Catturare fantasmi è un po' diverso da tutto quello che avete visto in altri giochi. Li si indebolisce, li si sbatte qua e là e poi, ovviamente, li si ingabbia.
E pensare che questa dovrebbe essere la hall di un hotel super-lusso. Gli scenari, oltre che tecnicamente carenti, sono anche spogli. E, fidatevi, in movimento è ancora peggio.
Anche grazie alla magica mano dei registi originali, il gioco può vantare un copione accattivante, pieno di rimandi alle pellicole cinematografiche e di battute che sicuramente vi strapperanno qualche sorriso. Il carattere dei protagonisti è rimasto invariato, per fortuna, così come il loro scopo principale: scorrazzare a destra e a manca con l'immancabile automobile bianca alla ricerca di entità sovrannaturali da ingabbiare. La rivisitazione di scenari e situazioni già conosciute (chi ricorda il Gozer gigante?) non è nient'altro che la ciliegina sulla torta; un ammiccamento a chi, dal videogioco, cerca la stessa atmosfera che Aykroyd & Co. avevano creato a suo tempo.
Non ci saranno solo fantasmi da intrappolare. A volte i nemici andranno semplicemente uccisi, proprio come questa statua di pietra.
Il covo degli acchiappa-fantasmi è stato ricreato alla perfezione (per quanto "perfezione") sia una parola grossa per questo gioco. C'è la segretaria, la stanza al piano superiore e, ovviamente, la mitica automobile.
Nel momento in cui ci renderemo conto che ogni vittoria sarà dettata più dalla pazienza che dalla bravura vera e propria, allora sopraggiungerà velocemente la noia. Tempo un paio di livelli, ve lo assicuriamo. Ed è davvero un peccato, perché il gameplay - anche grazie alle armi fuori di testa - poteva ambire a vette ben più alte. Le vette della versione casalinga, ad esempio. Parliamo del solito raggio protonico, il flusso bicolore che sicuramente voi tutti conoscerete, fino ad arrivare a quello di intrappolamento, ai dardi bosoni e ad altre chicche che non vogliamo svelarvi. I controlli scomodi e la mancanza di sfida sopraccitati, uniti poi ad una struttura dei livelli molto lineare, prenderanno però il sopravvento su quel poco di buono che era stato fatto. Il classico gioco completamente inadatto alle console portatili, insomma.
Neanche il comparto tecnico riesce a risollevarne le sorti. Anzi, per quanto ci riguarda, è solo il colpo di grazia finale verso un titolo già evitabile di suo. Se le colonne sonore - e soprattutto il doppiaggio - riescono a farsi apprezzare, stessa cosa non possiamo dire per la veste grafica, scialba in quasi ogni suo aspetto. Potremmo stare a parlare per ore delle texture monocromatiche, degli scenari spaventosamente spogli o degli infiniti bug visivi in cui si incapperà ad ogni passo. Se non lo facciamo, è solo perché le immagini a corredo dell'articolo lo fanno al posto nostro. La sensazione generale è che, per l'ennesima volta, PSP sia stata trattata come l'ultima ruota del carro; siamo i primi a comprendere il bisogno di ridimensionarsi, soprattutto quando si sviluppa su un hardware “debole” come questo, ma i confronti diretti con altri giochi concorrenti - e sempre per il medesimo sistema - falciano via ogni scusante. Dal canto loro, lo stile cartoon dei personaggi, così come le simpaticissime espressioni facciali, riescono a coprire qualche magagna di troppo. O, almeno, lo fanno per un paio di minuti. Buona invece l'interazione con l'ambiente circostante, con oggettistica varia distruttibile o riutilizzabile in combattimento.
5,5
Che la versione PSP fosse stata la sorellina minore di quella già ammirata sulle altre piattaforme, era quantomeno scontato. Purtroppo nessuno di noi poteva prevedere che, alla fine, si sarebbe caduti così in basso. Parliamo infatti di un gioco dalla fruizione scomoda, dai mille difetti grafici e dalla struttura poco intrigante. In linea di massima, è solo l'ombra del vero Ghostbusters: The VideoGame. Si salva parzialmente grazie al carisma degli acchiappa-fantasmi, incapace di tramontare anche dopo decenni dalla loro prima apparizione, e da qualche situazione tutto sommato diversa dal solito. Consigliato esclusivamente a chi, del brand, non può farne a meno. Tutti gli altri, invece, farebbero bene a buttarsi su altri titoli - e parliamo ancora di PSP, sia chiaro - la cui natura da sparatutto maggiormente si adatta alla conformazione della console. Un certo Resistance: Retribution, ad esempio, si lascia giocare che è un piacere.



