Anche alcuni elementi della “scenografia”, come porte, scale o corde sospese, sono stati modificati per alterare leggermente i percorsi di certe locazioni e sembrano essersi moltiplicati i “personaggi pietrificati” che bloccano certi passaggi. Infine, e non è una novità da poco conto, è stato incrementato a 5 il numero di giocatori che è possibile “ospitare” nella propria partita (3 fantasmi evocati e 2 invasori): questa novità rende forse un po' più semplici alcuni boss ma anche più pericolose le esplorazioni prolungate.
Ovviamente queste modifiche non sono sufficienti per definire il gioco “nuovo”, ma certamente impongono un grado di attenzione più elevato a chi altrimenti saprebbe già dove mettere le mani. Più facile o più difficile? L'impressione generale è che la nuova struttura favorisca il “flusso” verso il più vicino obiettivo principale ostacolando invece maggiormente quelli secondari. Chi insomma mira al “bersaglio grosso” (magari perché sta affrontando il gioco per la prima volta) potrebbe essere un minimo agevolato, mentre chi vuole fare man bassa di segreti e tesori dovrà sudare una camicia in più delle canoniche sette.
Nel porting sulla nuova generazione, e nella fattispecie PS4, il gioco è naturalmente passato attraverso un restyle grafico che lo porta ora alla risoluzione di 1080p e contemporaneamente ad un frame rate più elevato che rende maggiormente fluide le animazioni dei modelli e le rotazioni dell'inquadratura, sebbene tenda ad arrancare in situazioni di zoom (coi binocolo o con l'arco in soggettiva). Migliora anche la risoluzione ed il dettaglio delle textures, ma purtroppo non è stata posta la medesima cura ai modelli poligonali, conservando semplicemente gli originali; rimangono anche alcune “pecche” del motore originale, quali le compenetrazioni tra alcuni elementi (nemici e porte su tutti) e una fisica a volte un po' discutibile. Decisamente migliorati i giochi di luce ed ombra (addentrarsi in una zona buia senza torcia è molto più cupo che in precedenza) nonché svariati altri effetti. Immutati il comparto sonoro e la traduzione in Italiano dei testi.
In conclusione, a chi consigliare questa edizione Scholar of the First Sin? Sicuramente, a scatola chiusa, a chi avesse “mancato” il gioco originale e stesse cercando un Action-RPG d'indubbia caratura (sebbene il recente lancio su PS4 di Bloodborne costituisca uno strano caso di concorrenza interna); anche chi avesse già giocato Dark Souls II e stesse ancora meditando l'acquisto del season pass potrebbe decidere di virare piuttosto su questo prodotto – ma è bene specificare che non è possibile importare il proprio personaggio da una console all'altra. Chi invece avesse già terminato DSII e i tre DLC, forse farebbe meglio a rinunciare: le aggiunte e le modifiche, per quanto tangibili, probabilmente non motivano da sole l'acquisto a prezzo pieno.
8,5
Dark Souls II saluta il suo pubblico con un'edizione completa, riveduta e modificata in alcuni punti così da essere ancora più appetibile, offrendo un flusso un po' più agevole ai neofiti e uno sviluppo più intricato ai fan. In realtà, chi già avesse eviscerato da cima a fondo le lande di Drangleic probabilmente non troverà in questa edizione niente di più di una “seconda run” un po' modificata, ma per chi si fosse per so l'opera originale (o i DLC) costituisce un vero e proprio Must Have.