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Recensione Enthusia

Francesco RomagnoliDi Francesco Romagnoli (6 maggio 2005)
Ecco...c'era da aspettarselo.
Passano interminabili mesi, anni, nell' attesa spasmodica che il simulatore automobilistico per eccellenza (su console) torni a farsi vivo, o chi per esso. Poi, quando finalmente questo ricompare, ecco arrivare sulla sua scia uno stuolo di titoli, dal più simile a quello meno somigliante. Uno sciame tale da non permettere un attimo di pausa se si vuol riuscire a divorare tutti quei chilometri d'asfalto. Enthusia tra le varie proposte in uscita è forse quella che ricalca maggiormente la traiettoria del campione iridato. Vediamo perché.
Enthusia - Immagine 1
La mitica 2 cavalli in una livrea alquanto inquietante
Enthusia - Immagine 2
Alcune gare prevederanno il fondo bagnato, altre lo sterrato o il fondo innevato
Enthusia - Immagine 3
Due BMW di un certo “spessore”
...fari accesi anche di giorno e “guida pulita” sempre!
Innanzitutto il parco auto. Certo le 700 vetture selezionabili in GT sono cifre da capogiro, ma Enthusia con le sue 200 macchine si difende bene, offrendo una discreta varietà. La tipologia di auto presenti ricalca molto da vicino quella del titolo Polyphony, ma non manca di introdurre qualche esclusiva (vedi ad esempio la Bugatti EB 110). Purtroppo le similitudini riguardano anche la mancanza delle licenze Porsche e Ferrari: non finiremo mai di evidenziare il nostro dissenso di fronte a queste assenze ingiustificate. Ferrari a parte, anche qui c'è di che soddisfare le manie di collezionismo. Però il sistema di acquisizione di nuove auto non si basa sul guadagno di crediti ed il successivo re-investimento di questi ultimi in altri fiammanti veicoli a quattro ruote: basterà vincere o piazzarsi nelle varie gare per sbloccarne continuamente di nuove. E' assente anche qualsiasi possibilità di comprare nuovi pezzi e up-gradare le vetture. Queste verranno migliorate automaticamente per gradi secondo tre componenti: peso, potenza e gomme. Perché uno di questi parametri migliori sarà sufficiente guadagnare abbastanza punti durante le gare.

Questi ultimi si dividono in due gruppi principali.
Il primo di questi serve appunto ad aumentare le prestazioni di ogni singola vettura (a seconda dell'auto utilizzata) e le abilità del pilota, che consistono nel possedere un maggior numero di punti Enthusia e di poterli recuperare più in fretta. I punti Enthusia sono un ulteriore sottogruppo di crediti che scende a seconda degli errori commessi in gara. Ad ogni uscita di strada, ad ogni “toccata” contro i bordi o contro gli avversari i punti si ridurranno e, una volta raggiunto lo zero, vi costringeranno ad un riposo forzato tra una competizione e l'altra per poterli recuperare. Tutto sommato rappresenta un buono stimolo a far uso di una guida pulita, esente da errori o dalle plateali bastardate nei confronti delle auto guidate dall'intelligenza artificiale. Il problema è che i punti ci verranno sottratti anche in caso di tamponamento e non sempre sarà colpa nostra. Se da un lato infatti l'incentivo potrebbe dimostrarsi “furbo” nello svelare alcune nostre manovre volte ad ostacolare gli avversari nei modi meno nobili possibili, dall'altro l'IA non è esente da pecche, e ogni tanto non ci risparmierà qualche tamponata gratuita. Soffermandoci un attimo sulle auto comandate dalla Playstation2 c'è da dire che esibiscono un discreto comportamento in pista: anche se non sempre cercheranno di evitarci con tanta solerzia, almeno dimostrano in qualche occasione di possedere coscienza della nostra presenza in gara.
Enthusia - Immagine 5
Questa immagine ricorda una foto scattata su di un altro gioco. Indovinate quale!
Enthusia - Immagine 6
La categoria prototipi ultimamente va molto di moda nei racing-games
Enthusia - Immagine 7
La grafica non raggiunge le vette di Gran Turismo 4, ma non è niente male
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