Tiscali

Recensione Ghostbusters: The Video Game

...E qualcuno deve metterci un ombrello, e chi chiamerai?
Alessandro Cossu Di Alessandro Cossu(16 novembre 2009)
Correva l'anno del signore 1984,quando fecero la loro prima apparizione sugli schermi di mezzo globo gli "Acchiappafantasmi", in un film di Ivan Reitman.Quello che il geniale regista sicuramente non poteva prevedere all'epoca,era che il mito dei Ghostbusters sarebbe sopravvissuto per tantissimi anni a venire, facendo venir fuori un seguito (GhostBusters II, 1989), una serie a cartoni animati (The Real Ghostbuster, da non confondere con Ghostbusters, modesta e invero pallida imitazione) e una fiumana di gadget di vario genere e natura. Mentre ancora si vocifera della possibilità di mettere in piedi un terzo film,è arrivato nei negozi il videogame che "festeggia" il venticinquesimo anniversario del primo film.
Ghostbusters: The Video Game - Immagine 1
Il rivelatore di attività psicocinetica sarà vitale,anche per scovare manufatti maledetti.
Ghostbusters: The Video Game - Immagine 2
Ogni nostra azione,ci procurerà del denaro,spendibile in potenziamenti di vario genere e natura.
Ghostbusters: The Video Game - Immagine 3
Foto di gruppo.
Come accaduto con il recentissimo Batman, anche nel caso degli Acchiappafantasmi questo è,senza dubbio alcuno,il miglior titolo mai sfornato che ci permetta di rivivere le gesta dei Ghostbusters. Ricordiamo, con un certo affetto, quel piccolo gioiello uscito nel 1984 - patrocinato da Activision, per l'immortale Commodore 64. David Crane, il talentuoso designer dietro al gioco, riuscì, con una manciata di pixel e con una colonna sonora degna delle migliori produzioni, a portare il fascino del film di Reitman sui nostri televisori. Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima e, per certi versi, possiamo dire che gli Acchiappafantasmi sono ingiustamente finiti nell'oblio...fino ad ora,quanto meno. Il titolo oggi sotto esame è disponibile su Giocostazione 3,sulla scatola X di Madre Microsoft e, naturalmente, su personal computer, che è l'incarnazione che oggi analizziamo.

La prima, grossa pecca del gioco si ravvisa fin dal momento dell'installazione del titolo Atari. Vi consigliamo caldamente, infatti, di eseguire il setup attraverso l'opzione “installazione semplice”, abbandonando qualsiasi velleità di personalizzazione, pena l'impossibilità di giocare. Un baco nell'InstallShield, infatti, riconosce solo la periferica di destinazione originale (ad esempio, il disco “C:”) prevista dai programmatori e, nel caso si scelga un secondo disco fisso, i files di gioco verranno posti separatamente sui due hard disk, con conseguente mancato rilevamento dei files stessi. Inoltre, anche la rimozione, a questo punto, risulterà estremamente problematica. Al termine del setup, sarà necessario collegarsi ad Internet per validare il codice.

Superate queste difficoltà, ci troveremo catapultati nel menù iniziale, dove settare i consueti parametri, quali audio, video, comandi et similia. A questo punto, la storia vera e propria prende corpo e vediamo gli Acchiappafantasmi nel loro palazzo, intenti a fare la conoscenza di una recluta...cioè, per l'appunto, noi. Il titolo creato dai Terminal Reality prende vita due anni dopo la sconfitta del principe Vigo (flagello della Carpazia e travaglio della Moldavia), un tiranno deciso a tornare alla vita nel ventesimo secolo e sconfitto dai Ghostbusters; poco tempo prima, i nostri eroi avevano sconfitto anche Gozer, un semidio sumero adorato dagli Ittiti e dai Sumeri stessi.

Nonostante ciò, il livello di energia psicocinetica nella città di New York è sempre troppo alto, cosa questa che indurrà gli Acchiappafantasmi a continuare il loro lavoro di “disinfestatori professionisti dell'etereo”, con un uomo in più rispetto alle due pellicole. Il plot di questo terzo episodio complessivo della saga è stato scritto da Dan Aykroyd e Harold Ramis,  rispettivamente Ray Stantz e Egon Spengler sul grande schermo. Insieme a loro, anche Ernie Hudson, Annie Potts e naturalmente, Bill Murray (Winston Zeddmore, Janine Melnitz e Peter Venkman) i quali hanno prestato le loro voci per il doppiaggio originale (rimasto immutato : il gioco è localizzato in Italiano solo per quanto concerne menù e sottotitoli). Dopo aver preso rapidamente confidenza con i controlli, saremo da subito catapultati nell'azione : un edificio molto famoso per i fan della saga è di nuovo infestato...
Ghostbusters: The Video Game - Immagine 4
Il menù iniziale,che riprende la location del film.
Ghostbusters: The Video Game - Immagine 5
Man mano che proseguiremo con l'opera di disinfestazione,sbloccheremo degli extra,come questa cartolina.
Ghostbusters: The Video Game - Immagine 6
Ogni oggetto speciale vanterà una approfondita scheda descrittiva.
Un piccolissimo incidente nella casa degli Acchiappafantasmi, farà si che Slimer - “l'aborto di tubero” più famoso del cinema - e un po' dei suoi amici spettrali si rechino nuovamente nell'Hotel Sedgewick (visto nel primo film), dove i clienti si trovano alla mercè dei fantasmi. Questo lunghissimo livello sarà solo il primo di sette, durante i quali dovremo dar fondo a tutte le tecniche di cattura viste al cinema e anche alla nostra fantasia, utilizzando gli zaini protonici e altri ammennicoli nuovi di zecca creati per noi dai programmatori. Dall'albergo alla biblioteca, passando per musei, isole e Time Square, il numero di fantasmi e altri inzaccheranti seccatori da affrontare sarà altissimo e dovremo fare appello a tutta la nostra abilità per ridurli a man partito.

I programmatori hanno profuso la massima cura per ricreare a video tutto quanto si è visto al cinema: il livello dell'hotel, ad esempio, è stato ricreato magistralmente in quasi ogni dettaglio, dai mobili alla tappezzeria, passando per la hall e le camere. Anche i raggi protonici, vero cuore della produzione e nostra fedele arma d'ordinanza, rispecchia fedelmente la tradizione dei Ghostbusters, con uno show di luci e suoni davvero degno di nota. Il nostro zaino sarà anche il nostro monitor di salute:tutti gli indicatori, come l'energia residua, la modalità di fuoco, lo stato dello zaino saranno indicati da apposite luci e barre poste in bella vista : la visuale in terza persona, difatti, faciliterà il costante controllo di tutte quelle icone.

Abbiamo citato la modalità di fuoco: in effetti, pur avendo sempre il nostro fucile protonico a portata di...spalla, saremo chiamati a seguire una procedura ben precisa, con tre step ben definiti. In primo luogo, con il “normale” raggio, dovremo indebolire i nostri eterei avversari; quando la loro energia scenderà a sufficiente, un secondo tipo di raggio (ottenibile premendo il tasto shift) li avvolgerà in una sorta di gabbia d'energia. A questo punto, con continui “scrollamenti” del mouse a destra e a sinistra, li fiaccheremo fino a portarti in linea con il raggio della trappola che avremo preventivamente gettato a terra:allora e solo allora, gli spettri potranno essere catturati. Tutto ciò è sicuramente entusiasmante le prime cinque volte...alla cinquantesima, il fascino di tale procedura scemerà e inizieremo anche a maledire pesantemente la poca accuratezza del sistema di controllo, specialmente per quanto riguarda il mouse.

Per dare un po' di profondità ad un gameplay altrimenti troppo simile a se stesso, sono stati aggiunti alcuni divertenti gadget : ad esempio, il “dardo ai basoni”, è una sorta di sfera esplosiva utilissima per eliminare ostacoli che impediscono il nostro cammino. Inoltre, potremo disporre,ad un certo punto del gioco, dello “sparamelma” visto nel secondo film, utile a contrastare la melma nera sparsa per alcuni livelli di gioco (estremamente dannosa). Abbiamo poi il supercappio nella Ecto-1, il generatore di materia oscura, l'invertitore mesonico...tanti giocattoli dei quali non vi riveliamo altro, in modo da lasciarvi il piacere di scoprire cosa hanno pensato all'Atari per voi. Quello che merita menzione è l'indicatore PKE, ovvero uno strumento che ci permetterà di analizzare a fondo i vari ambienti, fornendoci spiegazioni (grazie alla Ectoguida) e suggerimenti; inoltre, ogni fantasma che cattureremo, ci frutterà un pò di dollari, che potranno essere spesi in potenziamenti per l'equipaggimento, sbloccabili di volta in volta.

L'Infernal Engine, motore grafico e fisico adottato alla Terminal Reality, ci permetterà di vedere texture piuttosto variegate e colori sgargianti, fantasmi “credibili” e affascinanti locations; di contro, questo motore ci è parso davvero pesante (almeno nella versione PC) riducendo a volte il frame rate a poco più di 4 punti, anche su macchine che superano largamente i requisiti minimi. La realizzazione dei personaggi è pressoché perfetta e il fatto che gli attori abbiano donato la loro voce alle rispettive controparti digitali, dona un tocco in più ad un titolo già di per se affascinante per il nome che porta. Se è vero che ci sarà un terzo film - e noi lo speriamo di cuore, allora questo gioco non dovrebbe mancare nella ludoteca degli appassionati, i quali faranno bene a munirsi di un computer piuttosto "corposo", di un pò di sana pazienza e di un misuratore di energia psicocinetica. 
Ghostbusters: The Video Game - Immagine 7
Non c'e' niente di più soffice e dolce...di quei candidi gnocchi di licheni!
Ghostbusters: The Video Game - Immagine 8
In linea generale,il conteggio dei poligoni non è mai altissimo,ma alcune locations sono più curate di altre.
Ghostbusters: The Video Game - Immagine 9
Il sistema di controllo non sempre ci aiuterà nel "guidare"uno spettro nella trappola.
7
Il fascino della saga dei Ghostbusters rivive in questo videogame, il primo ad avere alle spalle una grande casa produttrice come Atari. Pur essendo tutt'altro che perfetto, il gioco riesce a far rivivere il fascino delle pellicole, con un grande show di luci e suoni. Chi ha amato i due films dovrebbe fiondarsi a comperarlo : tutti gli altri, dovrebbero invece essere più cauti, per tutti i motivi elencati in sede di recensione.
voto grafica6,5
voto sonoro7,5
voto gameplay6,5
voto durata7