Tiscali

Recensione Faraon

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (18 febbraio 2000)
Attorno al tremila avanti Cristo, una famiglia nomade si stanziò lungo le rive del Nilo per porre le basi di una civiltà destinata a protrarsi per secoli e a rimanere nella memoria per millenni. All'inizio non c'era che qualche casupola abitata da cacciatori, ma con il passare del tempo e con l'avvento di nuove tecnologie, maestose città sorsero la dove un tempo non c'era che qualche palude fangosa, e gloriosi monumenti furono eretti a perenne memoria di uomini che venivano adorati come dei. Inutile dire che il gravoso ma soddisfacente compito di coltivare questa grandiosa civiltà spetta proprio a voi: attraverso una serie di missioni, rivivrete i momenti salienti della storia dell'Egitto dal periodo pre-dinastico fino al nuovo regno
Faraon - Immagine 1
Siamo all'inizio: una manciata di case e un pugno di cacciatori.
Inizialmente avrete davanti a voi un territorio dove l'unica opera dell'uomo è una strada che lo attraversa da parte a parte e oltre a una musica esotica (forse noiosetta a lungo andare, ma sicuramente d'atmosfera), non si udranno che i suoni della natura. Non appena inizierete ad allocare terreno per la costruzione di case, assisterete all'arrivo di numerose famigliole di immigranti e alla comparsa di qualche capanna. Ovviamente la gente ha bisogno di bere e di mangiare, quindi bisognerà subito costruire dei pozzi e darsi da fare per nutrire la propria popolazione; la caccia, la coltivazione e la pesca vi permetteranno di fornire ai vostri sudditi una dieta equilibrata e sana. Imparerete a convivere con il Nilo e a seguire i suoi cicli, sperando di sfruttare al meglio l'ultima inondazione prima del ritirarsi delle acque
Una volta trovate le risorse, occorrerà immagazzinarle, e quindi, tramite i bazar distribuirle. Una buona disposizione dei luoghi di produzione, conservazione e distribuzione del cibo (come di qualsiasi altro prodotto) è di grande importanza. Quando un popolo ha cibo e acqua a sufficienza può impegnarsi in altre attività quali la produzione di beni di consumo (gioielli, vasellame...) o dei papiri, indispensabili per aumentare il livello culturale della propria gente, e qualora la merce prodotta dovesse eccedere rispetto ai bisogni della comunità ci si può sempre dare al commercio. La città comincerà a prendere forma e ai placidi canti degli uccelli si aggiungerà il suono della frenetica vita dei bazar o del faticoso lavoro dei minatori
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