Ecco Fred con la testa di "default" (perlomeno, quello che ne rimane) mentre si aggira guardingo tra le impalcature della città
Il sistema di combattimento si basa sull'uso di due tasti da combinare tra loro volta per volta per ottenere le varie tecniche, di cui uno dei due è tra l'altro anche utilizzato come salto. A questi si aggiungono la parata, t'abilità speciale e la “mossa finale”, quest'ultima da eseguire quando l'avversario ha subito talmente tanti colpi che non può più far altro che barcollare indifeso. Se state “indossando” la testa giusta contro l'avversario giusto, inoltre, potrete contrastare alcuni suoi attacchi con l'apposita contromossa. Ovviamente, premendo il laterale sinistro accederete al menù di selezione delle teste, oltre che dei vari curativi o power-up utilizzabili. Abbiamo parlato di contaminazione RPG, parolone per dire semplicemente che raccogliendo gli appositi Vermi Dorati (solitamente premio di particolari quest o di scontri coi boss) li potrete poi spendere per potenziare una vostra testa, ottenendo così nuove abilità speciali o più semplicemente un incremento di quelle precedenti.
Tecnicamente Fed cerca di dire la sua, e probabilmente riuscirebbe anche a fare un'ottima figura se alla fine non dovesse arrendersi alle ovvie limitazioni legate alla piattaforma scelta. Cercheremo di essere più espliciti: i modelli 3D sono realizzati con buona dovizia di particolari, le animazioni sono tante e fluide, con Fred che non solo combatte ma addirittura si muove in maniera totalmente differente a seconda della testa equipaggiata (divertentissima quella del manichino!). I personaggi incontrati sono tutti ben delineati e rappresentati, hanno aspetti grotteschi molto particolareggiati e le animazioni dei volti e dei labiali sono ottime; persino i nemici comuni sono realizzati in maniera più che convincente. Anche gli ambienti sono esteticamente soddisfacenti, curati nei dettagli anche se non sempre ben disposti nello spazio quando vanno a comporre strutture più vaste come ville o intrichi di strade. Numerosi gli effetti speciali, che vanno dall'acqua corrente, alle fumate di gas tossico o radioattivo, fino alle sempre gradite fiamme.
Una delle prime sessioni di platform: in questo caso sbagliare un salto ci costringerà semplicemente a ripeterli tutti, ma in altri casi c'è il game over
A parte il succitato problema della suddivisione in aree non sempre vaste e della presenza di pochi nemici per volta, Dead Head Fred decisamente brilla per giocabilità: i controlli sono molto fedeli, prendere confidenza con il sistema di combattimento è piuttosto semplice ed immediato, ed anche se talvolta incapperete in qualche sessione platform un po' più ostica non sarà mai niente che non riuscirete a superare in una manciata di tentativi. Lo sviluppo delle aree è interessante, e sfruttando le varie abilità speciali delle teste gli sviluppatori hanno potuto implementare una serie di mini-enigmi piuttosto divertenti. La vicenda è simpatica, grottesca e vivace, i dialoghi pepati al punto giusto (con un frasario magari non adattissimo ai più piccini – una delle poche parole in Italiano del gioco è un vero e proprio “vaffa...”) e tutti i personaggi oltremodo dissacranti, dal cavaliere senza testa di Creepy Hollow col cavallo fifone alla padrona del negozio di vestiti giovane e piacente solo quando ben truccata.
Tra un combattimento ed una serie di salti, seguendo la trama principale, non mancherete di essere impegnati in svariate sotto-quest, tra cui non ultima la “caccia alle teste”, ma anche la ricerca di oggetti smarriti da alcuni personaggi, o semplicemente la raccolta di cianfrusaglie scambiabili o rivendibili agli appositi negozi. Nel gioco troveranno anche spazio veri e propri sotto-giochi, come la pesca (ma prima dovrete raccogliere i vermi), l'allevamento dei galli e le scommesse sulle lotte, la sala col biliardo e il flipper, insomma tutti quei vizi propri del popolo americano così piacevolmente ironizzato da Fred. Forse nessuno di questi sotto-giochi sarà particolarmente innovativo, ma fa sempre piacere che siano così numerosi.
La vicenda dall'inizio alla fine durerà si e no una decina d'ore, probabilmente molto meno se andate spediti seguendo esclusivamente la trama principale, forse qualcosa di più se cercate di fare tutto ma proprio tutto. In seguito potreste anche rigiocarlo, e pertanto possiamo giudicare la longevità come pienamente sufficiente.
In conclusione, Dead Head Fred è un gioco che ha nell'atmosfera gotico-grottesca e nel dettaglio dei personaggi il suo punto di forza, sostenuto da un sistema efficiente e da numerose possibilità di contorno, ma che soffre un po' troppo di interruzioni all'azione: forse per realizzarlo su una PSP sarebbe stato indicato scalare un po' il profilo grafico, o più probabilmente ancora un personaggio come Fred avrebbe meritato un posto su uno schermo casalingo...
Un esempio di contromossa: come si può notare, lo stile di combattimento di Fred non è esattamente educativo
7
Dead Head Fred è un gioco alla fin fine divertente, soprattutto per lo spirito scanzonato dei personaggi e per l'umorismo grottesco che permea la vicenda. Il sistema di controllo risponde meglio di molti altri titoli PSP, ma l'azione di gioco deve comunque fare i conti con l'hardware della piattaforma, spinta comunque a gestire un buon 3D in spazi ristretti, con caricamenti piuttosto frequenti, sebbene ragionevolmente brevi. Le sotto-quest sono simpatiche ma di certo non particolarmente originali, e in sostanza ci si chiede costantemente se un personaggio carismatico come Fred non avrebbe trovato migliore collocazione anche e soprattutto su una piattaforma casalinga...



