Chi ha raggiunto almeno gli “enta”, e cioè, secondo le ultime statistiche, una fascia rilevante dei nostri lettori e dei videogiocatori appassionati, ricorderà i mitici giochi di strategia anni '70 e '80 su tabellone di cartone con mappa ad esagoni, su cui schierare tonnellate di segnalini quadrati colorati a simboleggiare truppe e mezzi bellici.
Nei primi anni dell'era PC, i giochi di strategia trovarono una nemmeno troppo effimera fortuna (qualcuno si ricorda di Gettysburg?) nella loro trasposizione digitale, per poi cedere terreno di fronte all'avanzata inarrestabile dei cosiddetti strategici in tempo reale, o RTS che dir si voglia, che da Command & Conquer in poi hanno imposto in modo quasi egemonico il loro modello di gioco.
Il che non toglie che tra noi si annidino ancora gruppuscoli, non troppo sparuti per la verità, nostalgici di quando per studiare una mossa non occorreva mettere in pausa. Non è necessario essere scacchisti appassionati per comprendere la piacevolezza di una partita dove i neuroni contano più del riflesso da pistolero e non occorre, per vincere, fondere la rotellina del mouse a forza di scrolling ed alternare devastanti tank rush a stressanti e frenetiche fasi d'accumulo risorse per costruire l'esercito più travolgente del mondo.
La soluzione si chiama gioco basato sui turni o TBS e Fantasy Wars ne ripropone in modo efficace e abbordabile il gameplay, rischiando seriamente di accattivare anche una buona aliquota di teste pensanti di giovane età, alla loro prima esperienza sulla mappa esagonale.
Forse proprio per questo il tema scelto è quello di un mondo fantasy simile a tanti altri già visti, nel quale umani, orchi ed elfi si danno battaglia per la supremazia. Gli stereotipi del consueto meltin'pot di D&D + Warcraft in salsa di Tolkien ci sono tutti. Maghi, dirigibili a vapore, reggimenti di cavalleria pesante e arcieri con le orecchie a punta che gridano “A-ha!” ogni volta che abbattono un nemico.
Probabilmente, però, la Ino-Co e la 1C Company non avevano in mente, nel concepire il gioco, di offrire la consueta girandola di effetti speciali che spesso ci spingono a sbavare dietro un trailer o una demo, per rimanere poi tragicamente delusi dalla povertà di contenuti del prodotto finale.
C'era un tempo in cui la solidità di un titolo veniva valutata in base al gameplay, all'accuratezza dei dettagli tecnici, anche senza strafare con grafiche spettacolari, e soprattutto dalla longevità che ne faceva, dopo il necessario periodo di rodaggio, un titolo da giocare e rigiocare a lungo.
Fantasy Wars ha buona parte di queste qualità, riportandoci ai fasti del glorioso ma ostico Fantasy General, del quale condivide l'approccio tattico non certo da principianti.
Se il sistema di controlli, infatti, è semplice e immediato come quello di un RTS, rendendo l'impatto iniziale con un eventuale principiante soffice come un muffin allo yogurth, ben presto l'aspirante condottiero scoprirà che la vittoria in battaglia è un obiettivo difficile da conquistare, al prezzo di pinte di sudore e di qualche etto di sana vecchia frustrazione, quando sarà costretto alla ventesima ricarica di un punto particolarmente ostico.
Superati infatti i primi tre o quattro livelli, appositamente semplificati in modo da fungere da tutorial per i neofiti, la curva di difficoltà s'impenna come un F-16 in decollo su allarme scramble, dando filo da torcere anche a chi tra voi è convinto d'avere in corpo una pinta del sangue di Giulio Cesare.
La colpa, per la verità, più che ad un'IA non certo da brividi, che anzi commette le sue brave ingenuità permettendovi, con un po' di pazienza, di venire a capo anche delle situazioni più ostiche, va imputata al sistema di gioco che mette in condizione i vostri nemici virtuali di assalirvi con masse oceaniche di truppe che, assalto dopo assalto, indeboliranno ed infine stroncheranno qualsiasi tentativo di difesa e reazione.
Poiché ogni unità ha punti di forza e di debolezza, ed il nemico non vi farà certo la cortesia di farvi sapere in anticipo con cosa vi attaccherà, l'unica è mettersi seduti con calma e prepararsi a tentare una dopo l'altra differenti soluzioni, fino a trovare quella che potrà condurvi a batterlo.
Un occhio particolare dovrà essere dedicato sempre alla conservazione delle unità veterane, cui le passate esperienze belliche avranno regalato avanzamenti e capacità speciali e che non dovranno, per nessuna ragione, essere sacrificate sull'altare di una vittoria di Pirro che condannerebbe la vostra campagna ad un certo fallimento. La composizione della vostra armata all'inizio di ciascun livello, infatti, dipende da quante truppe sono sopravvissute alla battaglia precedente e, in caso di perdite, le unità esperte saranno sostituite da novellini che faranno solo da carne da cannone, visto il crescere della difficoltà di gioco man mano che si avanza. Una costante del gioco, inoltre, è la scarsità d'oro nella quale languirete, costringendovi ad un'estrema cautela nello spendere i vostri pochi dobloni, pena l'incapacità di assoldare qualche unità decisiva, proprio mentre il nemico batte alle vostre porte.
Una mano sostanziosa ve la daranno gli eroi, condottieri dotati di poteri sovrumani che, mettendosi alla guida del vostro esercito, potranno fungere in certi casi da aghi della bilancia. Guai a farsi ammazzare l'eroe principale, però. La sua morte causa la sconfitta immediata.
Se il gameplay, come si diceva, è facile ed intuitivo ancorché il livello di sfida sia piuttosto alto e decisamente non alla portata di tutti, il comparto tecnico si colloca per scelta su un livello tutto sommato alla portata di tutti i computer, regalando un impatto visivo molto cartoonistico, che personalmente non mi fa impazzire (così come, a costo di sentirmi dare dell'eretico, non ho mai amato l'impostazione grafica di World of Warcraft con i suoi colori sgargianti), ma in ogni caso ben realizzato ed accurato.
Gradevoli e accattivanti anche le texture delle unità, tutte molto ben caratterizzate anche nei movimenti e negli effetti sonori e visivi. Assai meno piacevole è invece il doppiaggio che caratterizza le scene d'intermezzo, recitato con i piedi da attori dilettanti, e la colonna sonora musicale. Abbiamo davvero ascoltato di molto meglio, già ai tempi dell'Amiga 500.
Anche il ripetitivo intercalare delle nostre unità, quando rispondono ad un nostro ordine, non crediamo meriterà una menzione d'onore né il ricordo degli appassionati come le indimenticate voci delle truppe di Warcraft e Starcraft.
Dal momento però che gli appassionati di strategia a turni difficilmente sono dei fanatici della tecnologia spinta e delle grafiche next-gen, si può senz'altro spezzare una lancia o due a favore di una scelta degli sviluppatori che, mantenendo basso il livello dei requisiti hardware, consente a chiunque di darsi da fare senza bisogno di aggiornare il PC o quantomeno di dibattersi nei consueti smanettamenti tra i settaggi della scheda video.
Carente, invece, e non è cosa da poco vista la natura del titolo, è il comparto multiplayer che non fornisce alcun supporto online, costringendo chi voglia cimentarsi contro avversari umani ad organizzare una LAN locale o ad avventurarsi su Internet in proprio, alla ricerca della prima sfida disponibile, scelta in modo del tutto casuale.
Fantasy Wars, visto nella sua interezza, è un gioco onesto, degno pane per i denti affilati di chi stava quasi dimenticandosi il gusto di giocare a turni, pensando accuratamente alla mossa da fare prima di lanciarsi, ed appetitoso spuntino con quanti vogliano rendersi conto che le sfide strategiche, fin dai tempi dell'invenzione della dama e degli scacchi, non necessariamente si svolgono in tempo reale.
Provatelo pure fiduciosi, ripagati da un prodotto ben confezionato, privo di difetti gravi ed in grado d'impegnarvi a lungo, vista la difficoltà delle missioni avanzate che ricorda quella del primo Cossacks e che, inevitabilmente, scremerà dopo poche partite il grano dei giocatori di razza, pronti a cimentarsi anche con sfide impegnative, dalla pula dei “mordi e fuggi”, pronti a lasciar perdere al primo intoppo serio.
7,5
Giù le mani da quei mouse! Stavolta cliccare frenetici tentando di costruire più unità di cavalleria possibili nel tentativo di fronteggiare la sortita nemica non vi servirà a nulla! Fantasy Wars riporta sui nostri monitor la buona vecchia strategia a turni, croce e delizia di un paio di generazioni di generali da mappa ad esagoni e tornata in auge grazie al successo di Warhammer Fantasy Battle e Warhammer 40K. Caratterizzato da un'elevata difficoltà che scoraggerà i neofiti meno coinvolti ma che di certo stimolerà con un adeguato livello di sfida chi ama gustare un gioco nel tempo, non divorarlo in un fine settimana, FW si presenta come un prodotto equilibrato, ben confezionato, immediato nel sistema di controllo, con poche carenze legate a qualche pecca nella gestione dell'IA dei nemici, un tantino troppo ingenua per appartenere alla generazione di giochi d'inizio millennio, e ad un doppiaggio audio non di punta. Se non siete allergici al genere, vale decisamente la pena darci un'occhiata.



