C'è anche da dire che il Signore degli anelli e Peter Jackson hanno fatto tanto, e rimangono i campioni imbattuti di questa tendenza: Lord of the ring è un caposaldo della letteratura fantasy internazionale, il porting cinematografico di Jackson è semplicemente spettacolare e, tra la mezza dozzina di giochi a esso ispirati, ne troviamo un paio decisamente lodevoli.
Non a tutti va così bene, vuoi per la maturità dei temi trattati nel capolavoro di Tolkien, vuoi perché il pubblico, una volta assaggiato il tartufo, definisce tutti i funghi una copia mal riuscita del suddetto.
Per quanto riguarda The Golden Compass, il videogioco per Xbox 360 ispirato al film “la bussola d'oro”, diciamolo subito: non è cosa da strapparsi i capelli.
TGC è un action adventure che prende da Beyond Good & Evil e da Dreamfall un certo gusto per l'esplorazione di svariati ambienti, già protagonisti della pellicola, e infarcendoli con alcune scene di combattimento in cui siamo chiamati a impersonare Lorek, un gigantesco orso polare corazzato capace di menare fendenti, parare e persino esibirsi in qualche salto in corrispondenza di sporgenze particolari.
La parte del leone la fanno le sezioni in cui è Lyra la protagonista. Lyra, una dodicenne apprendista strega, porta con sé un demone, un essere capace di cambiare sembianze per permetterle di superare i 13 livelli nei quali si articola il gioco.
Questo animaletto può assolvere alla funzione di indagatore, permettendoci di esplorare l'ambiente attorno a noi tramite un cursore utile a scoprire oggetti utili sparsi negli scenari (che sopperisce così all'assurda mancanza di una telecamera manovrabile a piacimento), quella di falco, capace di planare per brevi tratti, quella di gatto selvatico, che può arrampicarsi lungo alcune pareti e effettuare degli scatti, e quella di un bradipo, capace di distendersi per lungo, come una liana, e afferrare le sporgenze più ostiche.
Accanto alla fase di esplorazione, fatta di salti e di quick time event, ci sono i vari minigiochi che si presentano ogni volta che dobbiamo sostenere una conversazione più impegnativa: si tratta di spunti videoludici molto elementari, della serie Pong e affini, ma piuttosto vari e ben alternati nel corso dell'avventura. E' necessario uscirne vincitori, pena la perdita di punti credibilità nel corso dello “scontro” verbale e di punti vitali per Lyra.
Uno spazio a sé stante lo occupa l'oggetto culto del gioco, la bussola d'oro, altrimenti detta altiometro, il mini gioco più interessante: ci vengono chieste delle informazioni, e 3 nomi di comportamenti o aggettivi correlati alla domanda (astuzia, ad esempio) e noi dovremo capire se essi rientrano in uno dei 3 significati assegnati a ognuno dei 36 simboli dell'altiometro. I significati ci verranno svelati gradualmente, poiché non tutti saranno intuibili come, per fare un esempio, “peccato” e “mela”. Se riusciremo a piazzare per bene le 3 lancette otterremo la risposta che ci serve per avanzare nel gioco.
Dal punto di vista grafico abbiamo una generale grettezza, tanto nella realizzazione degli ambienti che dei personaggi, che è sinceramente inammissibile nel 2007, specialmente quando parliamo di una console next-gen come la Xbox360. Alcune sessioni sono piuttosto carine, come quelle nelle grotte ghiacciate, ma quando ai fondali pre - disegnati si sostituisce il motore grafico vero e proprio siamo molto vicino all'epoca a 128bit. Il sonoro svolge il proprio lavoro, ma anche qui c'è una certa distanza, una certa piattezza, che non permette di immedesimarsi appieno in una azione di gioco poco movimentata e comunque poco ispirata.
6,5
The Golden Compass è una avventura piuttosto varia e in certi tratti anche originale, che non manca di tocchi di genio, come l’uso della bussola d’oro, e di sequenza di azione vera e propria, che sopperiscono alle onnipresenti e stagnanti sequenze in Quick Time Event. Non è male come videogames, sebbene affossato da una realizzazione tecnica improponibile e da un target di utenti abbastanza infantile.



