Tiscali

Recensione Freedom Fighters

Francesco Menna Di Francesco Menna(26 novembre 2003)

Emmò basta!


Dico la verità: sono stufo. Stufo che anche nel mondo dei videogiochi gli americani siano bollati come i buoni e i bravi e tutto quello che c'è dall'altra parte come i brutti e i cattivi. Intendiamoci, so benissimo che alla fine si tratta solo di un videogame, per cui spero che l'immagine reale che hanno le persone sia differente quando si tratta di questo delicato argomento. Rimane però il fatto che, da quando Command&Conquer: Red Alert ha fatto la sua comparsa, il numero di titoli in cui i sovietici(che tra l'altro non esistono più) fanno la parte dei cattivi è esponenzialmente aumentato. Anche i titoli sviluppati su trame di Tom Clancy hanno questa abitudine. Basti ricordare che il cattivone di Splinter Cell è un georgiano. In Ghost Recon: Island thunder, invece, i buoni americani devono fermare i cattivi comunisti che non permettono a Cuba di avere regolari elezioni dopo la caduta di Fidel Castro. E per ultimo è arrivato FF. Nel gioco, il passaggio tra un livello e l'altro ha un intermezzo in cui la giornalista Tatiana Kempinski, conduce un telegiornale di regime, che diffonde le notizie abilmente filtrate. Se ce la fate, date un'occhiata alle news in piccolo che scorrono mentre la Kempinski parla: ci sarà da sbellicarsi di risate, quando vedrete apparire notizie come: ”solamente sei caccia sovietici si sono schiantati nelle prove di volo oggi”. Il discorso è comunque che si tende sempre a beatificare la parte americana e denigrare l'altra. Oltretutto, ora come ora, è molto più plausibile l'invasione americana della Russia che non il contrario, specialmente dopo che, in Piazza Rossa ha fatto la sua comparsa una filiale di una nota catena di fast food(simbolo del capitalismo). In ogni caso, rimanendo nell'ambito videoludico, a quando un bel gioco in cui dovremo impersonare i russi che dovranno salvare la patria da un improvviso attacco americano?Tanto, sempre di videogiochi si tratta...
Freedom Fighters - Immagine 8
Questo traliccio dell'alta tensione riforniva di energia i russi. Ora non più dopo la cura a base di plastico C4.
Una volta terminati tutti i compiti di uno scenario, si passa quindi alla mappa successiva con nuove missioni. Chiaramente, Chris non sarà solo, ma avrà a sua disposizione una squadra di ribelli che lo aiuterà. Il numero di soldati che avrete ai vostri ordini, dipenderà dal carisma che eserciterete su di essi. Crescerà se compirete particolari azioni come curare alcuni feriti, oppure semplicemente portare a termine gli obiettivi di missione. Partirete da soli, per arrivare a comandare fino a 12 “Guerrieri della libertà”, nelle fasi più avanzate del gioco.


Freedom Fighters - Immagine 9
Piazzo l'esplosivo per far saltare l'eliporto.
Freedom Fighters - Immagine 10
L'effetto delle esplosioni è molto deludente.

Che arsenale!

In realtà le armi non sono molte, ma sono tutte bilanciate piuttosto bene(Halo ha fatto scuola). Avrete a disposizione Kalashnikov, due tipi di pistola(una di ordinanza sovietica, l'altra è la mitica 44 Magnum), fino ad arrivare ai classici shotgun, lanciamissili, granate, mitra, molotov e fucili da cecchino. Nessun'arma è quella perfetta. In genere, più è potente, meno è precisa o ha meno capacità di proiettili. L'unica eccezione è la mitragliatrice a nastro portatile che troverete avanti nel gioco, precisa e devastante. La mira di Chris è tutt'altro che infallibile e vi ritroverete spesso a sparare all'impazzata senza colpire nessuno, specie se da lontano. Di contro, l'intelligenza artificiale dei vostri compagni è implementata piuttosto bene. Avrete solo tre ordini da impartire: “seguitemi”, “attaccate” o “difendete postazione”, e in tutti i casi le risposte dei vostri compagni saranno piuttosto verosimili nel seguire le indicazioni.

Tecnicamente discreto

FF è stato sviluppato dagli stessi programmatori di Hitman 2 e lo si vede specialmente dalle movenze di Chris, simili a quelle del nostro caro pelatone 47. Si nota una cura notevole nella caratterizzazione degli scenari, realizzati in maniera davvero evocativa, quasi a evidenziare il clima che si vive in questa New York martoriata. Ed è una sensazione che permea in ogni angolo del gioco. Forse le textures degli oggetti solidi, come le auto, potevano essere curate meglio. Gli effetti delle esplosioni sono invece deludenti. Il sonoro è discreto: Jesper Kyd ha fatto un buon lavoro per le musiche, aggiunto a una localizzazione davvero positiva. Al contrario, gli effetti sonori non hanno nulla di nuovo, benché il suono del Kalashnikov sia molto ben caratterizzato. Il gioco è comunque molto divertente, consigliatissimo ai fan dell'azione, anche in virtù di una difficoltà calibrata a regola d'arte. C'è da sottolineare la componente tattica del gioco: andare allo sbaraglio non serve, mentre cercare vie alternative per prendere alle spalle il nemico paga molto di più. In definitiva un titolo divertente, non difficile da padroneggiare, pur non arrivando a livelli di eccellenza assoluta.

Freedom Fighters - Immagine 12
Non mancheranno missioni in solitario, per svegliare il cecchino che è in voi.
Freedom Fighters - Immagine 13
Il nostro Chris con in mano l'arma antiuomo migliore del gioco: la mitragliatrice a nastro.
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7,5
FF è un buon titolo, frenetico al punto giusto, ma che non disdegna anche una minima dose di pianificazione strategica dell'azione. Per avere successo è infatti indispensabile trovare vie alternative alla semplice incursione frontale contro le forze nemiche, che porta quasi sempre a morte certa. Una grafica e un sonoro discreti, un gameplay accattivante, una buona calibrazione della difficoltà e una buona longevità fanno il resto, per questo che è un titolo che non dovrebbe mancare agli appassionati dei giochi d'azione pura. E' quindi a loro che mi sento di consigliare questo titolo. Gli altri lo provino prima dell'eventuale acquisto.
voto grafica7
voto sonoro7
voto gameplay8
voto durata7