Non è stata sviluppata in modo significativo la parte tecnica: infatti, nel cercare dei set up validi potrete intervenire nella scelta dei treni di gomme, della loro pressione, modificare l'incidenza delle ali e l'altezza del fondo piatto, cambiare i rapporti del cambio, ripartire la frenata, studiare la taratura delle sospensioni e quanta benzina imbarcare nei rifornimenti. Il tutto, però, senza raggiungere la profondità dei titoli Papyrus e di GP2. Questo sembra a parer nostro il vero limite del titolo della Lankhor: essendo estremamente immediato (questo non vuol dire facile), F1 World Grand Prix non riesce a offrire quel "feeling" che solo le grandi simulazioni riescono a instaurare con i videogiocatori. Sicuramente, il fatto di avere pochi elementi sui quali intervenire a livello di assetti, questo potrebbe incidere non poco sulla sua qualifica come simulazione. Probabilmente, i programmatori al di là del modello di guida implementato (estremamente valido) hanno scelto una strada più semplice lasciando a Crammond e al suo team la via tortuosa della simulazione pura e realistica.
Quindi, tirando le somme, il titolo della Lankhor ha tutte le carte in regola per poter essere inserito nella rosa dei contendenti al trono per la successione del vecchio GP2: il gioco, infatti, ha veramente pochi difetti (soprattutto se confrontato con F1 2000), ma manca però di quello spessore tecnico che ha fatto del titolo creato da Crammond un classico di ogni tempo. Se cercate una simulazione immediata, bella da vedere e che non richieda un computer mostruoso per girare, questo gioco potrebbe fare al caso vostro.