Tiscali

Recensione Kessen III

Tommaso AlisonnoDi Tommaso Alisonno (24 maggio 2005)
Siamo in Giappone verso la fine del sedicesimo secolo: la Nave Nera dei Portoghesi ha già fatto il suo primo scalo e le armi da fuoco stanno lentamente integrandosi con le tradizionali armi locali, vale a dire le Katane e le Naginata. Il potere dello Shogun Ashikaga è in declino, e diversi signori locali nonché generali di cospicue armate, i Daimyo, cominciano a mobilitarsi per una guerra che porterà un nuovo ordine. Uno di questi Daimyo risponde al nome di Nobunaga Oda, e per quanto il filmato introduttivo ce lo mostri ormai non più giovanissimo ed impegnato a difendere il suo castello dall'attacco delle truppe di un traditore, è dall'inizio della sua carriera che parte la trama di Kessen III.

Sviluppato da Koei, arcinota software house che ha fatto delle battaglie di tutti i generi ed ambientazioni la sua principale ragione d'esistenza (Dynasty Warriors, Samurai Warriors, Mystic Heroes, Crimson Sea), ci troviamo al cospetto del terzo tentativo di ricostruzione storico-ludica delle battaglie medioevali nipponiche. La differenza fondamentale tra Kessen e le altre produzioni Koei risiede nel fatto che in questo titolo non vi ritroverete, di norma, a controllare un singolo eroe in mezzo ad una battaglia contro centinaia di nemici e con alleati più o meno efficientemente pilotati dall'IA, ma bensì sarete chiamati a controllare direttamente dei plotoni di soldati (“plotone” è in realtà un termine inesatto, dato che significa “gruppo di 50 soldati”, mentre qui le quantità sono molto più cospicue, ma rende bene l'idea) in quello che risulta essere in tutto e per tutto un vero e proprio strategico in tempo reale con qualche ibridazione da picchiaduro e gioco di ruolo.
Ma andiamo con ordine.
Kessen III - Immagine 1
Le porte del castello cederanno presto
Kessen III - Immagine 2
Ecco l'attacco sincronizzato dei lancieri
Kessen III - Immagine 3
Questi cumuli di roba potranno contenere dei curativi o dei power-up, tutti istantanei
Tutorial a parte, la prima fase di ogni sessione di gioco vi vedrà al cospetto di una mappa del mondo dove potrete assegnare i plotoni disponibili ai vari ufficiali, nonché modificare le armi, le armature e tutti gli oggetti da essi equipaggiati, eventualmente acquistandone altri presso l'apposito mercante. L'ultima selezione che effettuerete in questa fase sarà quella dello scenario di guerra che desiderate affrontare, tenendone presente la difficoltà intrinseca, lo stato dei vostri vari plotoni e l'importanza storica dello scenario (alcune battaglie sono puramente opzionali, anche se vivamente consigliate per acquisire esperienza e premi): accederete così alla fase di briefing strategico del singolo scenario, dove dovrete selezionare i plotoni da schierare (negli scenari di trama sarà di norma obbligatorio schierare Nobunaga); il numero dei plotoni schierabili varierà da scenario a scenario, così come la possibilità di schierarli come “principali” o come “di supporto”.

Potrete accedere a questo menù anche durante la battaglia vera e propria, ma non potrete cambiare i plotoni schierati: potrete però impartire loro degli ordini di massima, quale il target da raggiungere (locazione o unità nemica nota) o il comportamento che dovrà tenere il plotone qualora controllato dall'IA.
A questo punto potrete scendere effettivamente sul campo, dove potrete controllare direttamente un plotone, controllandone gli spostamenti, gestendone gli attacchi standard e speciali, le abilità peculiari del comandante, oppure lasciare tutto in mano all'IA limitandovi a gestire i comandi dal succitato menù strategico, o ancora intervenendo di tanto in tanto dove ci sia più bisogno del supporto umano, cosa che costituisce probabilmente la scelta migliore. Quando avrete il controllo diretto di un plotone, come già detto, potrete guidarlo lungo la mappa, facendo però attenzione a fermarvi di tanto in tanto a riorganizzare lo schieramento, in quanto lunghi spostamenti tendono a renderlo meno inquadrato e pertanto meno efficiente in battaglia. I comandi da battaglia sono solo due, vale a dire l'attacco semplice (concatenabile fino a quattro colpi) e quello potente (che può essere caricato indipendentemente o utilizzato per concludere una combo di attacchi semplici); a questi si aggiungono il già citato comando di riorganizzazione, che funge più o meno da parata, ed il comando della “fuga”, che serve per allontanarsi velocemente da una mischia accettando però di farlo subendo qualche danno.
Kessen III - Immagine 4
Una carica della nostra cavalleria semina scompiglio e terrore tra le file degli avversari
Kessen III - Immagine 5
La potenza di fuoco di queste navi non è assolutamente da sottovalutare
Kessen III - Immagine 6
S'individuano ad occhio le migliore apportate al motore dei vari Dynasty Warriors
L'unità più importante del plotone sarà ovviamente il comandante: per quanto sia efficientemente protetto dai suoi soldati, infatti, può essere colpito e ferito in battaglia, e la sua sconfitta manderà il plotone in rotta, annientato. Di contro, il comandante può contare su armi, armature e caratteristiche incredibilmente superiori a quelle del resto della truppa, cosa che già da sola fa si che solitamente non si riesca a sconfiggerlo prima di aver letteralmente decimato il plotone; a questa superiorità si aggiungo alcune determinate abilità speciali, variabili da comandante a comandante, in grado di alterare a proprio vantaggio le caratteristiche degli alleati o dei nemici, oppure scagliare potenti attacchi magici. Un'abilità a disposizione di tutti i comandanti, chiamata “Rampage” (furia, più o meno) permette di assumerne il controllo diretto, aprendo per così dire una piccola parentesi nella battaglia in cui il gioco smetterà di comportarsi da strategico in tempo reale assumendo le tinte molto più picchiaduro–arcade dei “classici” titoli Koei: in questa fase dovrete cercare di infliggere il maggior quantitativo di perdite al nemico, possibilmente danneggiando anche il comandante avversario, cercando di non ferire troppo il vostro stesso, che comunque non potrà morire in questa fase eroica. Naturalmente il numero di abilità speciali utilizzabile è limitato, ma si ricarica col tempo.

La battaglia termina nel momento in cui conseguite l'obiettivo prefissato (solitamente la sconfitta di uno specifico o di tutti i plotoni nemici) o viceversa quando venite sconfitti (anche qui spesso basta perdere anche solo un plotone). In caso di vittoria, si passerà alla schermata di valutazione, dove il tempo impiegato, i nemici abbattuti, le perdite subite e la condotta in battaglia andranno a determinare gli incrementi di esperienza dei comandanti e la conquista di eventuali premi in denaro o equipaggiamento. Man mano che acquisiranno esperienza, come in un gioco di ruolo, i comandanti diverranno più forti in battaglia, potranno guidare più truppe e in maniera più efficiente, ed acquisiranno nuove abilità speciali. Se la valutazione non ci soddisfacesse e fossimo sicuri di essere in grado di ottenere punteggi migliori (magari perché ci stiamo ancora mangiando le mani per aver commesso qualche errore stolto ed evitabile), potremo decidere di rigiocare immediatamente lo scenario, come se non si fosse mai tenuto; se, viceversa, accettassimo la valutazione, lo scenario verrà definitivamente (ed irripetibilmente) concluso, ritornando alla prima fase di programmazione strategia.
Kessen III - Immagine 7
Per nostra fortuna, quell'esplosione non ha coinvolto nessuna delle nostre truppe
Kessen III - Immagine 8
A giudicare dalla minimappa in alto a destra, non siamo in una buona situazione
Kessen III - Immagine 9
Altra devastante carica della nostra cavalleria
12
0 commenti