Delle tre attività proposte, quella più interessante è sicuramente la preparazione di pozioni. Sfruttando le preziose annotazioni riportare su di un libro di testo appartenuto al misterioso Principe Mezzosangue, dovremo combinare diversi ingredienti, ed adottare altrettante tecniche, per preparare pozioni sempre più complesse e potenti, utili per ottenere informazioni da professori e compagni di scuola. Il concept che sta alla base di questa attività è piuttosto semplice; dopo aver selezionato la boccetta, o l'ingrediente suggerito dal libro, dovremo utilizzare gli stick analogici per depositarne la giusta quantità in un paiolo, mescolando o riscaldando il composto quando necessario, sempre con l'ausilio di entrambe le levette.Completare correttamente tutte le “ricette” nel tempo fissato dagli sviluppatori, però, non si rivelerà sempre un compito facile. Il sistema di controllo, infatti, non ci è parso in grado di riconoscere con precisione i nostri movimenti, vanificando in più di un occasione i tentativi di ottenere una pozione accettabile. Il gameplay sembra pensato per una console dalla forte componente gestuale, come il Nintendo Wii, e solo successivamente adattato su Xbox 360, adattamento che lo ha inevitabilmente appiattito, a partire dalla sua declinazione più semplice. Perfino gli spostamenti sembrano soffrire le bizzarrie del sistema di controllo implementato in “Harry Potter ed il principe Mezzosangue”. La gestione della telecamera, ad esempio, non avverrà attraverso l'analogico di destra, come in tutti i giochi di questo genere, poiché questo gestirà permanentemente i movimenti della bacchetta magica. Per posizionare la telecamera in modo da inquadrare al meglio l'azione di gioco dovremo quindi aggiungere, ai movimenti dello stick, la pressione del grilletto destro. Inutile dire che avremmo preferito una soluzione meno macchinosa.
I duelli, che consistono in una manciata di incantesimi da lanciare con la bacchetta magica, soffrono invece delle stesse problematiche di interpretazione dei movimenti palesate dalle lezioni di pozioni. Anche in questo caso la rilevazione delle magie non sarà sempre efficace, sopratutto quando queste richiederanno l'uso dello stick di sinistra, che normalmente gestisce i movimenti del personaggio. L'unica attività che non sembra interessata dalle problematiche sin qui analizzate è il Quidditch, che in ogni caso consisterà in una corsa a check point troppo semplice per coinvolgere il giocatore sul lungo periodo. Le sezioni giocate saranno intervallate da altrettante recitate, confezionate con lo stesso motore grafico che muove il gioco.
Nonostante la modellazione di personaggi ed ambientazioni ricalchi alla perfezione quanto visto al cinema, la scelta delle scene, e dei dialoghi che queste affronteranno, non riesce a dare ritmo alla narrazione, che scivolerà senza coinvolgere troppo il giocatore. Sotto il profilo tecnico, “Harry Potter ed il Principe Mezzosangue” non riesce a sfruttare le possibilità offerte dall'hardware a disposizione, proponendo modelli poveri di poligoni, malamente animati e colorati con texture dalla qualità altalenante. Il comparto audio si è fatto invece apprezzare per la buona colonna sonora, ma non per il doppiaggio italiano, che purtroppo non si avvarrà delle voci originali dei protagonisti.
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“Harry Potter ed il Principe Mezzosangue” è il gioco giusto sulla console sbagliata. Le meccaniche di gioco sembrano fatte apposta per assecondare le caratteristiche del Nintendo Wii, non quelle di Xbox 360, console dove il gioco risulta banale e quindi poco divertente. Una realizzazione tecnica non all'altezza dell'hardware a disposizione, e le poco condivisibili scelte stilistiche nel raccontare la trama, affossano un gioco che ci sentiamo di raccomandare solo ai fan più sfegatati del maghetto, quelli che, per intenderci, sono disposti ad ignorare gli evidenti difetti mostrati da questa produzione Electronic Arts pur di impersonare il loro beniamino.



