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Recensione Futurama

Giuseppe SchirruDi Giuseppe Schirru (11 settembre 2003)
Futurama - Immagine 1
Bisogna salvare per l'ennesima volta l'universo? Assolutamente.

Mom ha comprato la Planet Express Delivery. Solo dopo aver venduto l'azienda, il professor Fansworth si accorge del suo tremendo errore: ora la temibile donna, nonché sua bruttissima ex amante, controlla il 51% della terra e, tramite un principato di terrore punta alla conquista dell'universo. Il futuro è nelle mani della combriccola più strampalata della tv! La storia, ha un valore ben definito nell'economia del titolo: le cut del gioco sono più che una piccola sosta tra un livello di gioco e l'altro, e poco ci vuole a capire che dietro ci sia la supervisione nella sceneggiatura di Matt Groening & David X Cohen. Il risultato finale è davvero apprezzabile e non si limita a una strizzatina d'occhio alla serie televisiva, bensì ne ripropone lo stile che l'ha resa famosa.
Futurama - Immagine 2
Futurama - Immagine 3
Futurama - Immagine 4
Chiariamo subito una cosa: Futurama è uno di quei giochi che punta molto sulla licenza, permettendosi così alcune superficialità, a volte perfino notevoli. Graficamente il titolo si presenta discretamente, tenendo in conto i dovuti “ma”. Il Cel Shading, non più un vezzo snobistico ma una scelta di stile per dare un aspetto cartoonesco, è diventato una vera e propria moda. Visivamente, grazie anche all'utilizzo di questa tecnica, il risultato finale ricorda da vicino lo stile dei cartoni di Matt Groening, arricchito da alcune scene animate che poco si distaccano da quanto visto nella serie tv. C'è da dire però che alcuni personaggi peccano di sufficienza e se è vero che Bender è ricostruito fedelmente, lo stesso non possiamo dire del professore, di Fry o di Leela che in alcune inquadrature non convincono. Questo per quanto riguarda le cut-scenes. Diverso il discorso, invece, per quanto concerne la grafica in game, dove almeno in questo caso il minor numero di particolari che compongono i personaggi li rende più simili alle controparti televisive. Per quanto lo schermo non sia invaso da poligoni nè da effetti grafici da capogiro, e al motore grafico non sia richiesto chissà quale sacrificio faticoso, il gioco non va oltre i 30 frames al secondo, nemmeno costanti visti i rallentamenti che caratterizzano alcuni passaggi di gioco. A conti fatti il risultato finale è convincente, più per la ricostruzione davvero simpatica di alcuni ambienti di gioco, pur sempre non eccelsi, e per lo stile cartoon, che per livello qualitativo effettivamente raggiunto.

Differente è il discorso riguardante il sonoro, senza ombra di dubbio l'aspetto del gioco più curato. La completa localizzazione in italiano, le voci affidate ai doppiatori della serie televisiva e le musichette originali insieme a effetti sonori nella media, meritano un piccolo plauso. Anche qua però ci sono dei ma: è vero che tutti i personaggi hanno le voci dei doppiatori originali del cartone e che i dialoghi risultano convincenti, ma è anche vero anche che obiettivamente non traspare tutta la simpatia, la demenzialità, il cinismo e l'irriverenza del cartone animato. Tutti i personaggi sembrano un po' addormentati, specie il robot Bender, il cui modo di parlare sembra essere stato un po' addolcito, quasi censurato.
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