Nel complesso la campagna si attesta su livelli di longevità più che soddisfacenti: affrontando l'avventura al livello di difficoltà intermedio, infatti, questa richiederà almeno 8-10 ore per arrivarne alla conclusione, sempre ammesso che non perdiate tempo dietro ad un enigma di cui non vedete la soluzione. Se si considera che sono immediatamente disponibili tre livelli di difficoltà e che, una volta terminata la vicenda, è possibile iniziarla in “Nuova Partita +” usufruendo in più delle reliquie, avrete un'idea di una longevità totale di circa il doppio, a cui naturalmente si aggiunge il Multiplayer.
...ed è questa la più grossa novità che il team di sviluppo ha introdotto in questo capitolo della saga: l'idea alla base è quella di mettere i giocatori nei panni di altri guerrieri mitici - “altri” nel senso di differenti da Kratos. All'inizio della propria esperienza in multy il giocatore è chiamato a superare un breve tutorial in cui, per prima cosa, dovrà scegliere un nume tutelare tra i quattro già citati: Ares, Zeus, Poseidone e Ade. La scelta indicherà l'arma e gli incantesimi che il personaggio potrà sbloccare nella sua carriera online, ed anche se le prime rimarranno disponibili anche nel caso in cui si scelga di seguire un altro sentiero, i secondi saranno ovviamente esclusivi di quella divinità.
Il sistema di combattimenti del multiplayer è sostanzialmente simile a quello del giocatore singolo, con l'eccezione che l'arma primaria non sarà costituita dalle Lame del Caos (comunque presenti per le prese a distanza) ma, per l'appunto, da quella equipaggiata; non mancheranno comunque le armi speciali, soprattutto mazza e giavellotto, da reperire sul campo di battaglia e dall'uso limitato esattamente come in singolo. Particolarmente importante nel contesto multiplayer è la “parata attiva” in grado di sbilanciare temporaneamente un avversario che ci attacchi mentre la stiamo eseguendo, lasciandolo scoperto ai nostri contrattacchi. Importantissime anche le “uccisioni brutali” effettuate afferrando un avversario allo stremo poiché garantiscono un sostanziale bonus al punteggio.
Fatta eccezione per la “Trial of the Gods”, in cui due giocatori collaborano per sopravviverae a cinque ondate successive di nemici, le altre prevedono 3 partecipanti, o 3 per squadra. La modalità chiave è il “Favor of the Gods” (ma se lo chiamate “deathmatch” probabilmente non si offenderà nessuno), il quale può essere giocato in tutti contro tutti oppure a squadre. Nel primo caso la vittoria andrà a chi raggiungerà per primo un punteggio prestabilito, oppure a chi avrà totalizzato più punti allo scadere del tempo; nel secondo caso, non sarà il punteggio individuale a stabilire la vittoria bensì quello di squadra, con in più la possibilità di occupare degli “altari” per generare punti continuativamente.
Non ultimo, nel “FotG” a squadre è presente una modalità di vittoria alternativa, come ad esempio il piazzare un giavellotto divino nell'occhio di Polifemo; conclude la carrellata delle modalità il classico “Capture the Flag” in cui ciascuna squadra deve cercare di conquistar e trasportare fino alla propria base il vessillo difeso dagli avversari. Dipinte così, le modalità sembrerebbero piuttosto semplici e lineari, e di fatto il concept è realizzato in modo che si possa scendere nell'arena e cominciare a sferrare mazzate agli avversari senza preoccuparsi molto di ulteriori fronzoli.
Di fatto però le arene sono strutturate in modo da fornire ostacoli, trappole, eventi particolari o in generale interessanti vantaggi tattici a chi sa come sfruttarli. Scagliare un avversario contro un muro irto di lance oppure attirarlo in un pavimento su cui si può far sgorgare fuoco attivando una leva sono tutti modi creativi di uccidere che garantiscono più punti di una normale eliminazione; lo stesso sfruttamento degli altari o della vittoria alternativa in FotG a squadre sono sintomi di come far lavorare un po' il cervello possa essere più proficuo del mero pesta-pesta sui tasti d'attacco. La modalità, grazie anche all'intreccio della arene più vaste (quelle per 8 giocatori: quelle per 4 sono giocoforza più claustrofobiche), fa dunque di tutto per essere varia e accattivante: è difficile che due giocatori abbiano lo stesso set di equipaggiamento - tra arma, pezzi di armatura, nume tutelare e abilità scelte - il ché rende qualsiasi avversario differente, specie ad alti livelli.In conclusione, la modalità multiplayer di God of War: Ascension risulta essere un'esperienza di gioco decisamente interessante, ben strutturata, varia, ma soprattutto divertente ed adrenalinica - certo non la “modalità accessoria” che molti hanno temuto. Contemporaneamente, lo sviluppo della stessa non ha inficiato minimamente quello della campagna single-player, ancora una volta di altissimo livello qualitativo sia dal punto di vista tecnico sia per quanto concerne il gameplay. Insomma: Santa Monica Studios non si smentiscono e God of War è, ancora una volta e in tutti gli aspetti, il capolavoro che è sempre stato.
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Kratos ritorna, e con lui ritornano i massacri dal gusto mitologico, i mostri e le divinità più spettacolari, le locazioni enormi da esplorare e distruggere (e ricostruire), i segreti da scovare e, in generale, tutto quello a cui God of War ci ha abituato. Non solo: questa volta Kratos “si porta gli amici” per garantire anche in multiplayer un'esperienza di gioco divertente e adrenalinica, sempre agli abituali livelli tecnici. Gettiamoci nell'arena, nel fango e nel sangue con le fide Lame del Chaos strette in mano!



