Tiscali

Recensione Hard Reset Redux

Facciamo ritorno a Bezoar City
Simone Rampazzi Di Simone Rampazzi(9 giugno 2016)
Nel 2011 gli sviluppatori della Flying Wild Hog pubblicavano Hard Reset, uno sparatutto in prima persona che ci proiettava all'interno di uno scenario cyberpunk futuristico, nel quale il nostro alter ego doveva fronteggiare l'avanzata di un manipolo di macchine senzienti pronte a distruggere la città di Bezoar, ultimo baluardo dell'umanità presente sul nostro pianeta.

All'epoca dell'uscita abbiamo avuto la possibilità di mettere mano sul gioco, valutandone il gunplay solido coadiuvato da un level design accattivante, che introduceva su schermo una serie di particolarità singolari che ci fecero apprezzare positivamente l'opera, come potete leggete nella seguente recensione del periodo.

A cinque anni dall'uscita (quattro, se consideriamo la Extended Edition) Hard Reset si ripresenta tirato a lucido grazie a questo redux. ovvero un porting per le console di nuova generazione.

Il dottor Novak riuscirà a distruggere l'umanità? Lo verrete a sapere soltanto combattendo!
Hard Reset Redux - Immagine 1

Redux che ti passa

Dopo diverse ore passate sul gioco, possiamo tranquillamente affermare che l'opera riesce a ritagliarsi la sua parte dignitosa sullo scaffale videoludico dedicato, considerato che offre una campagna di almeno otto ore decisamente molto impegnativa, che può essere inoltre rigiocata a difficoltà sempre più elevate seguita da una sorta di New Game+, utile a farvi riprendere la campagna con tutti i potenziamenti già acquistati. Il gameplay è rimasto fedele all'opera originale, anche la configurazione dei tasti non subisce alcuna variazione considerevole e le uniche novità degne di nota riguardano l'aggiunta di una bellissima katana, arma bianca che diversificherà i vostri scontri diminuendo la distanza tra voi ed i vostri nemici, seguita a ruota libera da nuovi cyborg-zombie che cercheranno di rendervi la vita ancora più difficile della scorsa volta. stata persino inserita una modalità scatto, utile per schivare e velocizzare l'azione in gioco.

Di fronte ad un gameplay che si riconferma solido e sfidante, ci troviamo purtroppo a contestare un comparto tecnico lievemente sottotono, in grado di riprodurre solamente una serie di texture imprecise e grossolane, visivamente rimaste agli anni di uscita del titolo. Qualche miglioramento lo si nota negli scenari esterni alla città di Bezoar, dove interviene maggiormente il comparto di illuminazione, ma niente che riuscirà a rapirvi degnamente facendovi percepire un retrogusto next-gen.
Hard Reset Redux - Immagine 5
Noterete comunque che la mancanza di innovazione nel comparto tecnico farà letteralmente volare il gioco, tanto da garantirgli i 60fps fissi al massimo delle impostazioni e con una risoluzione a 1080p.

Attenti al Reset

Dopo aver distrutto una serie interminabile di robot assassini a qualsiasi difficoltà, il gioco sbloccherà ulteriori modalità di gioco, identificate nel dettaglio come Survival ed Heroic. La prima ovviamente vi pone all'interno di una mappa in cui dovete essenzialmente resistere il maggior tempo possibile ad orde di nemici incalliti pronti a farci la pelle, la seconda invece elimina i check point ed aumenta il grado di sfida spingendo al massimo le vostre capacità.
Hard Reset Redux - Immagine 7
7
La nostra permanenza per le strade di Bezoar ci ha lasciato in uno spiacevole limbo. Se da un lato ci aspettavamo un revival più acceso ed al passo con i tempi, dall'altro ci siamo piacevolmente rimessi in gioco mettendo alla prova i nostri riflessi contro le macchine temibili guidate da Novak. Se vi piacciono gli fps vecchio stampo, e non avete paura di spendere una ventina d'euro, il gioco farà al caso vostro.
voto grafica7
voto sonoro6
voto gameplay8
voto durata7,5