Tiscali

Recensione FlatOut Ultimate Carnage

La tonnara delle lamiere non toglie l'appetito del vero pilota
Gabriele Cazzulini Di Gabriele Cazzulini(2 ottobre 2008)
3.2.1. START
La S.V. è invitata all'inaugurazione della terza filiale della rinomata macelleria automobilistica Flatout. E' consigliata la tuta da pilota, una patente rigorosamente senza punti e un piede col vizio della tavoletta.

CITOFONARE APOCALISSE, PREFISSO 666
FUC tre lettere sono la chiave del rebus fatto a prova di tredicenne per capire tutto: distruzione. Stile? No. Abilità? Quasi zero. Resistenza? Abbastanza. Come premessa non è allettante. Compito: dimenticarsi di tutti quei modelli luccicanti che brillano dietro alle vetrine di un concessionario. Qui la mercanzia è un'altra: rottami, catorci, carrozzerie. Ma anche motori che rombano. Cavalli, marmitte, pistoni che fremono per cantare.

Una specie di underground automobilistico dove al posto della lucida cromatura contano la bozza sul cofano o il parafango staccato come vere medaglie d'onore. Un pizzico di anti-conformismo oppure il solito tuffo nel trash, volgarotto e cafoncello? Nessuno dei due. Il primo caso è quello più fotocopiato. Il secondo è quello meno imitato. FUC si siede (s)comodamente in mezzo. Vuol seminare la demolizione, manda inviti per il rave party su quattro ruote, ma poi raccoglie modalità di gioco abituali, tradizionali, che non c'è neanche bisogno di leggere le scritte per capire di cosa si tratta.
FlatOut Ultimate Carnage - Immagine 1
ore 9.00: lezione di scuola guida
FlatOut Ultimate Carnage - Immagine 2
Ore 9.15: esempio di parcheggio
FlatOut Ultimate Carnage - Immagine 3
ore 9.30: stare in coda
PALATO DELICATO
Il punto fermo è che FUC uguale gioco di corse basato su competizioni. Ma questa tesi va sdoppiata. FUC è anche un gioco di corse convenzionali e F3UC è anche un gioco di corse di tipo alternativo. Lo smoking sotto alla tuta da lavoro. Il primo aspetto, il “Flatout mode”, è organizzato sui soliti ingredienti: una piccola dote economica, un concessionario a basso costo, un garage per la manutenzione e poi via a scalare una competizione dopo l'altra. A, b, c, d... tutto scorre liscio fino alla z. Però che deja-vu!

Così F3UC si spreme le meningi e tira fuori dal cilindro l'elemento dello scontro tra le auto, della violenza automobilistica e del colpo basso. Legalizzare la portierata può far saltare gli ormoni al giocatore-guidatore occasionale, quello sbronzo di compiti a casa che risolve il debito d'ossigeno sfogandosi quattro minuti a suon di tamponamenti. In questo caso F3UC è il viagra - però a brevissima durata, perché la curva del piacere si affloscia rapidamente. Torneo, corsa, garage, nuovi soldi per nuove auto per nuove corse. Bello, certamente. Ma così visto e rivisto da diventare una pistola che punta alle tempie la pallottola della noia.

Ma F3UC è cocciuto come un paraurti e mette in campo la personalizzazione dei piloti. Finalmente quelle scatolette su quattro ruote scoprono il lato umano. Ci sono corpi, nomi, cognomi, minuscole biografie. Addirittura è presente il comando per sparare il pilota fuori dal suo veicolo, proprio come su un aereo. Ma il guidatore coi calli ai polpastrelli non ci casca. Mentre cresce il numero delle coppe cresce anche la comprensione che per vincere non serve giocare, anzi guidare sporco. E' un piacevole diversivo ma non è necessario. L'asso pigliatutto è sempre una guida che segue la traiettoria giusta. Un fuoripista, una sbandata, lo scontro con altri veicoli possono seriamente compromettere l'esito felice della gara - ma vedo alzarsi la mano del lettore. Cosa? Il modello fisico? Una parola sola basta a rispondere.

Sì proprio quella parola di sei lettere: a-r-c-a-d-e. I veicoli hanno un minimo di differenze nelle loro prestazioni, ma meccanica e fisica rischiano di essere parole senza senso. Ma sulla carta d'identità di F3UC c'è scritto altro. Tra i segni particolari spicca un meccanismo di guida che consente, in modo naturale ma anche troppo arbitrario, di compiere acrobazie. Purtroppo non c'è un'evoluzione negli skills del pilota, perché tanto all'inizio come alla fine, le acrobazie non cambiano. Sarebbe stato davvero efficace inserire una sorta di controllo per realizzare specifiche mosse acrobatiche invece di limitarsi a sbattere contro, derapare, tamponare e perdere pezzi strada facendo.
FlatOut Ultimate Carnage - Immagine 4
ore 9.45: lezione di manutenzione
FlatOut Ultimate Carnage - Immagine 5
ore 10.00: patente per auto-carri
FlatOut Ultimate Carnage - Immagine 6
Ore 11.00: lezione di ginnastica a corpo libero
GUSTO ROBUSTO
Forse è per questo che FUC s'inventa una variante a questa struttura di gioco. Ecco che irrompe il carnage, che vuol far rima con carmageddon ma le due parole, e i due stili di gioco, non si baciano e non combaciano. Il “Carnage Mode” è un album che raccoglie decine di eventi classificati in quattro tipi: beat the bomb, acrobazia, gara carnage e derby deathmatch. Come per il Flatout Mode, anche il Carnage è una sequenza di sfide sbloccate in progressione con i successi del giocatore. E' la logica dei minigiochi.

Stuzzichini per l'appetito, ma nessuna portata sostanziosa. Tutto sommato il Carnage è una trasposizione del Flatout su piste e sfide differenti. Già, proprio la varietà si trasforma nel paracadute che impedisce a FUC si sfracellarsi, proprio come uno dei suoi bolidi. Su misura del giocatore occasionale, diventastretto per il giocatore esigente - anche perché l'aspetto arcade tende ad appiattire il divertimento forzando la ricerca di nuove sfide, nuovi veicoli, nuove acrobazie. C'è una grande varietà, con un'ottima integrazione del multiplayer online che rende ancora più appetitoso il gioco perché lo scontro tra umani è più vivace della sfida con l'intelligenza artificiale. Come dice la pubblicità di quel campione dell'evasione fiscale che è Valentino Rossi, c'è più gusto - a giocare in multiplayer.

TRA LA FERRAGLIA HARDWARE
Il massacro delle carrozzerie fa sorridere gli occhi. Pulizia, fluidità e una brillante performance hardware ad alti giri esaltano la grafica di FUC. L'aspetto più interessante dell'aspetto grafico di FUC è la realizzazione della sua missione: distruggere. Dalle piste ai veicoli, quindi il novanta per cento del gioco visto che il cielo non si tocca, la guida non è solo un movimento ma un'azione - la distruttibilità, che fa sterminio di poligoni, sbriciolati come birilli, come scatole di polistirolo. Missione compiuta.

Occasione sciupata invece per connotare graficamente l'effetto turbo e imprimere più realismo alla velocità. Lo stile arcade che domina indiscusso sul gioco si riflette anche nello stile grafico. E' chiaro che un titolo di corse automobilistiche non può pretendere una grafica sopra le righe. Naturalmente F3UC evita di correre in questa carreggiata. Ma forse si accontenta troppo facilmente della corsia più lenta. Niente paura, il giudizio resta positivo ma ingranare una marcia in più non faceva rischiare una contravvenzione.

Le inquadrature, le visuali, le piste, gli stessi veicoli: pulizia e fluidità è la doppia parola in codice. Ci fosse stata anche “fantasia” oppure “innovazione” FUC avrebbe fatto la tripletta. C'è da urlare anche per l'audio, ma solo per il fastidio di una colonna sonora impostata esclusivamente sul genere metal-hard-heavy. In questo modo la monotonia uccide la possibilità e il piacere di usare la musica per scandire le fasi di gioco ed emozionare ancora di più l'esperienza di F3UC.

TRAGUARDO (MANCATO)

Alla fine, tra le carcasse e le fiamme, qualcosa manca all'appello. La personalizzazione del pilota è rimasta ferma al pit-stop. Non ha reali effetti sulla dinamica del gioco o sulla fortuna del pilota. Peccato. Ma il grande assente, la macchia d'olio più pericolosa, è un'idea che catturi la passione del giocatore. La sgommata per finire primo una gara fa finire anche il gioco prima del dovuto. Anche questo è un peccato, perché FUC dispone di un buon capitale di opportunità per divertire. Tuttavia non riesce a valorizzare questo suo talento.

Per tagliare veramente il traguardo del successo in un gioco automobilistico occorre un concetto che unisca ogni fase. FUC è un melting pot di concetti copiati e incollati. Allora sorge il sospetto che spinge il dito a pigiare il pulsante esc e sospendere la partita - che il fattore “rave” di FUC sia solo una mano di stucco e pittura per coprire una struttura di gioco banale? Per sprigionare gli istinti demolitivi del guidatore che è in noi non serve molto e FUC vince. Ma una volta in pista, giro dopo giro, gara dopo gara, il divertimento s'ingrippa. Niente di personale.
FlatOut Ultimate Carnage - Immagine 7
ore 12.00: chiamate i pompieri!
FlatOut Ultimate Carnage - Immagine 8
ore 13.00: sosta consentita
FlatOut Ultimate Carnage - Immagine 9
ore 15.00: inizia la partita
6
semaforo verde alla carneficina stradale efficace come un'iniezione di divertimento che entra subito in circolo, tecnicamente insindacabile come una dimostrazione geometrica ma forse fredda e impersonale come una pratica all'ufficio delle imposte. La miscela spinge quando scatta l'online, altrimenti da singles l'autoerotismo su quattro ruote non funziona. Consigliato sia ai seguaci della serie sia ai neofiti perché ai primi riserva le solite conferme e ai secondi perché riserva le solite sorprese.
voto grafica7
voto sonoro5,5
voto gameplay6
voto durata6,5
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