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Recensione Kirby: L'Oscuro Disegno

La palma di miglior “gioco tattile” spetta alla mascotte Hal.
Antonio Norfo Di Antonio Norfo(9 dicembre 2005)
Per creare e per giocare un buon titolo DS si può anche prescindere dall'approfondire quegli aspetti (non certo convenzionali) di cui il portatile Nintendo si fa portabandiera.
Non per questo le software house sono chiamate ad arrendersi sul campo dell'innovazione, né mai i giocatori si riterranno tanto sazi da non arrivare più a reclamare valide alternative a quella che considerano la “normale” concezione del videogiocare.
Alternative, s'intende, che non coinvolgono i fini dell'attività e del medium ma che “toccano”, invece, i mezzi con cui quest'ultimo si esprime (touch screen, riconoscimento vocale, multiplayer wireless, connessione wi-fi: ecco le rinomate armi DS).
In questo contesto creativo, “Power Paintbrush” sbaraglia tutta la concorrenza, prendendosi (e meritandosi) la palma di miglior “gioco tattile”. Esso, peraltro, oltre ad uscire in un mese (novembre) che lo affianca a Mario Kart DS (doppia gioia per gli utenti) risulta essere uno dei più appaganti episodi della serie d'appartenenza, quella cioè ideata da Satoru Iwata in persona (colui che oggi ricopre la carica di presidente Nintendo).
Kirby: L'Oscuro Disegno - Immagine 1
Kirby: L'Oscuro Disegno - Immagine 2
Kirby: L'Oscuro Disegno - Immagine 3
L'unico aspetto realmente negativo, è bene dirlo subito, risiede nella bassa longevità della modalità principale (“Storia”), longevità in parte incrementabile sia con la ricerca di particolari gettoni rossi delle volte davvero ben celati, sia con l'intrattenimento garantito dalle prove per così dire extra (“Corsobaleno” e “Minigiochi”, disponibili con l'avanzamento ed il completamento dell'“avventura”).
Di medaglie ve n'è poi un numero incredibile, proprio perché questa è la moneta virtuale con cui Kirby ripaga costantemente la dedizione del giocatore (il quale potrà spenderle acquistando fantasie d'inchiostro, percorsi speciali e bonus vari).
Ciononostante, prima di comprendere lo spessore delle “gare a tempo”, delle pregevoli “gare a tratto” (in quest'ultime occorre dosare al massimo l'uso dell'inchiostro), degli scontri contro i boss e delle eventuali remunerazioni, è necessario padroneggiare al meglio le facoltà motorie di Kirby.
Laddove il display superiore visualizza icone e mappa per scopi utilitaristici, quello inferiore chiamerà a sé l'attenzione costante del giocatore. Anzitutto perché al suo interno si manifesta una grafica bidimensionale di assoluta meraviglia: curata, colorata e spensierata come solo le migliori saghe della grande N sanno fare; in secondo luogo perché è qui che l'eroe rosa di turno si troverà a rotolare.
Ed il perché Kirby rotoli è presto detto: non pago della sua rotondità fisiologica egli si ritrova infatti senza gambe e senza braccia (in verità è una palla a causa di un maleficio e di una strega che ha causato disordini nell'amata Dream Land).
Punte di ferro che fuoriescono dal pavimento, gocce di stalattiti che piombano dall'alto, bombe volanti, blocchi calanti, massi ed enormi palle di neve: c'è solo una difesa ed al contempo un attacco contro questi ed altri ostacoli: lo stilo. Toccando Kirby, dunque, o se ne aumenterà la velocità dell'incedere o si utilizzerà un'abilità speciale (qualora questa sia stata assimilata da un nemico sconfitto); tratteggiando linee sul touch screen, invece, si utilizzerà l'inchiostro reso disponibile al fine di compiere azioni di diversa natura.
Kirby: L'Oscuro Disegno - Immagine 4
Kirby: L'Oscuro Disegno - Immagine 5
Kirby: L'Oscuro Disegno - Immagine 6
E' possibile cambiare direzione al moto del protagonista (basta una linea verticale contro cui dirigerlo), oppure proteggerlo contro i pericoli sopraccitati, o, magari, usufruire di ponti, rampe e giri della morte previo l'averli disegnati. Il controllo che si ha sui movimenti del personaggio e sugli ambienti circostanti (i quali variano da caverne a vulcani, da scorci innevati ad altri verdi e soleggiati) è, in ultima istanza, il primo dei pregi di “Power Paintbrush”.
Infine, l'ingegno con cui le aree di gioco sono state allestite (otto mondi aventi, eccettuato quello di Pigmenta, tre livelli ciascuno, che evidenziano -al pari dei mondi speciali- la grande padronanza degli sviluppatori del level design) “obbliga” il giocatore tanto a muoversi con attenzione e rapidità (stordendo e distruggendo mostriciattoli che minacciano la barra dell'energia) quanto a riflettere con una certa immediatezza sui piccoli enigmi costantemente proposti.

Grazie a questa lodevole compresenza di azione e riflessione non sarebbe del tutto azzardato parlare di un platform atipico a tratti commisto al genere puzzle, se non fosse del tutto inutile discutere sopra generi e sottogeneri, a maggior ragione quando questi vengono “ridisegnati”.
Ciò che importa in fin dei conti è il grado di coinvolgimento, un coinvolgimento che in Hal Laboratory hanno saputo proporci eccellentemente e senza inflessioni ai danni del ritmo di gioco.
Ha certamente rilevanza il basso numero di ore richiesto per arrivare ai titoli di coda (benché provare a completare il gioco al 100% sia questione ben più duratura); coloro che però sapranno accettare in tutto e per tutto questa formula di gioco si ritroveranno stregati dal più innocuo (eppure non così frequente) degli incantesimi: il divertimento dato dal giocare.
Kirby: L'Oscuro Disegno - Immagine 7
Kirby: L'Oscuro Disegno - Immagine 8
Kirby: L'Oscuro Disegno - Immagine 9
8,5
Kirby: Power Paintbrush (o, se preferite, Kirby e l'Oscuro Disegno) esce in Europa a novembre, un mese che segna un'indiscutibile momento di gloria per il portatile Nintendo. Insieme a Mario Kart DS esso è infatti uno dei titoli più riusciti fra quelli apparsi in questo primo anno di vita della console dai due schermi. Per di più esso è l'attuale re dei “videogiochi tattili”, molto di più di quanto lo sia stato ad esempio Yoshi's Touch & Go. Grazie ad una lodevole compresenza di azione e riflessione non sarebbe del tutto azzardato parlare di un platform atipico a tratti commisto al genere puzzle, se non fosse del tutto inutile discutere sopra generi e sottogeneri, a maggior ragione quando questi vengono “ridisegnati”. Ciò che importa in fin dei conti è il grado di coinvolgimento, un coinvolgimento che in Hal Laboratory hanno saputo proporre eccellentemente e senza inflessioni ai danni del ritmo di gioco. Ha certamente rilevanza il basso numero di ore richiesto per arrivare ai titoli di coda (benché provare a completare il gioco al 100% sia questione ben più duratura); coloro che però sapranno accettare in tutto e per tutto questa formula di gioco si ritroveranno stregati dal più innocuo (eppure non così frequente) degli incantesimi: il divertimento dato dal giocare.
voto grafica9
voto sonoro8
voto gameplay8,5
voto durata7
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