Dal punto di vista tecnico il gioco si basa su un motore tridimensionale che gestisce sia le ambientazioni sia i personaggi: lo stile non mira a imitare l'estetica del film, ma piuttosto la interpreta in modo discreto, creando un mondo a cavallo tra il cartoon e la realtà. La buona varietà delle ambientazioni impedisce di stancarsi prematuramente del gioco, che nel compesso mostra una discreta longevità
Come richiesto da tutti i giochi che fanno perno sull'azione e sulle piattaforme, una telecamera mobile inquadra al meglio la scena, anche se certe volte, vicino alle pareti, si blocca (inezie, davvero). Come già accennato in precedenza l'interfaccia è molto semplice, sia per quanto riguarda la gestione delle prove d'abilità che degli incantesimi e, ogni volta che ci si avvicina a una porta, una didascalìa è pronta a ricordare che la "la porta si apre premendo il pulsante Quadrato"...
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Se da questo gioco vi aspettate riprodotta l'atmosfera dei libri, è meglio che cambiate bersaglio: il videogioco di Harry Potter per PlayStation non è altro che una scusa per sfruttare una ghiotta licenza che frutterà molti soldi. Il titolo è dedicato soprattutto ai bambini, anche grazie alla facilità d'uso dell'interfaccia e alla semplicità della struttura e dell'impegno richiesto. Da questo punto di vista è un prodotto discreto, poiché una buona varietà di ambientazioni e di "quest" mantiene alto l'interesse. Una maggiore cura nella sceneggiatura sarebbe stata ben gradita, al fine soprattutto di accattivarsi anche chi è più grande, ma non si vergogna di amare i giochi "da bambini".