La modalità principale è certamente lo story mode, suddiviso in venti missioni, che ci vedranno scorazzare per tutta New York, a volte come cacciatore ed altre volte come preda. Il principale limite di Driver Renegade si manifesta praticamente subito: una volta superate (senza grandi patemi) le prime tre-quattro missioni, ci si accorge che gli obbiettivi che dovremo poi raggiungere fino al ventesimo livello non brillano certo per varietà, tutt'altro. In alcuni casi, dovremo semplicemente distruggere le diverse auto avversarie (ed anche qualche locale) senza limiti di tempo, in altri dovremo arrestare la corsa di una macchina di qualche pezzo grosso del crimine, ed in altri ancora saremo invece noi a dover cercare di sopravvivere raggiungendo il punto prestabilito prima che ci facciano la pellaccia. Tutto questo ovviamente senza dover mai scendere dall'auto, ma “semplicemente” speronando le auto avversarie in puro stile Destruction Derby.
Quando sarà invece la nostra macchina in procinto di esplodere basterà fare una rapida visitina al garage, per rimetterla a nuovo in mezzo secondo. Compiere qualche manovra spericolata, distruggendo svariati elementi dello scenario (lampioni, paletti, panchine) ci farà riempire la barra “rabbia”, che ci consentirà di attivare un turbo, utile sia per aumentare la velocità dell'auto e sia per rendere più efficaci i suoi attacchi. Longevità ridotta (almeno per quel che riguarda lo story mode) e scarsa varietà, sono purtroppo due caratteristiche piuttosto evidenti in Driver Revolution.
Un peccato perché sotto molti altri aspetti il titolo invece ci è parso convincente: il ritmo di gioco è piuttosto elevato e lascia in molti casi senza respiro, regalandoci la sensazione di essere immersi in un adrenalinico incrocio tra un'avventura ed un gioco di corse, il sistema di controllo è soddisfacente, ed anche sotto il profilo tecnico il gioco Ubisoft se la cava abbastanza bene. New York (o perlomeno alcune delle sue zone) è riprodotta in maniera abbastanza curata, anche se non riesce a ricreare il reale feeling della Grande Mela (anche per via della totale assenza di pedoni), e, importantissimo in un gioco di corse, tutto si muove fluidamente anche nelle fasi più concitate.
Se lo Story Mode si può finire nel giro di qualche ora anche a livello difficile, i giocatori potranno comunque darsi un po' da fare nella “carriera”, dove sarà possibile prendere parte a corse di vario tipo, con in più la felice possibilità di poter scegliere il mezzo (opzione sfortunatamente non prevista nella Storia). In definitiva Driver Renegade 3D, è uno di quei giochi che lascia un po' l'amaro in bocca: la cura del prodotto non è omogenea sotto tutti gli aspetti, ed il divertimento del giocatore deve fare un po' di conti con i compromessi.
6,5
Driver sbarca anche sul 3DS con un capitolo inedito realizzato appositamente per il portatile Nintendo. Il titolo riesce ad appassionare fin da subito il giocatore grazie al fortunato connubio tra azione e corse, ma manifesta in maniera troppo palese i suoi limiti legati ad una scarsa varietà e ad una longevità abbastanza ridotta, almeno per quel che riguarda la modalità principale.



