Gli effetti luminosi sono tutto sommato buoni. L'erba che spunta dal terreno è a metà tra il comico e il sconcertante.
E' questa forse l'unico vero elemento distintivo nel passaggio tra una fazione e l'altra (se si eccettua forse un maggiore grado di zoon riservato ai soldati Mantel). Il gameplay di Haze si muove quindi sui binari sicuri dell'FPS più classico, interrompendo di tanto in tanto la monotonia di fondo con qualche sessione di guida di mezzi che rivela con micidiale crudezza i limiti tecnici di un motore grafico tenuto assieme a “sputo e preghiere” (come direbbe Stephen King) e una preoccupante banalità nel copincollare all'infinito sempre le stesse situazioni di gioco. Anche le ambientazioni di gioco sembrano soffrire della cronica mancanza di idee riservata al gameplay.
Eccezion fatta per la prima location (fieramente mostrata al pubblico per esaltare le doti del motore grafico), che agli occhi meno attenti poteva accostarsi a quelle viste in Crysis, i restanti scenari di Haze sono per lo più spogli in termini di dettagli, relativamente poco curati e ricoperti da texture che è giusto definire come “banali”. Come se non bastasse non sono rari gli effetti di “pop in” con oggetti e texture che si formano direttamente sotto i vostri occhi. Insomma, un vero disastro tecnico a cui va aggiunto un doppiaggio sicuramente buono nelle voci dei doppiattori e negli effetti speciali, ma di una ripetitività disarmante, tanto che spesso e volentieri cercherete di zittire i vostri compagni d'avventura per non ascoltare il loro continuo cianciare.
Difficile immaginare quale potesse essere il fine ultimo di Haze. Ci piace pensare ad un messaggio politico-pacifista nascosto tra le pieghe di un trama che spinge però il giocatore a non soffermarsi più di tanto sul significato recondito e a spingere dritto sull'acceleratore per portare a termine un titolo che stenta anche a decollare in modalità cooperativa online e in un multiplayer onesto ma distante anni luce dai fasti di COD4 o Halo 3. Un'occasione mancata, quindi, soprattutto in considerazione del fatto che Haze presenta probabilmente una trama ben congegnata e articolata, come raramente si trova nel mondo dei videogames. Non basta questo però per giustificare i quasi 70€ richiesti per portarsi a casa un titolo che una volta terminato verrà accuratamente riposto sullo scaffale per non essere più ripreso se non per qualche sessione cooperativa, in attesa dei veri mostri sacri del genere su PS3.
Qualcosa non va con il vostro sistema di iniezione del Nectar. Sono le prime avvisaglie che vi porteranno dritti tra le braccia del nemico.
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Un'occasione mancata, quindi, soprattutto in considerazione del fatto che Haze presenta probabilmente una trama ben congegnata e articolata, come raramente si trova nel mondo dei videogames. Non basta questo però per giustificare i quasi 70€ richiesti per portarsi a casa un titolo che una volta terminato verrà accuratamente riposto sullo scaffale per non essere più ripreso se non per qualche sessione cooperativa, in attesa dei veri mostri sacri del genere su PS3.



