile selezionare dei bonus, fino ad un massimo di tre, da applicare all'intero gruppo. Sempre con l'intento di valorizzare il team, sarà così possibile accentuare la resistenza, oppure incrementare l'efficacia, di una specifica tipologia di attacco.

Con questi presupposti MUA2 sembra essere un titolo celebrale prima che muscolare. Niente di più sbagliato. L'intera parte gdr è interamente funzionale ad intervallare una rissa all'altra, senza neanche troppi riscontri in quella che sarà l'azione vera e propria.
Il fulcro del gioco risiede invece nella padronanza di un sistema di controllo -o meglio, di offesa- ricco di alternative. Sono presenti due attacchi semplici da affiancare a quattro  offensive “speciali”, incarnanti le particolari abilità di ognuno. Quest'ultime andranno a consumare la riserva di super poteri, rappresentata da una barra di colore blu capace di ripristinarsi dopo pochi secondi di inutilizzo.

Se ciò non bastasse potrete scagliare contro le fittissime schiere di scagnozzi di turno, pali della luce fino ad autobotti, a seconda della forza del personaggio utilizzato al momento.
Ma la grande novità di questo secondo episodio è rappresentata dalle tanto reclamizzate “fusioni”. Si tratta niente meno che di attacchi altamente coreografici, ed altrettanto efficaci, frutto della fusione momentanea dei poteri di due super eroi prescelti. Schiacciando il dorsale sinistro, dopo aver collezionato un'icona stella frutto di una serie di attacchi standard, sarete in grado di selezionare il membro del party con il quale unire le forze. Ogni coppia di eroi da vita ad una fusion differente, almeno nella forma. Nella sostanza, però, le alternative possibili sono tre: fusioni di eliminazione, guidate e di precisione.  Con le prime sarà possibile fare piazza pulita di un gran numero di avversari presenti in un dato raggio d'azione. Le seconde invece sono le più longeve e consistono nell'indirizzare la propria offensiva tramite il movimento dello stick sinistro, fino ad esaurimento della fusione. Infine, le terze ci consentono di indicare un target da colpire una tantum, e sono da preferire negli scontri con i boss. In tutte e tre le circostanze ci resta la possibilità di incrementare l'efficacia della combo semplicemente premendo in continuazione il tasto “a”.
Di sicuro niente sarà più appagante che mietere vittime fondendosi con un compagno umano pescato su Xbox LIVE o, ancora meglio, appositamente invitato nel proprio soggiorno per una fraggosissima sessione in locale.
 
hack and slash in calzamaglia
Inutile nascondersi dietro un dito: MUA2 nasce, si sviluppa e cresce per essere giocato in cooperativa. Il divertimento aumenta esponenzialmente a seconda di quanti amici si riesce a coinvolgere nel party. Questo nonostante l'esperienza in singolo resti comunque piacevole grazie ad un'intelligenza artificiale più che dignitosa.
A coadiuvare la longevità del titolo e, di conseguenza, le ore da dedicare al multiplayer ci pensa la stessa struttura biforcata con cui si dirama il plot. Sarà proprio la scelta di fazione tra pro e contro la registrazione, da effettuare appena dopo il sostanzioso prologo, a modificare tutto il corso degli eventi, i quali andranno poi a ricongiungersi in un finale univoco. Resta il fatto che giocare a MUA2 una sola volta significa avere un'esperienza monca nei contenuti ludici, nonché parziale nella comprensione dello sfaccettato background narrativo.
Oltretutto, i fans marveliani non potranno certamente esimersi dallo sbloccare tutti i numerosissimi extras presenti nell'apposita sezione, tra i quali spiccano alcuni personaggi giocabili dall'indubbio fascino come l'incredibile Hulk ed il possente Thor. Insomma, non mancheranno i motivi per riprendere in mano il titolo dopo una prima abbuffata.

Senz'altro Activision ha apparecchiato il titolo in modo tale da rendere l'esperienza multigiocatore fluida e mai frustrante. Un esempio su tutti l'implementazione del menu a schermo grazie al quale potremo agevolmente occuparci della sezione gestionale rimanendo ne cuore della battaglia. Basta infatti premere il tasto Select, per vedersi comparire a bordo schermo un semplice ma esaustivo pannello di controllo, utile a curare la crescita del proprio super alter ego, senza tediare i compagni di gioco mettendo in pausa e passando per il menu standard.

Anche il notevole upgrade grafico non peserà affatto nell'economia del gioco cooperativo. MUA2, pur condividendo il medesimo motore che nel primo episodio si fece notare per le textures scadenti e gli angusti ambienti di gioco, si dimostra meritevole di occupare un hardware next gen. I modelli poligonali dei supereroi sono dettagliati e rassomiglianti alle controparti cartacee. Le locations, soprattutto quando ricche di flora, riescono a dare un senso, seppur fittizio, di ampiezza e libertà di movimento. E se si può obiettare individuando una minore cura dei particolari per quanto riguarda la realizzazione degli scagnozzi più anonimi, resta comunque un piacere per gli occhi osservare quanti elementi presenti su schermo riesca a reggere il frame rate prima di soffrire le prime, comprensibili, incertezze.
Diverso è il discorso relativo ad un comparto sonoro capace di alternare momenti di assoluta epicità grazie a trionfali marce sinfoniche, a beceri campionamenti degni del più mediocre dei tie-in.
Marvel: La grande Alleanza 2 - Immagine 7
un esempio di fusion ad eliminazione. Tra parentesi: noi di Gamesurf vi consigliamo vivamente di trovare spazio per Storm nel vostro party, non ve ne pentirete!
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infine, ecco una fusion precisione
Marvel: La grande Alleanza 2 - Immagine 9
c'è modello poligonale e modello poligonale
7,5
Marvel La Grande Alleanza 2 riesce nuovamente a spingersi oltre il puro e semplice fan service, colmando alcune lacune e rafforzandosi nei punti cardine. Certo, se non avete amato il primo episodio di questo pittoresco hack and slash, difficilmente cambierete idea con questa nuova incarnazione. Così come avrete difficoltà ad approcciarvi ad un tie in dopo lo scomodissimo precedente rappresentato dal Batman di Rocksteady. Detto ciò, il titolo Activision resta un ottimo passatempo “no brain”, capace di sfruttare a dovere una licenza affascinante quanto complessa da gestire. E non è poco.
voto grafica7,5
voto sonoro7
voto gameplay7,5
voto durata8