Tiscali

Recensione Enchanted Arms

Le braccia incantate di From Software afferrano la PS3.
Tommaso Alisonno Di Tommaso Alisonno(6 aprile 2007)
Nella città di Yokohama (che niente ha a che vedere con quella che conosciamo in Giappone) ha sede la scuola per “Enchanter”, l'unico tipo di maghi che abbia continuato a prosperare dopo una guerra durata oltre mille anni. Tra gli studenti troviamo Atsuma, il protagonista della storia, che alla teoria predilige sicuramente la pratica e che non perde mai l'occasione di marinare una lezione se è disponibile un divertimento di qualche genere, trascinando con se anche i suoi compagni più morigerati Toya e Makoto. La felice vita dei tre amici, così come quella della città di Yokohama e dell'intero pianeta, è destinata però a subire una brusca interruzione il giorno in cui gli antichi Devil Golem, in primis la Queen of Ice, colossali armi senzienti della guerra millenaria, si risvegliano per darsi nuovamente battaglia.
Enchanted Arms - Immagine 1
Atsuma, il protagonista, ripreso in quello che non è esattamente un momento di tranquillità
Enchanted Arms - Immagine 2
Karin è un personaggio molto ben delineato, a metà tra il maschiaccio e la ragazza sensibile
Enchanted Arms - Immagine 3
Vasti ambienti da vedere, ma l'esplorazione è piuttosto limitata
Enchanted Arms per PS3 è una conversione dell'omonimo titolo uscito a settembre scorso su Xbox360 e, nonostante sia presente qualche piccola variazione o aggiunta, di base il gioco è lo stesso: si tratta di un JRPG, ossia un gioco di ruolo di concezione orientale, in cui ci troveremo ad assumere il controllo di Atsuma, dei suoi compagni di avventura e dei loro numerosi Golem, tutti coinvolti in una storia relativamente lineare (nel senso che non potrete esimervi dall'affrontare gli avvenimenti nell'ordine previsto) ma in cui non mancheranno le digressioni e le sotto-quest. Naturalmente, nella loro avventura, Atsuma e soci acquisiranno esperienza e con essa nuove abilità di combattimento, oltre che rinvenire o acquistare golem sempre più potenti e versatili.
Per il sistema di battaglie, Enchanted Arms si affida ad incontri casuali con uno schema semi-tattico: il party dei personaggi (e golem a loro disposizione) e il gruppo degli avversari si fronteggiano su due schieramenti divisi da un confine insormontabile, ma all'interno della propria metà campo (per così dire) ogni unità occupa una specifica casella su una scacchiera 3x4. Uno dei più grossi (e illogici) difetti del gioco risiede nel fatto che la disposizione iniziale delle vostre truppe sulla scacchiera sarà sempre casuale: questo non solo impedisce di stabilire in precedenza quali personaggi mandare in prima linea e quali mantenere nelle retrovie, ma oltretutto vi obbliga a impiegare almeno un turno, se non due, per ri-posizionare le fila, durante il quale non potrete essere incisivi quanto vorreste. Raramente, per fortuna, questo fatto costituisce effettivamente un problema, e si limita a dare un po' di pepe in più a dei combattimenti altrimenti a rischi di ripetitività.

Durante il gioco avrete a disposizione un gruppo di personaggi piuttosto esiguo, in quanto la maggior parte delle truppe che avrete a disposizione sarà costituita dai famosi golem: questi, per essere resi disponibili, dovranno essere prima “sintetizzati” spendendo gli opportuni componenti e partendo da un “core” che potrà essere acquistato o conquistato in battaglia. La differenza tra i golem e i personaggi risiede esclusivamente nel fatto che i primi possiedono generalmente delle skill particolarmente potenti per la fase di gioco in cui li rinverrete ma che le medesime skill rimarranno fisse, mentre i personaggi potranno acquisirne di nuove man mano che avanzano nell'avventura. Tanto i personaggi quanto i golem potranno, comunque, crescere nelle caratteristiche di punti ferita, punti “ether”, attacco, difesa eccetera. Un elemento particolare del gioco è il fatto che non sarete vincolati assolutamente alla ricerca di savepoint, in quanto il monte di punti ferita e punti ether a disposizione di tutte le vostre truppe si reintegra alla fine di ogni combattimento e potrete salvare liberamente in qualsiasi momento (eccezion fatta durante filmati, cinematiche o dialoghi).
Enchanted Arms - Immagine 4
Non mancheranno le ambientazioni suggestive
Enchanted Arms - Immagine 5
Atsuma vicino ad uno store
Enchanted Arms - Immagine 6
Scena di combattimento
L'unico “carburante” che andrà via via ad esaurirsi saranno i cosiddetti “Vitality Point”, che se ridotti a zero renderanno il personaggio praticamente indifeso al prossimo combattimento: per reintegrarli, oltre agli appositi serbatoi, sarà comunque sufficiente far riposare il personaggio in questione nelle “retrovie” sostituendolo con un'altra creatura nel party da battaglia.
La realizzazione grafica di Enchanted Arms per PS3 è evidentemente una conversione di quella operata per Xbox360, e pertanto mantiene molti dei suoi pregi e cerca di porre rimedio ad alcuni difetti, generandone purtroppo altri. Sicuramente, l'aspetto si è mantenuto pulito e gradevole, con un ottimo dettaglio dei modelli 3D e delle textures, così come degli ambienti, tutti dall'orizzonte molto ampio ma esplorabili solo per sentieri pre-impostati. Gli effetti di luci dinamiche e ombre in tempo reale sono altresì molto buoni, ed anche l'antialiasing e una sensibile riduzione del bad-clipping denotano l'operazione di miglioramento effettuata. Purtroppo, qualche dettaglio è sfuggito ai convertitori, cosicché in qualche sporadica situazione, come ad esempio la fiera di Yokohama, in cui si ammassano un gran numero di modelli, il motore tende ad arrancare un po'. Niente da eccepire per quanto concerne le musiche, carine e gradevoli sebbene alcune un po' ripetitive, e sui doppiaggi in lingua originale; evitate, invece, quelli in Americano, giudicati inascoltabili anche dai giocatori d'oltreoceano. Il gioco è interamente sottotitolato esclusivamente in lingua Inglese.

Il sistema di gioco è semplice ed immediato, in quanto si basa su menù intuitivi ed inoltre, prima di eseguire le azioni impostate, chiede sempre al giocatore la conferma finale, ed è sempre possibile “annullare tutto” e ripetere il turno di combattimento da capo. Nella conversione è andata misteriosamente perduta la possibilità di confrontarsi e scambiare golem online con altri giocatori, e si è cercato di riparare a questa mancanza aggiungendo due pezze: la prima è la possibilità di portarsi appresso un numero superiore di golem, la seconda è costituita dall'aggiunta di alcuni minigiochi che tendono a valorizzare il sensore di movimento del controller Sixaxis. Per fare un esempio, è possibile ricaricare la barra “Ex” (necessaria per utilizzare degli attacchi speciali dei personaggi) eseguendo l'apposita danza, e le stesse tecniche Ex possono essere potenziate sul momento di un buon 15-20% sempre tramite il movimento del pad. Si tratta comunque di lievi palliativi, in quanto la struttura portante del gioco è pressoché inalterata.
La longevità è discreta: sebbene le ore di gioco promesse siano nell'ordine delle quaranta, la ricerca di tutti i golem e i vari segreti potrà impegnarvi un bel po' di più. La vicenda farà di tutto per trascinarvi, ed il carisma e le caratteristiche dei personaggi vi farà affezionare, se non alla storia, perlomeno a loro. Dopo averlo terminato, però, è improbabile che lo rigiochiate, anche perché a conti fatti il gioco è sì discreto ma non più innovativo come fu, sei mesi fa, la versione Xbox360, e presumibilmente avremo presto su entrambe le piattaforme qualcosa di più interessante. Fino ad allora, comunque, un bel gioco per appassionati e non.
Enchanted Arms - Immagine 8
Queen of Ice scatena il potere dei ghiacci
Enchanted Arms - Immagine 9
La città di Yokohama durante una festa
Enchanted Arms - Immagine 10
Yuki, giovane e avventurosa, sarà un personaggio tra il simpatico e il grottesco
7,5
Enchanted Arms per PS3 è la dimostrazione che la cosiddetta “emorragia delle esclusive” non va solo dalla consolle Sony alla concorrenza, ma anche viceversa. Rispetto alla versione Xbox360 sono state aggiunte alcune features che sfruttano il controller Sixaxis, ma di base si tratta di aggiunte opzionali e il gioco in sé non subisce particolari variazioni di sorta. Tecnicamente assistiamo a dei miglioramenti gradevoli in alcuni dettagli, ma rileviamo la sofferenza della conversione in altri. Il gioco in sé rimane comunque un ottimo JRPG, nell'attesa di titoli più blasonati o, in generale, realizzati ad hoc per il nuovo monolite Sony.
voto grafica7,5
voto sonoro7,5
voto gameplay8
voto durata7,5
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