Visivamente il titolo è supportato dal selettore 50/60 hz e dalla modalità 16/9, mentre in negativo sono da segnalare alcune bizze fatte dalle telecamere che talvolta, nelle prossimità delle pareti e durante i salti, danno qualche problema. Il Cel Shading che domina ambienti e personaggi pur non essendo una delle grazie grafiche dell'attuale generazione è congeniale al progetto perché, pur nel suo evidente stato semplicistico e nella poca ricerca di particolari, esso si rifà fedelmente alla serie animata dalla quale si ispira. Il reparto sonoro è piatto e poco ispirato per quanto riguarda il parlato (presente anche nella nostrana lingua), con alcune composizioni che posseggono un'orecchiabile melodia (ad esempio quella a base di chitarra del villaggio messicano) e con altre del tutto anonime. Per quanto concerne le componenti prettamente ludiche Jackie Chan si presenta come una miscellanea fra generi, neppure uscita male ma che in fin dei conti è aliena a trovate che siano definibili propriamente innovative.Basilarmente il gioco è un titolo action nei combattimenti (con una difficoltà tarata verso il basso, considerata anche l'utenza cui può riferirsi) con varie sezioni platform e con dei puzzle dalla facile soluzione.
Il sistema di belligeranze prevede calci e pugni, salti, parate e contromosse e si avvale di un utile target azionabile sui nemici mediante la pressione del tasto R1.
Ad intervallare le sezioni di gioco (è presente anche un'abbozzata componente esplorativa) si trovano infine dei minigiochi; alcuni dei quali, come presentato anche al passato E3, consentono il collegamento con la periferica Eye Toy. Ad uno dei minigiochi (il gioco di carte) è collegato anche un fattore collezione, laddove sparse per le locazioni si trovano le varie carte del mazzo e sarà inoltre possibile sfidare alcuni personaggi non giocanti (Jade in primis). La varietà, come constatabile, si attesta pertanto su un livello buono ed è incrementata anche dalle abilità testé accennate. L'utilizzo di tali tecniche consuma la barra verde posta in alto a sinistra dello schermo (una sorta di barra della magia), mentre i danni subiti (o dalle trappole o dai nemici diretti) infliggono perdite alla barra sovrastante di colore rosso (ovviamente indicante la vitalità del personaggio). A fini curativi e forse elargiti con troppa generosità troviamo contenitori di “gemme” rosse e verdi che risanano le perdite delle barre sopra descritte (le medesime gemme vengono rilasciate dai nemici sconfitti).
E' evidente, in definitiva, che Jackie Chan Adventures si proponga in totale modestia; i suoi limiti sono il fattore innovativo nullo e la bassa difficoltà di enigmi e combattimenti, i suoi pro potrebbero essere riassunti nella varietà che si è cercato di apportare. L'esperienza globale potrebbe essere adatta ad un solo ramo d'utenza, che è poi, guarda caso, quello medesimo della serie animata.
6
I cartoni animati di Jackie Chan si annoverano nell'infelice e piatto limbo dell'animazione mondiale, ma evidentemente qualcosa (un cospicuo pubblico?) ha spinto qualcuno (Atomic Planet Entertainment) a sviluppare un videogioco che ne fosse la degna e riuscita trasposizione interattiva. E' evidente che Jackie Chan Adventures si proponga in totale modestia; i suoi limiti sono il fattore innovativo nullo e la bassa difficoltà di enigmi e combattimenti, i suoi pro ludici potrebbero essere riassunti nella varietà che si è cercato di apportare. L'esperienza globale potrebbe essere adatta ad un solo ramo d'utenza, che è poi, guarda caso, quello medesimo della serie animata.



