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Recensione Die Hard Trilogy 2: Viva Las Vegas

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (16 settembre 2000)
Il momento più frenetico è senz'altro la sezione in prima persona, uno sparatutto in stile The House of The Dead nel quale i movimenti del personaggio saranno pre-calcolati dalla CPU, a noi l'abilità di far fuori i nemici. Una buona varietà di armi e situazioni rendono questa la fase più divertente, se non fosse che il motore grafico stenta, esattamente come nei casi precedenti, a favorire una estetica immersione emotiva
Die Hard Trilogy 2: Viva Las Vegas - Immagine 3
Guarda guarda chi si vede?!!
Ogni fase poi cerca di creare un'atmosfera cinematografica più credibile attraverso sequenze calcolate con l'engine del gioco alternate, ogni tanto, a stralci di Computer Grafica dalla qualità assai discutibile. La storia, tuttavia, non viene toccata o modificata per nulla dal gameplay, che risulta poco elastico relativamente alle potenzialità dimostrate: si sarebbe potuto evitare, per esempio, un succedersi meccanico e prevedibile di una sequenza con l'altra, favorendo, invece, uno svolgersi del gioco accompagnato dall'evolversi della trama. Nulla di ciò è stato fatto e ciò che rimane è un titolo che ne contiene tre, ma nessuno dei tre, probabilmente, ne giustificherebbe l'acquisto.
Mentre Nvidia e 3dfx continuano a sfornare con frequenze sempre maggiori schede grafiche e GPU dalla potenza di una vera e propria workstation, sul mercato si presentano ancora titoli per i quali sarebbe del tutto sufficiente un vecchio computer con un acceleratore grafico di due generazioni fa. I programmatori, in Viva Las Vegas, non hanno sostanzialmente toccato l'impianto tecnico-visivo che risulta tanto vecchio da penalizzare irrimediabilmente tutto il gioco. E questo è un paradosso, perché proprio la sostanziale mediocrità del titolo lo rende divertente, poco impegnativo nel senso migliore del termine, un ritorno al nudo passatempo di una volta. Ma questo, ormai, non è accettabile, soprattutto quando per 100 biglietti da mille ci si porta a casa un vero e proprio spettacolo tecnologico come Quake III o un'avventura veramente rivoluzionaria come The Nomad Soul. Insomma, l'ideale sarebbe provarlo per un po', senza impegno, ma in caso contrario nessuno ci farà poi molto caso.
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