Il principale argomento trattato è il sesso, ed è pleonastico dirlo considerando che è il contenuto tradizionale della serie. Su questo si basa la comicità ruspante, a volte persino volgarotta del titolo, che comunque non cade quasi mai nel banale e si dimostra all'altezza delle aspettative. Tutto sommato, quindi, Larry è un prodotto che suscita incondizionatamente il riso, ma ancor prima diverte con una serie di trovate veramente esilaranti, alcune originali, altre meno. Lo fa con una formula ludica talmente banale che potrebbe destare notevoli perplessità sulle prime, ma se si va a considerare il risultato finale, allora possiamo considerarci piacevolmente colpiti. E difatti lo siamo. La trama è anch'essa banalotta: nel campus vien fatto uno spettacolo televisivo, Swingles, e il nostro caro Larry cercherà di fare di tutto pur di entrare nella selezione. A tal fine dovrà dimostrare alla presentatrice le sue abili capacità di conquistatore portandole dei souvenir presi da alcune ragazze, così comincerà a darsi da fare. Larry non è certo il playboy di turno, è piuttosto il Jim di American Pie, il Pipino di Porky's o il Kyle di Road Trip: insomma, il classico personaggio imbranato che dopo mille peripezie riuscirà nell'impresa di, diciamo “fare centro”.Curatissimi e completamente tradotti in italiano sono i dialoghi, che concorrono in maniera determinante alla buona riuscita della comicità. Nell'approccio con alcune ragazze, il giocatore dovrà comandare uno spermatozoo durante la sua folle corsa in un rettangolo, dove dovrà schivare alcune icone di colore rosso e colpirne altre di colore verde. A seconda dell'andamento, Larry si pronuncerà in frasi differenti, ovviamente tutte in tempo reale, che condizioneranno la conversazione con la bella di turno. Molti dei mini-giochi in cui si articola il gameplay prevedono la pressione di tasti a tempo, come le gare di ballo o i salti nei tappeti elastici, altre volte dovremo muoverci in una sala cercando di dare da mangiare a delle scimmiette mentre altre volte ancora dovremo giocare a una sorta di pong. Graficamente, non siamo certo dinnanzi a un capolavoro, ma lo stile caartonesco e la grafica pulita riescono a fare egregiamente il loro lavoro senza troppi fronzoli. Il sonoro invece, grazie ai dialoghi di altissima qualità, è il pezzo clou della serata, senza il quale non avremmo potuto godere di tal spettacolo: convincono le voci, il doppiaggio (per quanto mal sincronizzato), le musichette e gli effetti sonori dignitosi.
In un'ottica nostalgica troppi potrebbero storcere il naso dinnanzi al prodotto Vivendi, asserendo la mancanza dello zampino del grande Al Lowe. Eppure, le nuove leve (anche qualcuno in più), potrebbero farsi quattro grasse risate e chiudere tranquillamente un occhio su un gameplay che non poggia certo su solide basi. A portare avanti la baracca ci pensa la grande caratterizzazione del personaggio, la sua innata simpatia e la comicità esilarante che lo contraddistingue. Intenti pedagogici? Zero, al massimo quello secondo cui Larry opta per il sesso sicuro e non lo fa mai sopra un impalcatura. Prima di chiudere: considerato il tema trattato e la presenza di dolci donzelle che si denuderanno completamente, per tacere dei dialoghi alquanto pecorecci, si consiglia la sola fruizione a un pubblico “adulto”. Come dire: i bambini a nanna!
7,5
La pratica Laisure Suit Larry potrebbe essere archiviata definendolo barbaramente come un prodotto costituito da meccaniche di gioco elementari, dove mini-giochi patetici si susseguono e si ripetono ciclicamente noncuranti del passo dei tempi. Eppure, Larry è un gioco che va apprezzato non certo per la semplicità del suo gameplay, quanto per la goliardia e il concentrato di ironia e divertimento che offre a mani bucate, le scenette strappa risate e i siparietti comici che si vengono a creare. LSL è infatti, un andirivieni di risate a crepapelle, un appuntamento quasi immancabile per i fans delle commedie americane che hanno in American Pie la propria Bibbia, in Road Trip il Corano, e in 100 Ragazze e Fatti, Strafatti e Strafighe altri testi sacri. Peccato perché, se non fosse stato per dei caricamenti troppo frequenti e delle meccaniche di gioco davvero banali, ora saremmo dinnanzi a un prodotto di tutt'altro spessore. Ma se una miriade di giochi non avessero questi problemi, esisterebbe senz'altro un mondo videoludico migliore. I bambocci a nanna!



