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Recensione Fallout: Brotherhood of Steel

Loris Berryvox Berardi Di Loris Berryvox Berardi (8 settembre 2004)
Fratellanza d'acciaio. E' quella che si instaura quando non si ha più niente, quando attorno a te esiste solo un mondo disastrato, dove tutto quello che era, ora non è più. Dove solo chi è nella tua stessa situazione puà capire. Il tema principale affrontato dal gioco riguarda gli esiti inevitabilmente negativi che le guerre nucleari hanno conseguito sull'umanità e sul mondo intero, e ai quali sembra non possa esistere alcun rimedio. Le radiazioni causarono mutamenti genetici di molte forme di vita e generarono dei veri e propri mutanti, ovviamente del tutto ostili e con intenzioni non proprio buone.
La fratellanza d'acciaio non è altro che la fazione formata da volontari coraggiosi con l'unico scopo di combattere queste forme di vita e con la volontà di salvaguardare ciò che è rimasto dell'umanità.
Fallout: Brotherhood of Steel - Immagine 1
Fallout: Brotherhood of Steel - Immagine 2
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Bene o male la storia che vi accompagnerà nello sviluppo del gioco si articolerà su questa trama di fondo, la quale non vi annoierà per nulla, anzi si dimostrerà accattivante e coinvolgente e contribuirà a rendere piacevole l'intero titolo, che non è per niente banale o scontato. Ovviamente Fallout non rappresenta un capolavoro, più che altro si colloca in quella fascia di giochi apprezzabili, divertenti e soprattutto “giocabili”; giochi che nascono senza nessuna ambizione particolare e che si rivelano ottime varianti nei propri generi. Partendo dalla grafica si può notare subito che il titolo presenta un motore grafico non di certo all'avanguardia, purtroppo già un difettuccio del gioco è riscontrabile nell'impatto visivo immediato dopo aver inserito il disco dentro al monolite nero. Il filmato di presentazione è decisamente discreto, nulla di miracoloso e/o degno di nota. Non preoccupatevi troppo comunque, la grafica è visibilmente pulita e non presenta lacune grossolane, si apprezza con facilità e un'osservazione che potrebbe essere fatta è quella che se l'avessimo presa in esame “soltanto” due anni fa sarebbe stata davvero eccezionale.(Chi si ricorda del primo approccio con il bellissimo Baldur's Gate : DA alzi la mano!)
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Non a caso il motore grafico che gestisce i poligoni di Fallout è lo stesso medesimo di BA : DA, bellissimo allora, più che sufficiente al giorno d'oggi(la tecnologia non finirà mai di stupire). Non bisogna quindi disperarsi per così poco, sinceramente si vedono cose peggiori, e quindi sotto questo punto di vista bisogna accontentarsi di ciò che l'InterPlay ha messo a disposizione nello sviluppo di questo parametro. E' presente anche qualche piccolo rallentamento in presenza di molti nemici, manulla di così percettibile da far storcere il naso...chiamatela una pignoleria eccessiva apportata dal recensore in questione. Ovviamente, archiviata la componente grafica, un altro parametro abbastanza importante è dato dall'audio e dagli effetti sonori i quali sono del tutto normali e da copione. I versi dei nemici non hanno nulla di speciale, insomma le solite cose che siamo abituati ad ascoltare nei giochi d'azione. Le voci dei personaggi “parlanti” si differenziano abbastanza bene tra di loro, sono tutte rigorosamente in inglese e spesso e volentieri col solo ausilio dell'audio è difficile capire le conversazioni poiché il parlato non è l'inglese canonico che siamo abituati a studiare a scuola o a trovare nei manualetti dei videogiochi, ma bensì si tratta perlopiù di americano informale, in altre parole è in gergo, ovvero molto abbreviato e con pronunce del tutto diverse da quelle di Cambridge o Oxford.

Un consiglio per ovviare al problema è quello di seguire sempre il dialogo mediante i sottotitoli(attenzione alle diottrie, il carattere utilizzato per quest'ultimi è davvero molto piccolo). Le musiche del gioco invece si possono raggruppare tutte nei generi punk-metal, per farvi un esempio sono presenti brani degli Slipknot e quindi per esaminare questo parametro a fondo è necessario ricadere sui gusti personali. E' comunque possibile riconoscere in modo obiettivo che i brani scelti si adattano bene al genere d'azione che contraddistingue il gioco. Detto questo si può tranquillamente passare ad analizzare il parametro più importante e che è alla base di ogni videogioco, ovvero la giocabilità. Il gameplay in sostanza è un vero e proprio punto di forza del gioco, premettendo che non possiede nulla di altamente originale e di mai visto, rimane a conti fatti qualcosa di estremamente piacevole e del tutto divertente. E' interessante notare che in Fallout vi è una forte componente GDR, specialmente per quel che riguarda lo sviluppo del personaggio e per l'ormai usatissimo metodo delle quest, affiancato all'azione pura del gioco e che crea una sorta di Action-GDR occidentale.
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Nulla a che vedere con i classici Action-GDR nipponici ai quali siamo stati ormai abituati(ma che non bastano mai), è proprio per questo motivo che gli amanti di Baldur's Gate non potranno rimanere indifferenti di fronte a questo titolo, poiché la giocabilità fonda praticamente tutta se stessa su ciò che avevamo già visto nel DA. I combattimenti conseguiti con successo producono esperienza, la quale verrà poi “spesa” per incrementare i parametri del personaggio(coeff. d'armatura, fortuna, forza, etc). Le quest vi porteranno ad eseguire delle missioni all'interno di dungeon dove al termine di quest'ultimi vi attenderà il classico Boss e che andrà battuto per poter procedere con la trama e con il gioco.
Il condimento a base di GDR è forte, ma non crediate che l'azione sia offuscata, anzi è importante ricordare che il titolo è fondamentalmente un action-adventure.
In definitiva avrete tre personaggi tra cui scegliere e con uno di essi dovrete affrontare la storia(sempre la stessa per ognuno di loro).

I tre personaggi si differenziano abbastanza l'uno dall'altro e hanno precise caratteristiche, ad esempio potrete orientarvi su un muscolosissimo nero, un guerriero da danni devastanti ma dannatamente lento, oppure la vostra scelta potrà ricadere su una simpatica fanciulla abile in combattimento e capace di compensare l'azione e l'agilità. Altrimenti è presente un mutante davvero interessante(di aspetto orribile), dotato di buona agilità, non troppa vita e molto forte in quanto a danni.
I paesaggi presenti nel gioco non si distinguono certo per varietà, vi si presenteranno più o meno tutti sulla stessa lunghezza d'onda, villaggi rasi al suolo, baracche e disordine si distribuiscono omogeneamente per tutta la durata del titolo. Per ciò che invece riguarda la longevità, per terminare il gioco vi basteranno 11 ore circa, niente più o meno di quelle che servirebbero in altri titoli di questo genere. Purtroppo la rigiocabilità è limitata da un lato poiché la storia non cambia per nessuno dei personaggi, mentre dall'altro è un po' più sostenuta dalla possibilità di giocare in coppia con un amico/a, grazie a una modalità molto divertente e che va a completare un bilancio tutto sommato positivo e che sintetizza Fallout come un gioco più che buono e che di certo creerà intorno a sé buone impressioni da parte dei videogiocatori.
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7,5
Fallout : Brotherhood of Steel è in definitiva un buon titolo, sicuramente verrà apprezzato dai fans di Baldur's Gate e in generale da tutti coloro che preferiscono affiancare all'azione pura qualche elemento di sviluppo del personaggio, una spruzzatina di GDR per intenderci. Purtroppo i difetti di questo titolo sono tutti riscontrabili nella scelta dell'InterPlay di mantenere lo stesso motore grafico di BG:DA. Due anni fa era davvero eccezionale come impatto visivo, ma alle luci del 2004 risulta soltanto piacevole e poco più.(un tantino sorpassato) Non disperate comunque, la grafica riesce ancora a reggere il passo dei tempi e accompagna il gioco più che egregiamente e non limiterà di certo la giocabilità ed il conseguente divertimento.
voto grafica7
voto sonoro7
voto gameplay8
voto durata7
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