Il motivo per cui insisto a parlare del multiplayer è che lo ritengo un aspetto determinante per valutare la validità di uno sparatutto 3D, e soprattutto il target a cui si rivolge
Le mappe di gioco mancano della maestosità di quelle di Unreal, anche perché è tutto l'aspetto grafico ad essere un gradino al di sotto del gioco della Epic, e sebbene moderatamente grandi, mancano di strutture particolarmente complesse o articolate, risultando al contrario a volte troppo lineari o scontate (insomma: non vi perderete girovagando per i livelli)
A loro favore, comunque, gioca una discreta varietà di ambientazioni, e raramente capita di vedere due mappe con texture simili. Inoltre proprio la scelta delle texture richiama molto il feeling di Star Trek, di cui si notano gli stili e i dettagli anche nei pannelli di controllo, in certe architetture e in certe scelte
Strutturalmente KHG vuole essere uno sparatutto di quelli più "riflessivi", se così si può dire per questo tipo di giochi. Spesso vi troverete a dover affrontare orde di nemici, ma più spesso il duello sarà contro pochi avversari, ben armati e difficili da snidare
L'IA è simile a quella di Unreal, i nemici cioè tenderanno ad arretrare e cercare riparo se conciati male, e in generale saranno necessari un po' di colpi per metterli fuori gioco, almeno non considerando le armi più potenti. A proposito di queste ultime vi segnalo la possibilità dell' "alternate fire" ovvero una seconda modalità di uso: premendo il tasto destro del mouse (o quello che assegnerete a questa funzione) azionerete uno sparo diverso da quello normale dell'arma. Ad esempio lancerete il D'k tagh e il Bat'Leth, o vaporizzerete (letteralmente!) gli avversari, o sparerete delle specie di granate