FISICA PARTICELLARE
Non smetteremo mai di ripetere qual è il problema principale degli ultimi capitoli di FIFA, la fisica. Per quanto sia ovviamente discutibile il movimento e i metodi con cui gli avversari affrontano il giocatore, per quanto sia poco soddisfacente (eufemismo) la varietà di tiri in porta che si riesce a confezionare, è soprattutto deludente la fisica del gioco. Un lancio lungo e alto mette in evidenza il problema appena sottolineato... la sfera di gioco si tramuterà "come per magilla" in un Super Tele di quelli che hanno accompagnato le infanzie di tanti giocatori di oggi. I giocatori riescono a esplodere colpi di una potenza eclatante anche se non hanno effettivamente avuto spazio per caricare tali tiri, la palla rimbalza in modo inverosimile e in generale la sensazione è che i calciatori non compiano il minimo sforzo per riuscire a scagliare degli Scud verso la porta avversaria. Viene a mancare del tutto quella sana e soddisfacente sensazione di realismo che si ha in un Perfect Striker o, ancor di più, in un Pro Evolution Soccer, quando si "sente" nel vero senso della parola il piede del giocatore colpire la sfera... e per riuscire a lanciare una saborgia degna di tale (Gialappiano) termine occorre davvero trovarsi in una situazione d'eccellenza (spazio, nessuna marcatura, visione della porta...)
In FIFA 2002, purtroppo, lo straordinario diventa ordinario e il contrario. Per questo si gioisce moderatamente per un goal dai 20 metri che va a infilarsi sotto il sette e si esulta in modo scomposto quando si riesce a piazzare la sfera tra portiere e palo con un semplice piattone... proprio perché FIFA estremizza in maniera quasi negativa il lato spettacoloso del calcio