Recensione Destiny

Alla fine quindi, questo crogiolo per quanto imperfetto, diventerà una delle mete preferite da parte dei giocatori che hanno superato il livello 20, per acquistare loot raro e quindi carico di luce, strumento che come vedremo tra poco si rivelerà estremamente importante per crescere ulteriormente di livello.

Piccoli guardiani crescono

Arriviamo quindi a parlare della crescita del personaggio e quindi in maniera abbastanza diretta del gameplay. Il nostro Guardiano partirà da livello 1 e portando a termine tutti i compiti sopra descritti o cimentandosi nel crogiolo, man mano diventerà sempre più potente. Crescere di livello, non va però ad aumentare statiche articolare e non elargisce punti da spendere all'interno di diverse categoria. La crescita sblocca semplicemente nuove abilità per il nostro guardiano, e gli permette di trovare sul campo armi e armature sempre più performanti. Esistono tre rami che faremo migliorare, intelletto, forza e disciplina, ma questi parametri rimangono comunque fortemente collegati al tipo di equipaggiamento e armamentario che faremo indossare al nostro eroe.Inoltre, per stimolare ulteriormente la crescita del persoanggio Bungie ha pensato bene di inserire una sorta di livello "consigliato" per inizare le missioni e che verrà segnalato prima dell'avvio della stessa. Ovviamente crescere di livello sbloccherà difficoltà maggiori per le missioni già portate a termine, nuove modalità nel crogiolo, la possibilità di accedere ad eventi speciali e così via.

Raggiunto il livello quindici sbloccheremo un nuovo ramo di abilità e nuove tecniche per la classe scelta all'inizio, che permette al giocatore di modificare in buona parte la costruzione del suo personaggio. Potremo inoltre potenziare armi e armature (a partire da quelle non comuni, quindi di colore verde), che renderanno il nostro oggetto ancora più incisivo sul campo di battaglia.

Una volta arrivati a livello venti, la crescita del personaggio cambia radicalmente. Per far progredire gli step del nostro eroe dovremo trovare oggetti leggendari che posseggo la luce, una sorta di strumento utile a far salire ulteriormente il livello del nostro guardiano.
Purtroppo però, tutto questo si traduce in un dover rigiocare costantemente missioni già portate a termine, ma ad un livello di difficoltà superiore sperando in un drop dell'oggetto cercato.Se all'inizio questa pratica può diventare divertente, alla lunga questo forte loop inizia a farsi sentire e non è detto che possa stancare chi sta giocando. A poco servono playlist di assalto che vengono sbloccate o la presenza dei già citati raid, la sensazione generale è quella di un sistema di crescita che a tratti si fa quasi ridondante e che sopravvive grazie all'ottimo gameplay e alla più che discreta intelligenza artificiale dei nemici.

Certo, anche in questo caso un loot vistosamente migliorato in futuro e una serie di cambiamenti che siamo sicuri arriveranno con le future espansioni non potranno che migliorare questo aspetto di gioco, ma per il momento ci troviamo davanti, anche in questo caso, ad una serie di luci ed ombre.

Niente da dire invece sulla giocabilità vera e propria. In questo senso, l'esperienza di Bungie si sente dall'inizio alla fine. La tipologia di armi (anche se non sono tantissime), la sensazione che trasmette il colpo inflitto, la fluidità dei movimenti e la consistenza appagante degli headshot ci dimostrano ancora una volta come i ragazzi di Seattle sotto questo aspetto ci sappiano decisamente fare.

Da quassù il panorama è stupendo

Arriviamo così al capitolo conclusivo di questa lunga e speriamo esaustiva recensione. Sotto l'aspetto tecnico Destiny continua su quel filone di incompletezza che si trascina sin dall'inizio della nostra avventura. 1080p e 30 fps associati ad una direzione artistica di assoluto livello ci regalano pianeti ricchi di personalità, con scorci da next gen pura, orizzonti da mozzare il fiato e alcuni passati che se ammirati con il giusto grado di dettaglio e precisione riempiono gli occhi di piacevolissime sensazioni.

Tuttavia, entrando nel dettaglio abbiamo anche notato che, in termini di level design puro, si poteva anche in questo caso fare qualcosina di più. Soprattutto negli interni si nota una certa ripetitività e monotonia nella costruzione dell'ambiente, sensazione che viene ulteriormente rimarcata da missioni della storia principale che ti portano non solo ad esplorare luoghi molto simili, ma addirittura più volte la stessa identica location. A questo dobbiamo aggiungere un'interazione con l'ambiente davvero risicata, che si traduce giusto nella presenza di qualche oggetto esplosivo e poco altro.Decisamente di ottimo livello ci è sembrata la componete audio a partire da una magistrale campionatura dei suoni, credibile e coinvolgente, sino ad arrivare alla colonna sonora che curata da Marty O'Donnell - con la partecipazione dell'ex Beatles Paul McCartney -, riesce a trasmettere, ancora una volta, fortissime emozioni.

Insomma non giriamoci intorno, Destiny non è quella rivoluzione che molti si aspettavano. Tuttavia, non è neanche un prodotto deludente. Come avrete sicuramente intuito dalla nostra recensione, l'ultima fatica di Bungie è un prodotto promettente sotto molteplici aspetti, in grado di far divertire chi lo affronta con la giusta filosofia e che siamo sicuri verrà ampiamente migliorato e allargato in futuro con le espansioni.

Noi però dobbiamo giudicare il prodotto per quello che è attualmente, e purtroppo quello che abbiamo trovato davanti a nostri occhi è un gioco dal fortissimo potenziale, soprattutto per un mercato come quello console non abituato a questa tipologia di prodotti, ma ancora troppo acerbo sotto molteplici punti di vista.Chat vocale, varietà di gioco, crescita del personaggio, loot e crogiolo. Tutti elementi attualmente non perfetti, ma che siamo sicuri verranno migliorati in futuro dall'esperienza di Bungie. Per il momento questo è il nostro giudizio, ma siamo sicuri che per gli amanti di questo prodotto, ci saranno sicuramente molte sorprese in futuro, e quasi certamente saranno positive. In fondo, è quello che speriamo anche noi.