Durante i caricamenti avrete la possibilità di allenarvi con alcuni dei vostri giocatori e prendere un pò la mano con il sistema di controllo.
Se la povertà di modalità di gioco potrebbe già essere di per sé fonte di disturbo per chi fosse convinto di poter trovare invece ampia varietà di scelta, risulterà comunque ben poca cosa di fronte alle sconcertanti scelte effettuate dalla software house americana in termini di gameplay. Quasi a voler disconoscere i timidi progressi evidenziati nelle ultime due edizioni della serie (saltando a piè pari lo sciagurato Uefa Champions League), Electronic Arts sceglie nuovamente di percorrere la strada della spettacolarizzazione visiva, nel tentativo di distogliere l'attenzione del giocatore sulla pochezza di risorse riservate alla parte giocata. Se infatti il comparto grafico di Fifa 06 risponde in buona parte alle aspettative legate alle produzioni di questo primo scorcio di Next-gen, altrettanto non si può dire per quanto messo in campo dalla compagine americana, trasmettendo ancora una volta la ferrea volontà di riprodurre alla perfezione ciò che accade a bordo campo, riservando invece le briciole per rappresentare un verosimile modello calcistico sul rettangolo di gioco.
Era fuorigioco netto! Come da copione, le posizioni di offside vengono segnalate in puro stile televisivo.
Sia intesi, i problemi sul sistema di controllo non sono tanto da ricercare in pecche o colpe imputabili sul controller di casa Microsoft che dal canto suo si modella alla perfezione attorno alla volontà di Electronic Arts di regalare ai giocatori un set di controllo particolarmente arricchito dal momento che, mandati in pensione i tasti bianco e nero del vecchio pad, ci si ritrova praticamente due nuovi tasti a cui associare nuove giocate. Lo stick di destra, a questo giro, è stato deputato ai tricks più spettacolari. Finte di corpo, rollercoaster, e dribbling stretti saranno ad uso e consumo di ogni giocatore in campo, con buona pace degli esteti del calcio.
Come potete vedere l'effetto del pallone e dei piedi che sprofondano sull'erbetta poligonale è ottimo.
Una meraviglia, comunque, mitigata subito dopo il fischio d'inizio, quando si prende atto dei notevoli margini di miglioramento legati ai movimenti dei ventidue giocatori in campo. Sebbene il set di animazioni sia sempre ampio e circostanziato, si avverte la ferrea volontà di Electronic Arts di portare ad estrema spettacolarizzazione delle animazioni più ad effetto (i plastici tuffi dei portieri, per esempio, e i falli di gioco più scenografici), sacrificando sull'altare dell'estetica a tutti costi i normali e classici movimenti con e senza palla che risultano invece più scarni e “impersonali” rispetto a quanto visto, tanto per fare un esempio, su Pro Evolution. Si avverte infatti un certo modello comportamentale dei giocatori creato con lo stampino, che poco lascia alla fantasia del giocatore e che, assurdo a dirsi per Fifa, incide negativamente sull'estetica generale del gioco e sulla conseguente mancata immedesimazione del giocatore. Vedere Gattuso (con rispetto parlando, ovviamente), calciare in porta con lo stesso stile di Totti o Beckham è francamente quanto di più distante ci possa essere da una corretta riproduzione della realtà.
Ancora una volta, così come ormai usuale da qualche anno a questa parte, il commento audio e tecnico della partita è gestito dall'accoppiata Longhi-Serena, che anche questa volta si limita a dare un'interpretazione dignitosa di una reale telecronaca, senza però dare quel qualcosa in più che avrebbe aiutato il prodotto a risultare più coinvolgente e veritiero, così come risulta essere, invece, il commento inglese del gioco da parte dello storico Andy Gray. Buono, invece, il restante comparto audio, fatta eccezione per tutti quegli effetti che coinvolgono in prima persona il pallone. Chiude il quadro il rinnovato servizio Xbox Live, spogliato incredibilmente di molte delle features che lo avevano eletto come uno dei migliori servizi di gioco degli ultimi tempi, ed è un vero peccato. Un servizio a volte instabile, incapace di sopperire adeguatamente a qualche carenza delle connessioni e da cui onestamente ci si aspettava molto di più. Un consiglio: evitate la modalità di gioco “unranked”, dal momento che la percentuale di disconnessione da parte degli avversari in difficoltà è di un buon 90%.
Insomma, la prima uscita di Fifa sulla console di casa Microsoft lascia parecchi dubbi sull'effettiva accuratezza del prodotto Electronic Arts che presenta tutti i sintomi più evidenti del classico prodotto chiuso in fretta e furia per essere presente a tutti i costi sul mercato, sacrificando un prodotto potenzialmente valido sull'altare del “esserci a tutti i costi”. Peccato.
Oddo e il viso devastato di Cassano in primo piano. Più a destra, Cannavaro (che in realtà non è più pelato da una vita, ma vista la mancanza dell'editor dei giocatori ve lo dovrete tenere così com'è).
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Riecco il classico Fifa. Quello che mira ad apparire piuttosto che essere. Pensavamo di averlo lasciato per strada e invece no. Eccolo qui. Bello da vedere (specie se a bocce ferme e se non si fa troppo caso all'effetto traslucido sui giocatori), parecchio meno bello da giocare. Peccato, perché i presupposti per un gioco godibile, soprattutto dopo la buona prova di Fifa 06, c'erano tutti. Così com'è Fifa Road to word Cup risulta essere un titolo pesantemente ridimensionato dalla fretta di essere a tutti costi sul mercato, evidenziando tutte quelle pecche tecniche e concettuali che forse con qualche mese di testing in più sarebbero rimaste al sicuro nel museo degli orrori di EA Sport.



