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Da azione a tattica
Tutto ciò rende i duelli aerei completamente differenti da quelli vissuti sulle acque dell'Oceano Pacifico due anni fa: se prima per abbattere un nemico dovevate individuarlo, mirare e tenere premuto il grilletto finché non vedevate i suoi motori fumare, infiammarsi e quindi esplodere spezzando le ali al velivolo giapponese, in questo caso la battaglia si fa molto meno frenetica, ma più tattica: ora avrete a disposizione alcune azioni offensive e alcune contromisure da impiegare nella rara eventualità in il ruolo della preda sia vostro. Per avere la meglio, infatti, dovrete accodarvi al nemico, seguirlo copiandone le mosse per un certo lasso di tempo, quello che permette al vostro computer di bordo di agganciarlo e trasferire le informazioni al missile. Quindi basterà la pressione del grilletto per averne la meglio. Le contromisure, invece, sono la classica manovra evasiva (che al momento opportuno vi verrà consigliata sullo schermo con l'indicazione dei tasti da premere) oppure i flares, oggetti luminosi espulsi dal retro del vostro aereo al fine di sviare l'inseguitore.
Un po' come accaduto realmente nella realtà, i duelli aerei si sono trasformati dalla frenesia degli inseguimenti a breve distanza alla tattica caratteristica degli inseguimenti a medio-lunga distanza, quella consentita dai vostri sistemi di puntamento. In questo modo è cambiato anche il gusto, dall'azione pura ad una sorta di partita a scacchi che renderebbe un po' meno adrenalinico il gioco se non fosse per la vagonata di nemici che vi toccherà trasformare in pezzi infuocati. Con il passaggio dei decenni, bisogna dirlo, si è perso per strada anche parte del fascino che contraddistingue i titoli datati e ambientati nella seconda guerra mondiale.
Multiobiettivo
Non dovrete tuttavia vedervela solo con stormi di aerei nemici, bensì anche con obiettivi a terra e in mare, come jeep (con l'imperativo di non causare vittime tra i civili), navi e hangar, da abbattere a vostra discrezione con missili oppure con le più efficaci bombe, senza dimenticare le fasi di protezione di apparecchi amici. Il tutto vi sarà ovviamente imposto di portarlo a termine entro limiti di tempo stabiliti, senza dimenticare obiettivi secondari da archiviare contemporaneamente, esattamente come ci aveva abituati Heroes of the Pacific.
Dalla vostra parte ci sarà la gestione dei danni del vostro aereo, tale per cui vi risulterà estremamente difficile assistere all'esplosione del vostro apparecchio, a meno di un vostro clamoroso errore che vi porti a uno schianto contro il terreno. Per il resto le armi nemiche fanno davvero poca paura.
Dal punto di vista tecnico i passi avanti sono visibili, con un'enfasi particolarmente pronunciata sul motion blur durante le fasi di volo oltre il muro del suono (in questo caso oltrepassabile grazie alle accresciute prestazioni degli aerei), così come gli effetti luminosi, particolarmente ben fatti e belli a vedersi. A far apprezzare ulteriormente l'aspetto visivo di questo gioco ci pensano anche l'ottima realizzazione degli aerei, gli effetti atmosferici, le conformazioni delle nuvole, l'esteso campo visivo, contraddistinto da textures piuttosto belle (a patto di rimanervi a debita distanza) e l'impact cam.
Da dimenticare, invece, il terribile doppiaggio in italiano, capace di far provare i brividi per la mediocrità della traduzione e per il tono ridicolo con cui viene effettuata. Peccato: gli effetti sonori erano ben fatti.
Chiudono il quadro di questa recensione i numeri di Heatseeker: una quindicina gli aerei disponibili (con alcune loro varianti, da leggere potenziamenti), 18 missioni ambientate in quattro scenari (come i caraibi e l'Antartide) e 40 differenti tipologie di armi a disposizione, da selezionare durante il briefing pre-missione. Per il giudizio finale vi rimandiamo al commento.
Tecnicamente il titolo si presenta bene dal punto di vista grafico e degli effetti sonori, davvero terribile per i dialoghi localizzati in un italiano maccheronico. Ace Combat ha un ulteriore avversario.