Ma la vera innovazione, si diceva, è la possibilità di affrontare una master league, vera manna dal cielo per tutti coloro che non hanno l'opportunità di giocare con qualche amico. In questa modalità, infatti, si può scegliere una squadra di club tra le 16 che il gioco ci mette a disposizione (praticamente tutte le più importanti formazioni europee) e farla competere in una specie di Superlega Europea tanto cara ai vari boss delle maggiori società di calcio. La particolarità di questa modalità è data dal fatto che la formazione da noi scelta non avrà i giocatori originali (o meglio, non avrà i giocatori originali ma con il nome storpiato), ma una serie di componenti sconosciuti uguali per qualsiasi team ci capitasse di scegliere. Per ogni incontro vinto o pareggiato, poi, ci verranno assegnati dei punti che dovremo utilizzare per comprare qualche giocatore dalle altre squadre o dalle nazionali. Starà a noi scegliere se ricreare la vera formazione della squadra o farne una tutta nostra. Quando poi si tratta di scendere in campo ISS Pro Evolution dà il suo meglio. La grafica è ottima e non sfigura neppure rispetto alle produzioni per PC, come i vari Fifa, mentre le animazioni sono sconvolgenti. Queste ultime sono sempre state un fiore all'occhiello della serie, ma in questo terzo capitolo sfiorano la perfezione. Sono assolutamente reali, sempre fluide ed estremamente varie. Anche i replay, dove in precedenza si poteva riscontrare qualche imperfezione, ora sono assolutamente verosimili. Ma è la giocabilità che fa davvero la differenza. Il realismo è davvero su buoni livelli. Non ci sono metodi predefiniti per segnare, né la palla sta attaccata ai piedi dei giocatori e non è possibile dribblare tutti gli avversari come avviene in molti giochi di calcio. Ogni cosa è stata studiata appositamente per ricreare il feeling proprio di una partita vera. La componente strategica è molto curata e può fare la differenza. Scegliere la tattica giusta o la marcatura a uomo piuttosto che a zona può fare la differenza tra una vittoria ed una sconfitta. Le differenze rispetto al prequel sono parecchie: ora i difensori avversari sono veramente bravi ed è difficile avvicinarsi alla porta avversaria, oppure dribblarli come paletti, come i più bravi riuscivano a fare nella versione del '98. Ora sarà necessario spostare il gioco sulle fasce e coinvolgere nella manovra anche i centrocampisti se si vorrà combinare qualcosa. Per contro, le poche volte che ci si ritroverà liberi per il tiro sarà leggermente più facile segnare. Si nota un rallentamento del gioco, teso a premiare la manovra corale piuttosto che l'azione solitaria. Più in generale c'è un passaggio da un gioco parzialmente arcade qual era il prequel ad un gioco molto più simulato. Ma questo rallentamento non diminuisce per nulla il divertimento, in quanto la sensazione di realismo si accresce e la difficoltà di fare cose pregevoli è elevata al punto che si sarà già felici quando si eseguirà una buona apertura sulla fascia, mentre la soddisfazione andrà alle stelle per un colpo di testa o un diagonale che si insacca nella rete