Ora come in passato, l'esperienza si svilupperà durante 20 missioni che andranno a formare l'arco narrativo principale. Tra fronde di nemici e fughe rocambolesche, l'avventura di Dante sarà piuttosto movimentata e frenetica, alla ricerca di una memoria perduta -con tutti i fantasmi del caso- e allo stesso tempo del confronto con la nemesi di sempre: Mundus. In mezzo a questo plot ci saranno diversi personaggi storici, come un Vergil scaltro e rivoluzionario che con l'ingegno tenterà di eliminare il principe dei demoni, o new entry come la già citata Kat, una giovane ragazza che darà man forte ai due fratelli. Tutto questo, mischiato all'ottima regia a cui ormai Ninja Theory ci ha abituati, andrà a comporre un quadro piuttosto interessante su un plot che riserverà diverse chicche e colpi di scena. Ma Dante non sarà semplicemente inseguito da normali demoni; avrà a che fare con un intero scenario che lo bracca senza sosta. Limbo City è infatti un'entità nemica cosciente e perennemente alla caccia del protagonista, arrivando a modificare le proprie fondamenta pur di ucciderlo.
E proprio ricollegandoci all'aspetto di Limbo, è da elogiare il lavoro fatto nel design. Discostandosi dal passato -ma non senza qualche piccolo rimando, specialmente al secondo e al quarto capitolo- abbiamo di fronte dei protagonisti più acerbi e realistici gettati in un mondo ostile e sporco. Le tonalità accese si contrappongono ad ambientazioni contaminate e in movimento -Limbo sarà costantemente vostro nemico- che allo stesso tempo passeranno a uno stile più psichedelico e fuori di testa. L'insieme risulta particolarmente bene soprattutto anche grazie al sonoro che contorna il gioco: sviluppata su misura dai gruppi Noisia e Combichrist, la colonna sonora offre scorci Dubstep e Industrial Metal, atti a sottolineare per l'ennesima volta il cambio di stile operato rispetto al passato, che già dal video di introduzione mostrerà i denti e saprà immergere il giocatore nell'esperienza violenta e selvaggia del protagonista. Il lavoro complessivo è ottimo, dove un design accattivante viene accompagnato da un sonoro altrettanto adeguato, scorrendo liscio come l'olio.
Sul fronte visivo abbiamo un Unreal Engine spremuto come si deve -abbandonato quindi il Work Frame della maggior parte dei titoli Capcom- capace di offrirci ottimi scorci visivi, animazioni di qualità e un altrettanto ottimo motion capture che ha saputo rendere particolarmente efficaci i dialoghi. Non male il design dei nemici, anche se a un certo punto verranno riproposte delle versioni simili ma che necessitano di apposite armi per essere sconfitte, risultando un po' ripetitive alla lunga sul fronte estetico. Buone notizie anche per i giocatori PC che avranno a che fare con un titolo ben ottimizzato e piuttosto appagante visivamente -riconfermando la striscia positiva dei porting pc di Capcom degli ultimi anni-, per quanto la personalizzazione tecnica sia abbastanza limitata. Per la prima volta nella saga, è correlato un buon doppiaggio nostrano, nonostante quello originale mantenga un livello altissimo e ottimamente recitato, grazie anche all'uso di slang che rendono i dialoghi più realistici.
Per quanto riguarda il gameplay il titolo si dimostra affezionato ai canoni classici, ma non per questo restio a spolverarlo. Dante continuerà a combattere alternando armi da fuoco a quelle da mischia, il tutto con gli immancabili punti stile che decreteranno le sue abilità di guerriero. Ma a questo giro avrà a disposizione due tipologie in più di attacchi: sulla falsariga di quanto visto in Heavenly Sword, con la pressione costante di due tasti appositi Dante potrà usare le armi demoniache e quelle angeliche. Le prime offrono un set di attacchi ad area utili per colpire più nemici e allo stesso tempo sgombrare la zona, mentre le seconde offrono attacchi singoli molto più lenti ma altrettanto devastanti. Questa deviazione del gameplay si propone anche come sostituzione ai classici 4 stili che si presentavano in passato.Per il resto, saranno presenti le classiche Ebony e Ivory, immancabili pistole di Dante, e Rebellion, spada donatagli da Sparda -che si rivelerà come sempre l'arma più pratica del gioco-, e altri gingilli che verranno sbloccati con l'avanzare della storia. Il gameplay, c'è da dire, funziona molto bene; le abilità potranno essere apprese in ogni istante tramite punti abilità ottenibili con la bravura del giocatore nel raccattare punti stile, il tutto senza limiti di sorta: se il giocatore vuole imparare lo Stinger della Rebellion e subito dopo i suoi successivi upgrade, sarà libero di farlo, rendendo l'esperienza altamente personalizzata. A un certo punto si sbloccherà anche la Devil Trigger, modalità in cui Dante diventa un superuomo e il tempo viene letteralmente fermato, lasciando i nemici vittime alla carneficina.
Altra novità si sono rivelate le sezioni platform. Nel corso dell'esperienza Dante acquisirà due particolari rampini -che si rifanno molto al Devil bringer del quarto episodio- di cui uno per attirare i nemici e l'altro per raggiungerli. Questi oggetti potranno anche essere usati su particolari punti dello scenario per poter andare avanti, come aggrapparsi a uno spigolo o tirare verso di sé un pezzo di terra. Per quanto semplici, c'è da dire che si sono rivelate piuttosto divertenti e utili per spezzare il ritmo tra un combattimento all'altro. I problemi sorgono però quando la telecamera inizia a fare le bizze. Prevalentemente è in mano al giocatore, ma capiterà spesso che inizi a partire per conto proprio intralciandoci i combattimenti. Come se non bastasse, manca il classico lock on che permetteva di concentrarsi su chi volesse il giocatore: quest'assenza riduce spesso gli scontri a fare momentanei mordi e fuggi per potersi riorganizzare in spazi più aperti: una piccola pecca per un gameplay che funziona egregiamente anche a questo giro. Un po' semplificato, certo, ma comunque superiore alla media degli action attualmente sul mercato.
A proposito della difficoltà, il gioco si dimostra abbastanza facile, anche più del quarto capitolo; per questo è consigliabile iniziarselo subito al livello di difficoltà Nephilim per potersi godere un'esperienza più varia, che dovrebbe aggirarsi sulle 8-10 ore. Ovviamente una volta finito il gioco verranno sbloccate nuove difficoltà e skin, senza contare le 21 missioni segrete, la percentuale di completamento dei livelli stessi e il potenziare ogni singola abilità. E, se fosse necessario farlo notare, anche segnare punteggi stile sempre più alti. Il gameplay è piuttosto funzionale su tastiera, ma in giochi come questo è caldamente consigliato l'uso di un controller per poter beneficiare al massimo di tutte le sue opzioni. Una piccola nota anche per i boss, curati a livello scenografico, ma piuttosto semplicistici come impostazione. Per la maggior parte del tempo li si dovrà randellare finché non sarà richiesta una particolare azione per riportarli in campo o stordirli efficacemente. Interessante che durante questi combattimenti siano presenti alcuni dei livelli più spettacolari del gioco, conditi di humor nero e stile fuori di testa, ma a voi il piacere di scoprirli.
8,5
In definitiva questo DmC non ha niente da invidiare al passato. Ironico e spesso volgare, punta su uno stile più spensierato e divertente. Molta autoironia e stile a palate, questa prima prova non fa rimpiangere il passato, tantomeno il protagonista che per quanto più infantile, mantiene il sarcasmo e quel carisma che lo contraddistinguono. Alcune cosa vanno limate, ma niente di così pesante da scalfire l'ottima -e a volte brillante- ripartenza di questa saga.



