Ironia della sorte, tramite i soldi che guadagneremo dai forzieri sparsi in giro nei livelli, potremo potenziare ognuno dei nostri personaggi (che possiamo interscambiare al volo tramite il veloce menù contestuale) e sbloccare di conseguenza nuovi attacchi o tecniche segrete, alcune delle quali di indubbia utilità. Il problema è che, alle volte, si ha l'impressione che si fa prima a liberare la zona schiacciando il solito tasto, invece di impegnarsi a provare qualcosa di diverso, magari perdendo tempo a caricare un'apposita barra. Il fatto che, però, qualunque protagonista presenti l'agilità di un carrarmato bloccato in un pantano è tutto un altro paio di maniche. A lungo andare, persino distruggere i (fin troppo) numerosi forzieri diventa vagamente frustrante.Tuttavia, Il Regno Scomparso ha anche una corposa fase esplorativa che, sinceramente, funziona molto meglio del resto. Ed è proprio nella fase esplorativa che le varie differenze tra gli Invizimals verranno a galla. Infatti, se in battaglia risultano essere uno la fotocopia dell'altro, durante le traversate dei livelli più volte ci capiterà di doverli interscambiare per poter proseguire. Il ghepardo Ocelotl, ad esempio, può utilizzare gli artigli per arrampicarsi sul fogliame e l'arpione per dondolarsi oltre i precipizi; Minotaur, invece, può sfondare le barricate a furia di cornate, mentre Tigershark può immergersi sott'acqua in caso di strada bloccata in superficie. In totale potremo prendere il controllo di circa dieci Invizimals, ognuno con una propria abilità speciale. Il Panda può usare la forza bruta per venire a capo di enigmi più "muscolari", la Pantera può ricostruire percorsi distrutti con la forza del pensiero, il Ninja può teletrasportarsi oltre barriere precise e così via. Niente di troppo innovativo, sia chiaro, ma la distribuzione di queste meccaniche oltre ad essere riuscita, dà anche un pizzico di varietà al tutto, tavolta regalando persino delle sequenze sinceramente interessanti.
Nonostante la lunghezza accettabile del single-player, il prodotto non è comunque chissà quanto rigiocabile. Certo, ogni mondo è pieno di vie secondarie stracolme di segreti, ma con un po' di accortenza sarà facile arrivare al 100% anche ad una prima "run". Qui entra in gioco la Battaglia, seconda modalità raggiungibile dal menù principale e forse vero perno portante dell'intera produzione. Qui, come in una sorta di strategico, potremo battagliare in 1vs1 amici (online e non) o CPU con i mostri catturati in precedenza o acquistati al negozio con le monete guadagnate nell'avventura. Il sistema diverte e, soprattutto per i più piccoli, sarà difficile staccarsi da questa versione di Pokemon made in PlayStation. Tra l'altro, può portare via anche molto tempo, tra mostri da far salire di livello e potenziamenti che continuano ad apparire in negozio con il passare delle ore.Un'ultima nota dobbiamo spenderla sul comparto audio-visivo, tutt'altro che stellare. Oggettivamente, nonostante alcune ambientazioni dai toni piuttosto evocativi, siamo di fronte alla fiera delle texture slavate e del frame-rate ballerino. E senza neanche un valido motivo, tra l'altro, visto che sia ambienti che personaggi risultano poligonalmente piuttosto poveri. Colonne sonore altrettanto sottotono (letteralmente, a volte si riesce malapena a sentirle) ed effettistica generale piuttosto lacunosa completano il quadro. Il tutto viene salvato in calcio d'angolo da un discreto doppiaggio nostrano, ma di accettabile c'è poco altro.
6
Invizimals: Il Regno Scomparso è indubbiamente un titolo diretto ai bambini, con i suoi toni colorati, la sua storia leggera e le sue numerose mascotte che non mancheranno di far innamorare i vostri figli o fratellini. Precisiamo come, però, un gamer adulto non potrebbe trovarci altro che un titolo sì con qualche idea simpatica, ma piuttosto ripetitivo e con combattimenti terribili. Qualche spunto piacevole nella campagna in singolo va ad unirsi ad una modalità Battaglia sicuramente più profonda ed affascinante. Il perfetto regalo natalizio per i vostri piccoletti, in questo mare di titoli grigi e violenti.


