Mentre Nvidia e 3dfx continuano a sfornare con frequenze sempre maggiori schede grafiche e GPU dalla potenza di una vera e propria workstation, sul mercato si presentano ancora titoli per i quali sarebbe del tutto sufficiente un vecchio computer con un acceleratore grafico di due generazioni fa. I programmatori, in Viva Las Vegas, non hanno sostanzialmente toccato l'impianto tecnico-visivo che risulta tanto vecchio da penalizzare irrimediabilmente tutto il gioco. E questo è un paradosso, perché proprio la sostanziale mediocrità del titolo lo rende divertente, poco impegnativo nel senso migliore del termine, un ritorno al nudo passatempo di una volta. Ma questo, ormai, non è accettabile, soprattutto quando per 100 biglietti da mille ci si porta a casa un vero e proprio spettacolo tecnologico come Quake III o un'avventura veramente rivoluzionaria come The Nomad Soul. Insomma, l'ideale sarebbe provarlo per un po', senza impegno, ma in caso contrario nessuno ci farà poi molto caso.


Di Redazione Gamesurf (16 settembre 2000)










