Insomma, a voler tirare le somme, è innegabile che Vice City riprenda e amplifichi il fascino di un gameplay innovativo introdotto da Grand Theft Auto 3. La possibilità di poterci muovere liberamente all'interno di una città “viva”, di poterci fermare ad assistere ad un tramonto o ad un'alba (sta a vedere che adesso scopro di essere anche romantico) è sicuramente impagabile. Certo, ora che questo stile ha “capitalizzato” ci si attende un gran carico di novità fin dalla prossima versione del gioco, augurandoci altresì che alla Rockstar stiano mettendo a punto un sistema che li metta al sicuro, una volta per tutte, da quei piccoli problemi grafici che pur non minando il titolo, di sicuro non lo elevano a quell'eccellenza che altrimenti meriterebbe. In ogni modo, quella di Vice City rimane un'esperienza di gioco assolutamente da vivere. Il prezzo contenuto (Cidiverte continua la sua politica, a quanto pare vincente, del proporre titoli di primo piano a prezzi concorrenziali) e il fascino del poter, almeno per una volta, indossare gli sporchi panni del cattivo di turno, sono un richiamo a cui è veramente difficile resistere.
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Se quello che ci troviamo di fronte di fronte è, con tutti i suoi pregi e difetti, un buon titolo, non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto essere Vice City se alla Rockstar avessero progettato questo titolo direttamente per PC e non ne avessero effettuato una conversione da una console decisamente meno potente. E' innegabile però che le vicende di Tommy Vercetti siano dannatamente divertenti e meritino di essere giocate, anche grazie ad una colonna sonora impareggiabile e ad un gameplay così vario e ricco da rendere ancora più piacevole il vostro soggiorno a Vice City.