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Recensione Fire Emblem Fates: Conquista

L'episodio doppio di Fire Emblem arriva su 3DS
Tommaso Alisonno Di Tommaso Alisonno(9 maggio 2016)
Due regni sono in guerra: a Ovest il regno di Nohr, esteso su territori per lo più bui e tetri, a Est Hoshido, su terre baciate dal sole. Nella famiglia reale di Nohr, il giovane principe (o principessa) Corrin (o come vorrete chiamarlo/a) vive accudito dalla servitù e supportato dai fratelli e sorelle nell'attesa di riprendersi da una terribile Amnesia. Un giorno, però, in seguito ad alcuni incedibili eventi, Corrin scopre che le sue vere origini sono invece tra i reali Hoshido; si troverà pertanto al cospetto di un bivio: risponderà al richiamo del suo Retaggio unendosi ai suoi veri fratelli nella lotta contro Nohr o rimarrà fedele a coloro che considera la sua famiglia e guiderà la Conquista di Hoshido?

Retaggio” e “Conquista” sono dunque i sottotitoli delle due versioni di Fire Emblem Fates, nuovo capitolo (doppio) della nota saga di RPG-Strategici di Nintendo che si affaccia adesso sul mercato Europeo. I due giochi condividono il medesimo sistema ma offrono al giocatore la possibilità di scegliere “da che parte stare”: optando per il regno di Hoshido, nella versione Retaggio, si vivrà una classica esperienza di gioco, puntata tra l'altro sul potenziamento del personaggio tramite tesori ed esperienza; la scelta di Nhor nella versione Conquista porterà ad un approccio maggiormente strategico e complesso, ma sulla lunga più originale ed appagante.
Fire Emblem Fates: Conquista
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I due prodotti sono di fatto identici fino al sesto capitolo, quello ossia in cui Corrin (per comodità ci riferiremo al protagonista al maschile e col nome di default) si troverà a dover scegliere la fazione con cui schierarsi: visto che i due prodotti, per lo meno in forma fisica, sono venduti separatamente, la scelta sembrerebbe obbligata, ma è sempre possibile acquistare il secondo percorso sullo store digitale e proseguire la storia a partire dal bivio. E' bene specificare però che questo non è un “trucco” di Nintendo per vendere due volte lo stesso gioco: Retaggio e Conquista condividono sì il sistema, l'ambientazione, l'introduzione alla storia e alcuni personaggi, ma offrono episodi, battaglie, equipaggiamenti e gran parte delle truppe differenti, e sono di fatto due prodotti distinti.

La struttura di gioco prevede una serie di capitoli successivi, ciascuno dei quali caratterizzato da uno scenario di battaglia che il giocatore deve superare per proseguire attraverso la storia; i capitoli dell'introduzione si succederanno senza ulteriori divagazioni, ma una volta superato il bivio avremo a disposizione un castello che fungerà da quartier generale. Qui potremo curare l'equipaggiamento delle truppe non ché le relazioni tra loro: più queste saranno approfondite e più i soggetti trarranno beneficio dalla presenza dell'amico sul campo di battaglia, fino a poter stipulare veri e propri matrimoni.
Nel nostro quartier generale potremo anche costruire strutture come armerie, fabbri, botteghe, mense e altro ancora, indispensabili per ottenere sempre nuove armi, equipaggiamento o altre forme di power-up. Sarà infine possibile accedere ad alcuni scenari secondari o a battaglie casuali: per quanto entrambe queste tipologie di missioni siano totalmente opzionali, si riveleranno molto utili per ottenere nuove armi e truppe, o anche solo per “farmare” un po' di esperienza e denaro.
Nintendo ha scelto di venire incontro a un'utenza meno hardcore

Ovviamente il vero “cuore” del gioco sarà costituito dalle battaglie, strutturate secondo uno schema da JRPG Strategico che il brand ha ormai consolidato. Al proprio turno il giocatore potrà muovere le proprie truppe su una griglia quadrettata e, al termine del movimento, compiere un'azione; particolarmente interessante è la possibilità di formare “coppie” di truppe in modo che occupino una sola casella e si offrano supporto reciproco in battaglia, anche se così facendo si riducono di fatto le azioni disponibili (una sola delle due truppe agirà per quel turno).

Prima di sferrare un colpo il gioco ci offrirà una prospettiva delle percentuali d'attacco e di contrattacco, nonché i danni presumibilmente inflitti al nemico e da esso ricevuti: ciascuna arma è infatti più efficace contro alcune e meno contro altre, obbligando il giocatore a dover tenere conto di questi parametri. Fire Emblem è una saga nota per la presenza del Permadeath (ossia la perdita permanente delle truppe sconfitte), ma in Fates Nintendo ha scelto di venire incontro a un'utenza più vasta e meno “hardcore”: oltre alla presenza di tre livelli di difficoltà, infatti, sarà possibile decidere se le truppe sconfitte potranno tornare in battaglia dopo qualche turno, nel capitolo successivo o mai più (Permadeath, appunto).
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Quale famiglia reale sceglierà Corrin?
Va da sé che in quest'ultimo caso la morte di Corrin porterà al Game-Over e che in generale l'eliminazione di determinati personaggi-chiave della vicenda porterà a variazioni nei dialoghi e nelle cinematiche, pur non influenzando la trama in senso stretto (i capitoli narrati e le battaglie rimangono sostanzialmente uguali); potrebbero invece diventare inaccessibili alcuni scenari extra. Ovviamente, come s'è detto, se non siete pratici del sistema siete liberi di usare un approccio più “soft”: la difficoltà potrà infatti essere cambiata in qualsiasi momento.
Il lavoro dei traduttori è veramente degno di pregio

Dal punto di vista tecnico, FEF non si discosta troppo da quanto visto in Awakening nel 2013: la visuale standard è “a volo d'uccello” e mostra le truppe simboleggiate da immagini bidimensionali su un ambiente 3D piuttosto semplice in cui è facile gestire le distanze e i “quadretti”; quando si imposta un attacco, l'inquadratura sfuma su una breve animazione della schermaglia, con le truppe realizzate in 3D. Il risultato è buono: nonostante le dimensioni limitate e la “pixel art” infatti le unità sono sempre facilmente distinguibili sulla mappa, i modelli di battaglia sono ben realizzati e i portrait veramente gradevoli e dotati di molte espressioni.

I testi di gioco sono interamente disponibili in Italiano, ed il lavoro dei traduttori è veramente degno di pregio: la mole di dialoghi è infatti impressionante e nonostante ciò sono state rispettate tutte le circostanze di genere – ricordiamo infatti che il protagonista può essere di entrambi i sessi. I doppiaggi, di norma unicamente abbozzati, sono invece unicamente in lingua Inglese, ma essendo la vicenda narrata principalmente tramite i testi ciò non costituisce un problema per chi non mastica l'idioma di Sua Maestà.

In conclusione, Fire Emblem Fates ha dimostrato di essere un capitolo veramente completo della celebre saga, con una flessibilità tale da renderlo perfetto per tutte le esigenze: i neofiti potranno infatti settare un livello di difficoltà basso, eliminando il Permadeth e magari optare per la versione Retaggio, mentre le vecchie volpi non vedranno l'ora di sfidare la massima difficoltà in Conquista. In entrambi i casi, ci sarà poi tempo per recuperare il capitolo parallelo, senza contare la presenza di un terzo capitolo, Rivelazione, ottenibile solo per via digitale e ambientato dopo il termine della vicenda – una sorta di corposo DLC che prosegue la saga.
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La nostra unità colpirà due volte infliggendo 7 danni ciascuna; l'avversario ha il 66% di possibilità di infliggere 11 danni
8,5
Due giochi con l'anima in comune, eppure discretamente distinti, queste due versioni di Fire Emblem Fates sono in grado di garantire lunghe ore di battaglie tanto ai neofiti, anche grazie alla possibilità di disattivare il Permadeth, quanto alle vecchie volpi. La possibilità di acquistare il secondo percorso a parte, nonché il capitolo aggiuntivo, rende inoltre l'esperienza di gioco ancora più vasta e varia. Imperdibile per gli amanti dei JRPG strategici!
voto grafica7,5
voto sonoro8,5
voto gameplay9
voto durata9,5