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Recensione Freeciv

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (22 settembre 2000)
In cima alle varie classifiche dei migliori videogiochi di sempre appare certamente Civilization; gioco dalla grande popolarità che sancì definitivamente il nome di Sid Meier tra i più grandi game designer. Uscito nel 1991 nella sua versione DOS ha avuto come precursore l'omonimo gioco da tavolo della Avalon Hill giunto al pubblico nel lontano 1980
Numerosissimi sono stati i vari cloni di Civilization e anche i seguiti ufficiali non sono stati pochi: si è passati a Civilization II (che ha conosciuto varie edizioni), Civnet (dedicato al gioco multiplayer), fino a giungere ai nostri giorni con Civilization: Call to Power della Microprose orfana di Sid Meier e con il successo di Alpha Centauri opera dello stesso Sid fondatore della Firaxis. Tutte queste versioni hanno lo stesso obiettivo: ricalcare le orme dell'originale Civilization, proponendo una giocabilità ad altissimo livello capace di tenere incollato il giocatore per notti insonni alla ricerca della vittoria della propria civiltà. Dagli albori della civiltà umana (per Alpha Centauri la storia è diversa) si doveva sviluppare la propria civiltà in maniera espanderla fino a conquistare tutto il pianeta oppure si poteva ottenere la vittoria giungendo primi su Alpha Centauri
Freeciv - Immagine 1
Notare come tutte le unità e città abbiano come sfondo la bandiera della popolazione stessa.
Requisiti per giungere a tale obiettivo sono stati la supremazia tecnologica unita a una brillante gestione delle risorse naturali capace di rendere più produttiva la propria gente. Tutto questo senza dimenticare i proprio avversari con i quali è sempre stato possibile stipulare trattati di vario genere: da alleanze militari a scambi di novità tecnologiche
Qui si giunge a un nuovo capitolo di questa categoria di giochi: Freeciv. Un titolo disponibile gratuitamente e open source sviluppato dapprima per Linux e successivamente anche per Windows (oltre che per numerosi altri sistemi operativi unix-like), che oggi ha raggiunto una buona stabilità su entrambi i sistemi operativi. Sotto licenza GNU, questo piccolo capolavoro ha avuto inizio nel 1995 e continua ancora oggi a essere sviluppato in piena armonia tra i vari programmatori sparsi per il mondo giungendo per quasi tutti i sistemi operativi a un ottimo livello di solidità. Freeciv si colloca come clone di Civilization II (quindi uno strategico a turni) puntando in grande stile sul multiplayer (supporta più di 30 giocatori contemporaneamente), anche se è sempre possibile confrontarsi contro il computer. Il gioco si compone di due parti: una parte server (utilizzata per gestire le partite multiplayer e per impostare molte funzioni interne al gioco) e una parte client dedita al gioco vero e proprio. Una volta installato e fatto partire inizia il gioco si deve scegliere la propria popolazione e qui si ha l'imbarazzo della scelta: esistono ben 44 diverse razze che aspettano di essere vittoriose nella lunga marcia della civilizzazione. Poi, inizia la partita vera e propria: due unità di colonizzatori e un esploratore sono le carte iniziali con cui ognuno inizia un lungo cammino che porterà una sola popolazione alla vittoria finale. Ovviamente Freeciv non intende confrontarsi direttamente con prodotti attuali come Civilization: Call to Power e Alpha Centauri che dal punto di vista "multimediale" sono nettamente superiori a questo prodotto, bensì intende offrire al giocatore quell'altissimo livello di immersione nel gioco che questi prodotti commerciali hanno dato
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