Di Redazione Gamesurf (18 febbraio 2000)
Sotto la pioggia battente, siamo faticosamente riusciti a raggiungere la zona degli hangar. Ora bisognerà far saltare tutto in aria.
Le parole non bastano a descrivere le emozioni che si provano rituffandosi nelle atmosfere e nel clima della Seconda Guerra Mondiale. Ci si ritrova nuovamente con l'adrenalina a mille, con il volume al massimo per captare tutti i rumori, con l'angoscia di perdere qualche nostro uomo, con la consapevolezza che "dobbiamo farcela costi quel che costi". E questo è già tantissimo. Perché ti fa passare sopra tutto e ti fa sembrare che i difetti siano risibili. Che importa se gli alberi sono null'altro che un paio di texture messe ad x? Che importa se gli uomini ogni tanto si fondono con il paesaggio? Che importa se gli edifici sono spogli? Niente. Tanto mentre giocherete tutto vi sembrerà splendido e splendente, così realistico da farvi sentire il freddo nelle ossa quando nevica e, perché no, starnutire quando piove. Stando attenti però a farlo in un luogo sicuro. Altrimenti il nemico si accorgerebbe della vostra presenza e non ve lo perdonereste mai... Poi, a un certo punto, ci si ricorda anche che bisognerebbe essere meno sentimentali e allora diciamo pure che le missioni benché lunghe sono un po' pochine ed il prezzo non è proprio quello che ci si aspetterebbe per un data disk. Ma tant'è. Chi ha già giocato a H&D non credo abbia bisogno di leggere altro. Chi non lo ha mai provato, corra nei negozi ad acquistare entrambi. E si prepari a dire addio alla sua vita sociale nei mesi a venire.
