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Recensione Kingdom Hearts HD 2.8: Final Chapter Prologue

Un piccolo antipasto in attesa del terzo capitolo
Simone Rampazzi Di Simone Rampazzi(23 gennaio 2017)
La celebre saga prodotta dalla collaborazione tra Square Enix e Disney continua a calcare il mercato videoludico, proponendo nel caso di questo 2.8 HD Prologue una collezione di capitoli sapientemente restaurati, al fine di essere supportati dalle console di nuova generazione. All'effettivo, giusto per mettere “i puntini sulle i”, il gioco offre: Kingdom Hearts: Dream Drop Distance HD, Kingdom Hearts 0.2: Birth By Sleep A Fragmentary Passage ed infine Kingdom Hearts X [chi]. E' fondamentale, dunque, parlarvi dei capitoli in ordine cronologico, anche perché così avrete la possibilità di godervi i frammenti della storia già vissuta, dando così un maggiore significato al corso degli eventi così narrati. Iniziamo questo viaggio?
Kingdom Hearts HD 2.8: Final Chapter Prologue
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L'Inizio della Fiaba

Si può dire che tutto è iniziato da Kingdom Hearts X [chi], capitolo che ha visto i suoi natali sui browser del Sol Levante in quel del 2013, in seguito convertito sul mercato Android e iOS di tutto il globo ben tre anni dopo la sua nascita. Il nostro viaggio deve necessariamente iniziare da questo capitolo, se non altro perché risulta utile a comporre un'idea più precisa degli eventi che precorsero la Guerra dei Keyblade, precisamente quando l'X-Blade venne distrutto portando alla creazione delle sette schegge di pura luce e dei tredici frammenti di puro buio (i numeri vi dicono qualcosa?).

La scelta degli sviluppatori, nel caso odierno preso in esame, è stata quella di trasformare il gioco in un filmato confezionato con grafica ingame, doppiato in lingua anglosassone e completamente sottotitolato in lingua nostrana. Il cortometraggio d'animazione vi spiegherà, abbastanza nel dettaglio, la storia dei Veggenti, dandovi inoltre un assaggio dei motivi per cui Xehanort (in futuro) fu tanto ossessionato dall'arma finale.
Il racconto dura all'incirca una mezz'ora, suddivisa in cinque capitoli per spiegare i punti di vista dei cinque Veggenti, ovvero: Invi, Gula, Ira, Aced ed Ava.

Persi nel buio

Dopo la famosa Guerra dei Keyblade, il giocatore dovrebbe cronologicamente mettere le mani sul capitolo Birth By Sleep, che narra la storia dei tre apprendisti Aqua, Ventus e Terra. Come i giocatori appassionati sapranno (qualora non siate mai entrati in contatto con la saga, vi invitiamo ad attendere le edizioni rimasterizzate che dovrebbero uscire a fine marzo su PlayStation 4), le vicende narrate porteranno alla luce i reali intenti del maestro Xehanort, nonché i motivi legati al fato oscuro di Terra, al sonno di Ventus e la perdita nell'oscurità di Aqua.

A Fragmentary Passage inizia proprio da qui, con il nostro alter ego femminile perso in un mondo in declino completamente mangiato dall'oscurità. Il gameplay acquista una notevole velocità, non tanto perché il nostro personaggio è già ad un livello avanzato (si comincia dal 50) ma soprattutto perché il motore grafico Unreal Engine 4 ha permesso una realizzazione degli ambienti più convincente, seguita a ruota libera da un ottimo cell shading che rende l'immagine a schermo molto più fluida. Risultato? Un dinamismo incredibile, che ci fa ben sperare nella realizzazione del terzo capitolo della saga.

Aqua può fare affidamento su diverse mosse prese saggiamente dagli altri capitoli della saga, come la Barra Focus ed il Flowmotion. La prima servirà a caricare un potente attacco mirato per mezzo di proiettili magici, che arriveranno a colpire il nemico per un massimo di 28 raffiche a colpo, il secondo invece propone una modalità di spostamento rapida negli ambienti, coadiuvata dalla possibilità di scatenare colpi devastanti ed incredibilmente veloci.
Anche senza mai essere entrati in contatto con la saga, il gioco propone un interessante tutorial preciso e veloce, così da permettere a chiunque di diventare un maestro del Keyblade. Occhio però alla difficoltà, considerato che quella Esperto metterà in campo mostri più reattivi, accompagnati da un aumento del danno considerevole. Il gioco, traducendolo in soldoni il titolo, sarà un vero e proprio frammento, che vi ruberà all'incirca due ore se vorrete ricercare tutti i segreti per completarlo al 100%.
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Un Viaggio tra i Sogni

Non ve ne parliamo all'ultimo per ragioni di importanza, ma solo per motivi puramente cronologici. Il capitolo Dream Drop Distance, infatti, si colloca praticamente dopo il secondo capitolo canonico, quando Sora e Riku dovranno affrontare l'esame per diventare Maestri del Keyblade, preparandosi così al ritorno del malvagio Xehanort.
Questo risulta essere infatti il capitolo più corposo dell'opera odierna, praticamente una vera e propria conversione di quello che avevamo potuto giocare nel 2012 sulle console portatili di casa Nintendo. A differenza degli Heartless, in questo capitolo i protagonisti affronteranno i Divorasogni, praticamente delle creature realizzate ai fini della trama per infestare i mondi dormienti mai risvegliati.

interessante notare che il gameplay sembra inizialmente focalizzarsi soltanto sui due protagonisti, lasciando poi spazio a dei supporter, del tutto originali, che non verranno più identificati in personaggi tratti dalla Disney o dalla Square, ma bensì in simpatiche creature chiamate Spiriti (praticamente una versione buona dei Divorasogni Incubi). Per crearne uno non dovremo far altro che cercare, dal drop dei nostri avversari, delle particolari pietre che unite fra loro formano appunto una creatura, che cambia a seconda degli ingredienti scelti per la miscela. Potrete comprare le ricette dai moguri sparsi per i mondi, oppure vi sarà concesso di divertirvi facendo tutto da soli da un ulteriore menù.
Utilizzare più pietre nella fase di creazione aumenta la potenza dello spirito, fattore che potrà successivamente essere implementato salendo di livello e comprando abilità dedicate da un menù apposito.

Questa possibilità apre quindi un mondo a sé fatto di personalizzazioni e minigame, che lasciano trasparire la natura touch vista sul DS, soprattutto quando dovremo occuparci di coccolare i nostri amici, oppure di giocare con loro. Fortunatamente il tasto Touch del controller della PlayStation 4 risponde a dovere, regalando al giocatore un feeling divertente e preciso (il minigioco dei palloncini è divertentissimo). Gli Spiriti aggiungono anche un grazioso elemento di gameplay, chiamato Sistema Unione, il quale ci permette letteralmente di fonderci con il nostro spirito accompagnatore, creando attacchi più potenti utili sia nelle boss fight, sia contro gruppi folti di nemici.

Anche in questo caso troveremo il Flowmotion, condito a dovere dalla barra Drop Gauge che alterna (ai fini della storia) l'utilizzo dei due personaggi principali del gioco. Una volta scaduto il tempo, infatti, il nostro alter ego si addormenterà, lasciando spazio al suo secondo in una realtà parallela dello stesso mondo.

Terminiamo la nostra disamina del gameplay con il sistema Tuffo, fondamentalmente un escamotage per creare un minigame ad hoc dove il giocatore si tuffa tra un mondo e l'altro, dovendo collezionare interessanti bonus.
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8
Questa collezione di giochi si affaccia sul mercato videoludico next-gen regalandoci un po' di sano Kingdom Hearts. E la cosa non dispiace, davvero, anche se all'effettivo il contenuto maggioritario viene identificato in Dream Drop Distance, elegantemente restaurato per l'occasione, mentre invece gli altri due capitoli sono da considerarsi un buon accompagnamento.
voto grafica8
voto sonoro8
voto gameplay8
voto durata8